Le recensioni di Wuz.it

Ballarono una sola estate

Alberto Tonti


Questo è un libro da ascoltare. Da leggere e da ascoltare. Libro e cd allegato riscoprono le meteore musicali italiane. Quelle canzoni che apparivano e scomparivano in una sola estate, segnando la fortuna e la caduta degli interpreti. Alberto Tonti redige una breve guida sull'argomento, prendendo in esame il decennio più frizzante delle discografia italiana, gli anni Sessanta. Da Coccinella a Il ballo di Simone, riscopriamole...

Gli anni Sessanta sono stati il periodo forse più fertile nella storia della musica italiana. In un territorio per lo più vergine, sbocciavano gruppi beat, urlatori, cantanti da spiaggia, confidenziali… Molti di loro saranno meteore, attraverseranno una stagione e poi scompariranno. Altri invece riusciranno a sopravvivere, magari a rinnovarsi e diventeranno una presenza amica per più generazioni. Di quelli che si son persi per strada, che dopo un mercoledì da leoni hanno trascorso un giovedì d’oblio lungo tutta una vita, proprio di quelli si occupa Alberto Tonti nel suo ultimo libro Ballarono una sola estate, edito da Rizzoli. 

Gli anni presi in considerazione sono quelli che vanno dal 1960 al 1969. 70 i personaggi di cui Tonti ricostruisce una breve biografia spinto anche dal pressappochismo (così apprendiamo dall’introduzione) della letteratura dedicata all’argomento. Insomma una guida sui tormentoni dimenticati che si riscoprono nelle sagre di paese o nelle balere improvvisate sulle piazze d’estate era indispensabile. Il tutto senza trascurare il contesto sociale dell'era dei jukebox.

La prima grande meteora è Coccinella, di Ghigo Agosti, nome d’arte Ghigo. Una Tutti Frutti nostrana che metteva in risalto la vitalità dell’interprete. Se avete l’occasione di visionare alcuni filmati delle teche Rai potete rendervi conto della sua verve rockettara. Ma il 1960 è anche l’anno che segna l’esordio di Peppino Di Capri, idolo dei teenager (ci credereste?). 
In fondo il cha cha in Italia è sempre stato quello della segretaria e al massimo in seconda battuta quello della dattilografa (Cha Cha Cha della segretaria - Michelino, 1962); gli amanti estivi si ripromettavano di ritrovarsi nella stessa spiaggia e nello stesso mare (Stessa spiaggia stesso mare - Piero Focaccia, 1963) almeno fino a quando con l'arrivo dei viaggi low coast non si è allargata la gamma delle possibilità; molti hanno scritto almeno una volta frasi d’amore sul bagnasciuga (Ho scritto t'amo sulla sabbia - Franco I e Franco IV, 1968) e si sono innamorati di una Lisa che frequentava la classe seconda B (Lisa dagli occhi blu - Mario Tessuto, 1969). Ma soprattutto chi non ha mai ballato Il Ballo di Simone!

Il libro allega anche un cd, una compilation delle meteore con 14 canzoni. Una vera manna per i nostalgici che si ritrovano così una versione digitale di brani impolverati nel ricordo, rimasterizzati in digitale. Ho cercato disperatamente una versione di Ma che bella giornata di Ugolino per anni, dopo averla conosciuta attraverso un passaggio radiofonico. E proprio quando avevo abbandonato le speranze...


Track list CD allegato

CD - Compilation delle meteore Anni 60
1. Coccinella - Ghigo (1960)
2. Pepito - Cocky Mazzetti (1961)
3. Cha Cha Cha della segretaria - Michelino (1962)
4. Stessa spiaggia stesso mare - Piero Focaccia (1963)
5. Sei come una lucertola - Joe Fedeli (1964)
6. I tuoi occhi verdi - Franco Tozzi (1965)
7. Un ragazzo di strada - I Corvi (1966)
8. Yeeeeeeh! - I Primitives (1967)
9. La tua ombra - I Bisonti (1967)
10. Parole - Nico e i Gabbiani (1967)
11. Ho scritto t'amo sulla sabbia - Franco I e Franco IV (1968)
12. Ma che bella giornata - Ugolino (1968)
13. Il ballo di Simone - Giuliano e i Notturni (1968)
14. Lisa dagli occhi blu - Mario Tessuto (1969)

Le prime pagine

1960

La "favolosa" storia musicale degli anni Sessanta è ancora da venire quando nel 1958 la rivalità fra Lascia o raddop­pia? di Mike Bongiorno e II musichiere di Mario Riva divi­de l'Italia e fa notizia. Anche se non si parla ancora di au­dience, al giovedì e al sabato sera la gente si riunisce da­vanti al televisore Radiomarelli, nei bar o nelle case dei po­chi che, con malcelato orgoglio, lo hanno piazzato nel sa­lotto buono, sul mobile più alto che c'è, protetto dal cen­trino ricamato dalla nonna. Una lampadina resta sempre accesa sopra la scatola magica, perché gli "esperti" dicono che guardare la Tv al buio fa male agli occhi e che, co­munque, è meglio tenersi a debita distanza. Dal 30 gennaio al 1° febbraio del 1958, al Salone del­le Feste del Casinò di Sanremo succede che, in mezzo al­la solita pattuglia strappalacrime, mammolenta, trita e ri­trita, scoppia una bomba talmente inaspettata da spiaz­zare persino la giuria, costretta a consegnare nelle mani di un menestrello pugliese il primo premio. Il debuttan­te Domenico Modugno spalanca le braccia e vola sulle note di Nel blu dipinto di blu e, con un colpo di spugna, cancella dalla scena gli altri concorrenti e le loro sconta­te proposte. I senatori di sempre, punti sul vivo dalla sconfitta, si ar­rampicano sugli specchi e ricorrono ad argomenti come: "tradita la vera musica italiana... ", "la tradizione che si va perdendo... ", "il bel canto misconosciuto... ". Loro, i gorgheggiatori recidivi, i coltivatori di banalità, i noiosissimi estenuanti immutabili esecutori, finalmente sbattono il na­so contro la dura realtà della disfatta imprevista. Come se non bastasse, la cosa si ripete nella successiva edizione: Modugno fa il bis con Piove che, anche se non è il capolavoro dell'anno precedente, si stacca dalle altre canzoni in gara di diverse lunghezze, lasciando per la se­conda volta tanta amarezza nelle bocche spalancate del folto gruppo non classificato. Sembra che il festival più importante della canzone abbia girato pagina, si sia ade­guato a un certo rinnovamento che frizza nell'aria. Ma non è così: nel 1960 la tradizione ottiene la sua ri­vincita con Romantica, scritta da Renato Rascel e interpre­tata in coppia con Tony Dallara. Evidentemente, l'Italia non è ancora pronta a mandare in soffitta il genere melo­dico e, a ben vedere, non lo sarà mai.

© 2007, RCS Libri


Ascolta l'intervista di Matteo Baldi  ad Alberto Tonti, su RadioAlt.


25 giugno 2007 Di Francesco Marchetti

Ballarono una sola estate. 70 meteore della canzone italiana negli anni Sessanta. Con CD Audio

Molte meteore hanno attraversato le estati degli anni Sessanta: cantanti che magari hanno venduto un milione di copie di un solo 45 giri, e poi sono spariti nel nulla. Ci sono canzoni che tuttora imperversano nelle sagre o nei villaggi, senza che nessuno sappia chi le abbia cantate, nomi che fanno esclamare "Ah, è vero" (Franco IV e Franco I, Mario Tessuto) e altri che suscitano un "Non è possibile" (Ghigo, Michelino, Vasso Ovale, i Bertas, i Bisonti), per non parlare dei titoli ("Cha cha cha della segretaria", "Sei come una lucertola"). In questo libro, Alberto Tonti ci restituisce la magia di quella stagione ricostruendo con spietata sincerità - e un pizzico di nostalgia - le parabole di 70 meteore, inquadrandole nel mondo delle case discografiche e delle manifestazioni canore, e abbinando un cd con 14 imperdibili motivi.

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente