acquista su IBS.it
Joseph Roth
Un importante scrittore come Stefan Zweig è stato grande amico e sostenitore – in ogni senso, anche economico – di Roth. Tanto che più d’uno ha avanzato l’ipotesi che l’angelo nelle vesti del distinto signore che, anche lui, “incongruamente”, vive sotto i ponti, e che compare per ben due volte, quell’angelo tanto simile e tanto diverso da Andreas/Joseph, sia proprio Stefan Zweig. Forse non per caso La leggenda del santo bevitore fu letto per la prima volta nel 1939 nel salotto parigino di Stefan e Friederike Zweig. Era ancora inedito, e inedito rimase per Roth che morì di lì a poco, il 27 maggio del 1939. Purtroppo la sorte, e l’alcol, non gli procurarono la morte felice che aveva regalato al suo personaggio, e che Roth auspicava per tutti i bevitori. Il suo amico Soma Morgenstern racconta di averlo aiutato a bere il primo Armagnac della giornata perché le mani gli tremavano al punto che non riusciva a portare il bicchiere alle labbra, poi «improvvisamente tese le braccia
sul tavolo e sarebbe rovinato a terra se io non l’avessi preso al volo». Apparentemente si riprende e viene portato in ospedale, dove, in preda al delirium tremens tipico degli alcolizzati in astinenza, lotta con la morte legato al letto per quattro lunghi giorni senza che né i medici né le infermiere né gli amici – per impossibilità o distrazione – siano in grado di aiutarlo. La realtà, in questo caso, è stata davvero lontana dalla letteratura. La “santità” del bevitore non ha garantito a Roth una morte «lieve e bella». Eppure,in un
certo senso, Roth era davvero un “santo”. Nel protagonista del racconto coglieva una sua caratteristica difficile da spiegare, forse potremmo dire che la sua “santità” era nella sua impossibilità, incapacità, di compromettersi con il mondo, nel suo non essere a casa da nessuna parte, nel sentirsi estraneo come i suoi personaggi: presente ed assente come un santo. Presente e assente anche in tutte le religioni: ebreo ma anche cattolico, rivoluzionario ma anche monarchico. Tanto che sulla sua tomba è stato detto tutto e il
contrario di tutto, lui che non c’era più seguitava ad esserci nella sola forma che conosceva: l’estraneità assoluta di Andreas, il santo bevitore.
(Giorgio Manacorda)
Tratto da La leggenda del santo bevitore-Fuga senza fine. Ediz. integrali
© Netwton Compton editore
Riassunto La leggenda del santo bevitore
25 ottobre 2010 | Di Joseph Roth |
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente