Il 2014 al cinema si apre con un'esplosione di colori vintage, e promette di rinverdire i fasti di un decennio - gli anni Settanta - che pare tornato
definitivamente di moda.
E se non bastassero camicie dai colletti barocchi, pullover in tinte lisergiche e profondissime scollature (oltre naturalmente a scarpe dalle zeppe altissime), ci pensa la musica a mettere un sigillo d'autore su quell'esercizio di stile seventies, divertente e convincente, che è
""American Hustle"".
Il film di David O.Russell, d'altra parte, dichiara le sue intenzioni sin dalla sequenza d'apertura: un piano sequenza che parte dalle trippe fuori controllo di un irriconoscibile Christian Bale per seguirlo, passo dopo passo, mentre indossa il più improbabile dei toupet, e ci appiccica sopra un riporto che sembra una pietra tombale sui sogni di una generazione.
E come potrebbe un film con un titolo come questo non aprirsi sulle note di un brano degli America?
La memorabile sequenza è commentata infatti da ""A horse with no name"", che sembra il perfetto contrappunto a quella cerimonia assurda, ridicola e drammatica al tempo stesso.
Questo è solo l'inizio di una carrellata di hits e brani meno noti che accompagneranno lo spettatore in un tripudio musicale lungo quasi due ore e mezza, reggendo le ambizioni di un film forse troppo lungo, ma che va giù come una sorsata di birra fresca anche (soprattutto?) grazie alla strepitosa soundtrack.
Vediamo allora alcune delle canzoni, assieme alle sequenze che commentano.
La sofisticata perizia strumentale degli Steely Dan accompagna con incedere felpato i passi del terzetto di truffatori mentre si avviano all'appuntamento con
il sindaco nella sfarzosa stanza del Ritz. Il brano è ""Dirty work"" - titolo quanto mai appropriato per introdurre lo spettatore al lavoro decisamente sporco
che sta per andare in scena. ""Jeep's blues"", languidissimo e potente mid-tempo di Duke Ellington, è la scintilla che accende Irving e Sidney e li traghetta inesorabilmente verso la loro storia d'amore.
La versione più celebre - e quella cui il film fa esplicito riferimento - è la terza traccia tratta dalla seconda facciata del proverbiale ""At newport"", caposaldo della discografia live ellingtoniana anche grazie al furore sassofonistico incontenibile espresso dall'allora giovanissimo Paul Gonsalves nel corso di un assolo che avrebbe cambiato le sorti dell'orchestra più celebre d'America, garantendole una duratura resurrezione critica dopo anni di (relativo)
appannamento.
Su ""Jeep's blues"", va detto per onor di verità, l'ancia maestra non è già quella di Gonsalves, bensì quella di Johnny Hodges, che in quel 7 luglio del '56 era già
(giustamente) celebrato e notissimo per le sue qualità melodiche.
.
E poi c'è Oscar Peterson, con i suoi fraseggi swinganti e veloci, a centrifugare le prove generali di falsificazione compiute dalla coppia nel retrobottega
di una delle tintorie di Irving: una delle sequenze più belle, con il rituale di travisamento (... ""prova quel vestito"", ""e tu mettiti questa giacca"", e via
travestendo) che assurge a momento di verità fra i due.
Nel riconoscersi reciprocamente come falsari di sé stessi, sta la verità del loro amore appassionato.
La stessa rievocazione di quello ""stato nascente"" è filtrata con gusto da crooner dalla voce di Jack Jones, nella bellissima ""I've got your number"". Applausi.
Ancora pianoforte con uno degli inni di Thelonius Monk: il suo lirismo angoloso risalta al meglio in ""Straight, no chaser"", mentre la centralinista Brenda
racconta a Sidney e Richie dei suoi gatti.
E il doppio binario fra arrangiamenti sofisticati, chitarre stradaiole e bassi funkyssimi, vera cifra della musica di ""American Hustle"", trova dei momenti di sintesi negli episodi paradossalmente più ovvi: i Wings di Paul McCartney, con la loro ""Live and let die"", sulle cui note Jennifer Lawrence sfoga la sua frustrazione di casalinga incendiaria; un David Bowie d'annata, che segue i nostri mentre entrano nello studio di un notaio dalla discutibile etica professionale per compiere un'operazione che decreterà il loro trionfo o farà loro mordere la polvere definitivamente; e ancora i Led Zeppelin, Elton John (""Yellow brick road"", che celebra l'incontro fra lo sceicco e il sindaco interpretato da Jeremy Renner), i Chicago e gli Electric Light Orchestra (loro la ""Long black road"" che accompagna i titoli di coda).
.
Il federale Richie (Bradley Cooper) è protagonista di alcune delle sequenze più riuscite: fra tutte, quella nel corso della quale si acconcia e si prepara ad uscire fra mille bigodini e altrettante reticenze.
""Stream of stars"", una corrente di stelle, è quella inanellata dalla voce di Jeff Lynne mentre la madre di Richie strilla in cucina, esortando il figlio a raggiungerla a tavola.
""Segreti e bugie"", per parafrasare il titolo di un bel film di qualche anno fa, sono dappertutto, e la tensione narrativa del film risiede proprio nella danza di riflessi fra gli specchi che i protagonisti conducono con intensità e grazia.
Ma il gioco del regista, se va in porto grazie all'indubitabile bravura del quartetto di interpreti principali, deve molto anche a questa scelta musicale di prim'ordine, capace di restituire in tinte vivide e credibili l'atmosfera di un'epoca attingendo anche a repertori di altri momenti storici.
Un film stiloso come pochi, insomma, con una colonna sonora che - almeno per quest'anno - sarà davvero difficile battere.
Ed ecco la tracklist contenuta nell'album con la colonna sonora originale.
1. Jeep’s Blues – Duke Ellington (4:42)
2. Goodbye Yellow Brick Road – Elton John (3:14)
3. White Rabbit (Arabic Version) – Mayssa Karaa (2:32)
4. 10538 Overture – Electric Light Orchestra (4:39)
5. Live and Let Die – Wings (3:11)
6. How Can You Mend a Broken Heart – Bee Gees (3:56)
7. I Feel Love – Donna Summer (5:55)
8. Don’t Leave Me This Way – Harold Melvin & The Blue Notes (6:07)
9. Delilah – Tom Jones (3:21)
10. I’ve Got Your Number – Jack Jones (1:50)
11. Long Black Road – Electric Light Orchestra (3:19)
12. A Horse with No Name – America (4:11)
13. Stream of Stars – Jeff Lynne (2:43)
14. Live to Live – Chris Stills (3:06)
15. Irving Montage – Danny Elfman (1:55)
American Hustle
Di David O.Russell
Con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner
Colonna sonora originale di Danny Elfman
USA 2013