80 anni e non sentirli. Harrison Ford festeggia un compleanno importante sulla scia di un successo che continua ancora oggi, dopo mezzo secolo sul set. Una fama stellare iniziata in nome della fantascienza - dal contrabbandiere spaziale nella saga di Star Wars al cacciatore di replicanti in Blade Runner - a dispetto della sua avversione al genere che ha fatto di lui un’icona.
La consacrazione definitiva arriva a colpi di frusta, nel cappellaccio di Indiana Jones nella fortunata pentalogia (l’ultimo capitolo uscirà nel 2023) sull’archeologo più amato del cinema. La carriera del grande attore americano abbraccia sei decenni includendo collaborazioni con alcuni dei registi più influenti del suo tempo.
Harrison Ford nasce il 13 luglio 1942 allo Swedish Covenant Hospital di Chicago, Illinois, da un’attrice radiofonica e da un dirigente pubblicitario ed ex attore. Sua madre Dorothy Nidelman era ebrea, mentre suo padre John William "Christopher" Ford era cristiano di origini irlandesi e tedesche.
Ex boy-scout come il suo «Indy», Ford rimase folgorato dalla recitazione durante gli anni del college a Ripon nel Wisconsin, dove per un po' frequentò un corso di arte drammatica per poi laurearsi in filosofia. Si trasferisce a Los Angeles in California, per tentare fortuna ad Hollywood. Ottiene un contratto da 150 dollari a settimana con la Columbia Pictures interpretando piccoli ruoli e debuttando nel 1966 nella commedia poliziesca Alle donne piace ladro. Passò poi agli Universal Studios, dove colleziona cameo in svariate serie tv.
Non riuscendo, però, a sfondare Ford inizia a lavorare come carpentiere e come cameramen di concerti. Nel 1968, durante un live dei Doors, l’attore si procura la vistosa cicatrice sul mento dopo aver perso il controllo dell’auto mentre stava tentando di allacciarsi le cinture.
Nel 1973, la svolta sotto l’ala del mentore George Lucas che lo vuole nel cappello da cowboy di Bob Falfa nel suo American Graffiti.
Fu però Steven Spielberg a suggerirlo per la parte di Han Solo nell’episodio originale dell’epopea di Guerre stellari (1977); pare che il pilota del Millennium Falcon, indipendente e sempre in conflitto con il sistema, fosse direttamente ispirato a Francis Ford Coppola.
Ford riprenderà il ruolo di Solo nei quattro sequel nel corso dei successivi 42 anni.
Nel 1981, il fascinoso attore si fa Indiana Jones nel franchise spielberghiano creato da Lucas e avviato con I predatori dell'arca perduta. Durante le riprese in Tunisia, cast e troupe si ammalarono di dissenteria compreso Ford il quale, non essendo in forze per girare la scena del duello di spada, creò l’iconico espediente in cui il nostro eroe spara al cattivone armato di sciabola.
L’anno dopo, fu la volta del mitologico Rick Deckard nel capolavoro cyberpunk dal romanzo di Philip K. Dick.
Ford considerò, tuttavia, l’esperienza sul set di Blade Runner la più frustrante di tutta la sua carriera: sia per i continui cambiamenti in post-produzione, sia perché non andava d’accordo con il regista Ridley Scott.
Nel 1986, conquista la sua unica nomination all'Oscar come miglior attore protagonista per Witness.
Per prepararsi al ruolo del detective assegnato alla protezione speciale di un bambino, testimone di un omicidio, Ford si unì brevemente al dipartimento di polizia di Filadelfia.
Negli Anni '90, la superstar colleziona in una serie di ruoli action memorabili: dal Jack Ryan di Giochi di potere - in cui subentra ad Alec Baldwin - a Il fuggitivo condannato ingiustamente per uxoricidio fino a Presidente degli Stati Uniti impegnato a sventare un attentato nel suo Air Force One.
Nel 2000, recita ne Le verità nascoste di Robert Zemeckis regalando al pubblico il suo primo ruolo «ambiguo».
È il periodo d’oro dell’attore, il più pagato del mondo con 25 milioni di dollari a film.
Sposato in terze nozze con Calista Flockhart, il divo è anche un pilota esperto di aerei ed elicotteri.
Gli altri sapori di sala
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