Il maestro italiano dell’avventura affronta la sfida più ardua: raccontare la vita straordinaria e commovente di uno spericolato protagonista del boom economico. Suo padre.
Passione. È questa la parola che meglio descrive la vita di Albino Buticchi, qui narrata dal figlio Marco.
Passione per la velocità, per le automobili, per il petrolio, per il calcio, per le donne, per il gioco d'azzardo. Diversi amori che hanno caratterizzato, nel bene e nel male, l’ascesa e la caduta di uno dei più facoltosi uomini italiani della seconda metà del Novecento.
Nato nel 1926 a Cadimare, in provincia di La Spezia, ultimo dei sette figli di un riparatore di carrozze e una lattaia, Albino conobbe molto presto la fame, il freddo, la sofferenza, perdendo ancora bambino la madre e in seguito una delle sorelle. Durante la guerra seguì il fratello Fulvio unendosi alle file dei partigiani. Dopo una breve permanenza nella Legione Straniera, dalla quale disertò prima di essere inviato a combattere in Indocina, diventò con i fratelli contrabbandiere di gasolio e poi gestore di una pompa di benzina. Dopo aver sposato nel 1951 Maria Luisa Frunzo, con la quale avrà due figli, Nadia e Marco, affrontò il carcere, il fallimento economico del suocero e quello del suo stesso matrimonio, che naufragò a causa di un tradimento.
Marco Buticchi parla del padre con affetto, rivelando particolari poco conosciuti di una vita avventurosa, ma si sofferma anche sulla figura del Buticchi più conosciuto, descrivendo le gare automobilistiche cui Albino partecipò come pilota da corsa e dell’esperienza da dirigente dell’Associazione Calcio Milan. Soprattutto, racconta le contraddizioni e le debolezze di un uomo coinvolto in scandali legali legati alle sue relazioni e con il vizio del gioco d’azzardo. Ed è proprio per questa ossessione, cui era attratto fin da ragazzo, che spesso sperperò i suoi guadagni fino a perdere tutto il suo patrimonio negli anni Ottanta e Novanta e a tentare due volte il suicidio.
Recensione di Lidia Muffolini
Casa di mare. Una storia italiana - Marco Buticchi
286 p., ill., rilegato - 18,60 € - Longanesi
ISBN 9788830446137
È la notte del 14 febbraio del 1983. Dovrebbe essere una sera di festa, ma Albino Buticchi è da solo nella sua grande villa di Lerici. Attorno a lui tutto è silenzio, ma dentro la sua mente i pensieri si affollano, e finiscono per correre tutti verso una sola direzione: la pistola che stringe in mano. L'arma che presto si punterà alla tempia. Ma cosa ha spinto un uomo abituato al successo a compiere quel gesto estremo? La vita di Albino Buticchi è stata tutta all'insegna delle passioni. Quella per la velocità e per le auto da corsa, innanzitutto, che lo porta a diventare un pilota di fama, al volante di alcune tra le più titolate vetture da competizione della sua epoca. Quella per il calcio, che lo fa diventare, poco più che quarantenne, presidente del Milan. E quella, dalle conseguenze tragiche, per il gioco d'azzardo: una passione divorante che lo costringe ad accumulare perdite via via sempre più ingenti. Una vita straordinaria la sua, costellata di avventure - dalle esperienze difficili durante la seconda guerra mondiale alla legione straniera fino alla vertiginosa ascesa economica e sociale durante gli anni del boom. Un'esistenza sempre al limite tra l'ambizione e l'eccesso e piena di accadimenti che, visti oggi, hanno quasi il sapore di un favoloso romanzo d'avventura. Eppure, sono state persone uniche come Albino Buticchi a fare l'Italia quando dell'Italia restavano solo macerie.
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