Arrivi e partenze

"Se mi rilasso collasso": la Bandabardò in un libro!

Attenzione, concentrazione: ecco una storia che merita di essere ascoltata. Pardon: che merita di essere letta. 
Ritmo e vitalità sono i due ingredienti più importanti in una ricetta unica, quella che ha reso amatissima la Bandabardò. 
Un collettivo musicale "improbabile" che proprio nella orgogliosa irriducibilità a ogni formula ha trovato la propria forza. 
E questa forza viene riconosciuta alla Bandabardò da migliaia e migliaia di appassionati fan, che apprezzano soprattutto la sincerità di una proposta musicale totalmente originale

Se mi rilasso collasso. Trent'anni di storia di una band improbabile

Costellato dalle testimonianze dei tanti amici che abbiamo incontrato lungo il cammino – Carmen Consoli, Piero Pelù, Carlo Lucarelli e Stefano Bollani tra gli altri –, questo libro è più semplicemente il risultato del nostro sforzo titanico di darci dentro come pazzi, perché, in fondo “se mi rilasso collasso”.

In Se mi rilasso collasso. Trent'anni di storia di una band improbabile troviamo il racconto di un'amicizia nata fra persone unite dalla voglia di suonare.
Da quel primo incontro avvenuto nel 1993, le strade di Erriquez, Finaz, Donbachi, Orla, Nuto, Ramon e Pacio si sono incrociate ogni sera sui palchi di tutta Italia, fino a formare un disegno che risulta oggi chiaramente leggibile nel bel libro pubblicato da Baldini + Castoldi.
Ed è un bel leggere, un po' come ascoltare una delle tante canzoni con cui la Banda ha messo a punto quel sound inconfondibile, acustico ma potente, capace di trascinare in un sabba intenso e gioioso tutti coloro che si radunano sotto il palco. 
Ma - com'è lo stesso Finaz a spiegare - la storia raccontata nel libro non è solo quella della Bandabardò: è anche il ritratto del modo in cui il fare musica e il fruirne sono cambiati negli ultimi decenni. I nostri si fanno accompagnare in questo viaggio istruttivo e divertente da tantissimi amici - Carmen Consoli, Piero Pelù, Carlo Lucarelli e Stefano Bollani, giusto per nominarne un po' - e leggere le testimonianze con le quali ciascuno racconta la sua Bandabardò è una goduria.
Poi, certo, nel libro c'è tanto spazio per Erriquez e per il buco che ha lasciato nella vita di ciascuno dei tanti che l'hanno conosciuto e gli hanno voluto bene.
Ma la sua eredità - come ci raccontano Finaz e Donbachi - è vivissima e scalpitante: tutto, nei testi della Banda, parla di lui e a lui riporta, con gratitudine e sentimento di meraviglia.
Ecco perché la sua morte non ha decretato la fine di questa esperienza in divenire.
Ecco perché ogni sera, si rinnovano il patto fra il pubblico e un gruppo che celebra sul palco, con passione incrollabile il proprio commitment alla musica.
La Bandabardò è alive and kickin': e nessuno pensi anche solo per un momento a rilassarsi. 

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