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Le più belle versioni cinematografiche del Canto di Natale


Cos'hanno in comune Albert Finney, Matthew McConaughey e Zio Paperone? E Mr Magoo, Bill Murray e i Muppet? Se vi dicessi Barbie e Marcello Mastroianni? Semplice: tutti quanti loro hanno fatto parte del cast di una delle tante versioni cinematografiche del Canto di Natale di Charles Dickens. Prima del Christmas Carol in 3D di Jim Carrey e Robert Zemeckis ci sono stati loro. Vediamo insieme le più celebri rivisitazioni che il cinema ci ha regalato del classico romanzo natalizio.

Scrooge or Marley’s Ghost -1901-
Dopo nemmeno 60 anni dalla pubblicazione del libro, il Canto di Natale di Charles Dickens è già un film. Prodotta e diretta dall’inglese R.W. Paul, la pellicola, non integra, è ora conservata al British Film Institute. Per l’epoca fu un progetto davvero ambizioso: in cinque minuti racchiude le 80 pagine del racconto, con tanto di effetti speciali come il viso di Marley sul battente della porta e la giovinezza di Scrooge che scorre sulle cortine del letto. Ad aiutare in tutto questo il regista Paul fu Walter Booth, di professione... mago!  


Canto di Natale -1938-
Fino agli anni ’50 è stato il Canto di Natale più famoso e visto dagli americani. La MGM voleva Lionel Barrymore come Scrooge, personaggio che interpretava radiofonicamente tutti gli anni, ma dovette rinunciare per problemi di salute. Lo sostituì Reginald Owen (l’ammiraglio Boom di Mary Poppins). Per rendere la pellicola più adatta alle famiglie vennero tagliate parecchie parti del romanzo, come i fantasmi fuori dalla finestra di Scrooge o i ladri che profanano la sua tomba nel futuro.


Non è mai troppo tardi -1953-
Scrooge parla italiano e si chiama Antonio Trabbi, usuraio. Dopo aver rifiutato un prestito all’antica fiamma Rossana, ormai sposata con il di lui rivale Riccardo, viene perseguitato da una voce che gli consiglia di cambiare vita. Dopo aver scorto il futuro suo e di chi gli sta attorno, abbraccia appieno lo spirito natalizio per la prima volta nella sua vita.
Paolo Stoppa, Isa Barzizza e Marcello Mastroianni sono gli italianissimi protagonisti.


Mister Magoo's Christmas Carol  -1962-
Anche Quincy Magoo, il vecchietto miope creato da John Hubley, è stato Scrooge per un cartone animato. Il Canto di Natale, riletto in chiave umoristica, andò in onda sulla NBC nel dicembre 1962. Ebbe un tale successo da inaugurare un filone di classici con protagonista Mr Magoo, tra cui Robin Hood, Cyrano de Bergerac e persino Sogno di una notte di mezza estate.


La più bella storia di Dickens – 1970-
Il racconto di Dickens diventa un musical. Albert Finney, allora appena trentaquattrenne ma invecchiato dal trucco, è uno Scrooge ballerino e canterino, che affossa tutti i comprimari tranne Sir Alec Guinnes nei panni del defunto Jacob Marley. La colonna sonora è di Leslie Bricusse (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) che otterrà una nomination agli Oscar, assieme a quelle per la miglior canzone originale (Thank you very much), la scenografia e i costumi. Finney vinse il Golden Globe come Miglior attore in una commedia musical.


Il canto di Natale di Topolino -1983-
In Italia è forse la rivisitazione più conosciuta e amata. Il canto di Natale di Topolino piace ai bambini, ma anche ai grandi. È un cartone di quelli di una volta, disegnato e non creato al computer, con protagonisti tutti i più celebri personaggi Disney nei ruoli principali: Zio Paperone è Scrooge, Topolino e Minnie sono Bob e Martha Cratchit, Paperina è Isabelle e Paperino il nipote Fred  (con un Pippo/Marley un po’ pasticcione). Una curiosità: il nome originale di Paperon de Paperoni è proprio Scrooge McDuck.  


S.o.s. Fantasmi -1988-
Ancora fantasmi per Bill Murray, anche se questa volta sono loro ad acchiapparlo e non viceversa. Accecato dal dio televisivo, il produttore Cross, uno Scrooge dei tempi odierni, licenzia il personale, riduce colleghi sul lastrico e manda in onda provocatori programmi la notte della Vigilia. Ci penseranno tre fantasmi molto anni ’80 (con il defunto capo Robert Mitchum) a fargli ritrovare la fidanzatina (Karen Allen) e l’amore per il prossimo.


Festa in casa Muppet -1992-
E’ il Charles Dickens di Gonzo a raccontarci la storia del cattivo redento Scrooge, un divertito Michael Caine. Accanto a lui tutti i celebri pupazzi creati da Jim Henson (a cui è dedicato il film): Kermit è Bob Cratchit, Miss Piggy la lamentosissima moglie, Animal suona una moderna batteria alla festa di un Natale passato. Divertente ma commovente grazie ad alcune belle canzoni scritte da Paul Williams, nonostante sia un classico per l’infanzia rimane fedele al racconto originale. Produce ancora la Disney, creando una delle rivisitazioni più originali del classico natalizio.


Natale a casa Deejay -2004-
Linus si improvvisa attore e diventa il temibile Cavalier di Molfetta che possiede una radio, ma non vuol sentir parlare di canzoncine natalizie. Accanto a lui praticamente metà dei personaggi televisivi e radiofonici di oggi: da Nicola Savino a Gerry Scotti, passando per Luciana Littizzetto e il Trio Medusa (più Fiorello, Morandi, gli Articolo 31 e pure Elio e le Storie Tese). Nella parte dei fantasmi DJ Angelo, Alessio Bertallot e l’esagerata Platinette.


La rivolta delle ex  -2007-
Che c’entrano Matthew McConaughey e Jennifer Garner con Dickens?
Non è un vecchio avaro, ma un giovane donnaiolo lo Scrooge del nuovo millennio. Connor Mead decide di mandare all’aria il matrimonio del fratello minore, durante la notte però viene visitato dal defunto zio playboy (Michael Douglas) che è morto in solitudine e vuole redimere il nipote. Grazie a tre fantasmi in gonnella, Connor capirà l’importanza dell’amore e cercherà di riconquistare la ex fidanzata, amata fin da bambino e mai dimenticata.


Barbie e il Canto di Natale -2008-
Scrooge resta nell’epoca vittoriana, ma indossa gonne e crinoline. Eden Starling, una cantante capricciosa obbliga la sua compagnia a lavorare il giorno di Natale ma li licenzia tutti quanti la sera stessa per pochi minuti di ritardo. Questo è il primo film natalizio per la celebre bambola Barbie. Non manca un altezzoso gatto e tre fantasmi che però somigliano di più a tre fate. Una gioia, per gli occhi delle bambine, i numerosi cambi d’abito della protagonista.  


A Christmas Carol -2009-
il regista Robert Zemeckis privilegia il lato più dark nel suo A Christmas Carol in 3D. Tratto dal celebre racconto di Charles Dickens, tra spaventosi fantasmi e una Londra oscura, primeggia Jim Carrey, l'ultimo di una lunga serie di attori a portare sul grande schermo l'avaro Scrooge. Grazie alla perfomance capture, l’attore non si limita a doppiare il cartone animato, ma ne assume anche le sembianze fisiche. Accanto a Jim Carrey, in parti piccole ma significative, Colin Firth, Robin Wright Penn, Bob Hoskins e persino Gary Oldman
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10 dicembre 2009   Di Jessica Fornasari
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