Sapore di sala

Trieste, casa del cinema

Una casa con la città intorno.
Un luogo in cui
«la scenografia è la metafora della vita», le crepe del muro come ferite, le gocce di umidità come lacrime, la città che avvolge lappartamento come una cappa: un mantello che, anziché riparare dal male, contribuisce al soffocamento.  

Girato fra Trieste (gli esterni) e San Vito al Torre (gli interni), L'angelo dei muridi Lorenzo Bianchini, dal 9 giugno al cinema, è un horror metafisico che mette al centro del mistero il luogo sacroper eccellenza, la casa, calandola nellatmosfera di una delle città più cinematografiche dItalia: Trieste.

Le origini

Trieste compare per la prima volta al cinema negli anni Dieci, ritratta nelle immagini dei funerali dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e della moglie, assassinati a Sarajevo nel 1914. Dagli anni 50 in poi, con la sua atmosfera mitteleuropea e l’anima “di frontiera”, diventa il terreno di sviluppo del cinema di genere protogiallocon storie di spie, intrighi internazionali e film dazione, daClandestino a Triestedi Guido Salvini aOmbre su Triestedi Nerino Florio Bianchi, fino alla prima pellicola internazionale girata in città, il thrillerCorriere Diplomaticodi Henry Hathaway con Tyrone Power.  

È sempre Trieste a prestare le sue strade, i suoi palazzi e soprattutto il suo background culturale a tutto un filone cinematografico legato alla letteratura, daSenilitàdi Mauro Bolognini aVà dove ti porta il cuoredi Cristina Comencini, tratti dai romanzi dei triestini Italo Svevo e Susanna Tamaro.  

Città italiana detentrice del record, fino agli anni 60, del numero di sale in rapporto alla popolazione, è stata anche la casa di film mitologici comeLe gladiatricidi Antonio Leonviola, di parodie comeRiuscirà il nostro eroe a ritrovare il diamante più grande del mondo?di Guido Malatesta e persino, nel 1963, di uno dei primi spaghetti-western,Massacro al Grande Canyondi Sergio Corbucci, girato tra la ex Jugoslavia e gli studi Ceria alla Fiera di Montebello.

Gli stranieri

La sua particolare collocazione geografica, tra il mare e la montagna, e la vocazione multiculturale della città hanno permesso alle produzioni internazionali di ricreare a Trieste paesaggi e panorami appartenenti anche ad altri territori.  

Francis Ford Coppola vi ha ricostruito New York, girando nella ex Pescheria (la Santa Maria del guato) le scene dello sbarco a Ellis Island, con i controlli sanitari degli immigrati, perIl padrino - parte II. Al Porto Vecchio ha girato invece Anthony Minghella, di passaggio per alcune scene deIl paziente inglese, mentre nel 2013 Oliver Hirschbiegel ha ambientato il suoDiana, La storia segreta di lady D, tra Piazza dell'Unità D'Italia e lHotel Excelsior.  

Lo stesso hotel oltre al Palazzo della Borsa - era servito anche a Peter Del monte, nel 1987, per il suoGiulia e Giuliacon Kathleen Turner, Gabriel Byrne e Sting: considerato il più elegante albergo dellImpero austro-ungarico, ancora oggi dalle sue finestre si può ammirare una vista mozzafiato delle Rive e del Golfo. 

I grandi autori

Tra le location più amate e usate di Trieste, la Piazza Unità d'Italia, il Molo Audace, il Cimitero di Sant'Anna e la Prefettura, tornano anche nei lavori più recenti dei nostri autori. Innamorato di Trieste, Gabriele Salvatores ha girato in città il cine-comicIl ragazzo invisibilema ancheComedians, ambientato interamente nella palazzina ex Direzione dell’Autorità Portuale in Porto Vecchio.  

Città immaginaria di Velarchi perLa sconosciutadi Giuseppe Tornatore, Trieste (il Caffè San Marco, la ciclabile Giordano Cottur a Muggia, Corso Italia, via Tor Bandena, le gallerie della Kleine Berlin, il Santuario di Monte Grisa e il Porto Vecchio) si trasforma anche per i fratelli Manetti e il loroDiabolik, diventando Ghenf, località turistica vicino a Clerville.  

A Trieste anche tanta commedia, conLa coppia dei campionidi Max Tortora e Massimo Boldi, girato tra il Molo IV, piazza Verdi, piazza Unità, la Napoleonica e il lungomare di Barcola,Diverso da chi?di Umberto Carteni (Canal Grande, Circolo Canottieri e i Bagni Comunali), eTolo Tolodi Checco Zalone, con location a Ponterosso, Scala Reale, le rive e il Canal Grande, noto come uno dei luoghi più fotografati della città.

Gli altri sapori di sala

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente