Victoria Blondeau
Sin da piccola felicemente immersa nei libri e nell'arte, rimane quindi affascinata dalle luci, dai suoni, dai colori del teatro. Studia all'accademia d’arte del dramma antico di Siracusa
"I miei giorni alla libreria Morisaki" di S. Yagisawa
"Ciononostante, lo zio, rughe e macchie a parte, era esattamente come me lo ricordavo"
"Io, Monna Lisa" di Natasha Solomons
"Ma era sempre la sua voce quella che ascoltavo. Lui mi sussurrava. Mi dava vita con la sua forza di volontà"
"La penultima illusione" di Ginevra Bompiani
"Ogni mattina, prima di andare a scuola, la Balia mi faceva trovare una torta, fatta apposta per me"
"Quel luogo a me proibito" di Elisa Ruotolo
"Preferii dare a ciascuno ciò che chiedeva. Così finii col tradirli tutti."
"Poet X" di Elizabeth Acevedo
"Ma è bello sapere che non ho bisogno di lui per sentirmi ascoltata."
"Quella notte di ottobre" di Volker Backert
"Mio fratello, il mio piccolo fratello maggiore. Non so nemmeno come ti chiami. Né dov’è la tua tomba."
"La prima figlia" di Anna Pavignano
"Amanda avrebbe avuto i capelli scuri come il papà. Gli occhi sarebbero stati verdi e celesti invece."
"Tisana letale" di Brigitte Glaser
"Era steso sul mio letto… so benissimo che aspetto ha un morto."