Una produzione non certo hollywoodiana per il nuovo film di Luca Guadagnino con Tilda Swinton, eppure il regista italiano è riuscito a convincere John Adams, uno dei massimi compositori americani viventi, a concedere l'uso di alcuni suoi brani per la colonna sonora.
Innanzitutto chi è John Adams?
Un compositore, già clarinettista, nato nel 1947 a Worcester in Massachusetts, in passato docente al Conservatorio di San Francisco, notevole direttore d'orchestra e generalmente incluso nella grande corrente del Minimalismo, ma con ""memorie romantiche e simpatie per il popolare"".
Non aderisce ai dettami dell'avanguardia postweberniana e al principio della ""non ripetibilità"", viceversa si basa su uno stile che indica dei moduli elementari e in seguito costantemente li elabora.
Nel 1996 è stato il più eseguito compositore americano vivente, primato che ha mantenuto anche grazie alle tematiche che sviluppa, soprattutto nei lavori per il teatro. Del 1987 ad esempio Nixon in China, del 1991 The Death of Klinghoffer, e soprattutto Transmigration of Souls, opera composta per la New York Philharmonic nel 2002, per commemorare il primo anniversario dell'attacco al World Trade Center che ha ricevuto nel 2003 il Pulitzer Prize for Music, e l'edizione Nonesuch ha vinto la rara “triple crown” ai Grammy Awards: “Best Classical Recording”, “Best Orchestral Performance”, e “Best Classical Contemporary Composition”.
Avvicinarsi a questo musicista sembrava dunque un'ardua operazione per Guadagnino, regista italiano non tra i più celebri in ambito internazionale.
Ma un passo da fare assolutamente, perché, come lui stesso racconta, il film è nato con quella musica - più esattamente con le musiche raccolte in Naive & Sentimental Music e Harmonielehre -, con quell'atmosfera, con quelle suggestioni.
In questo caso è stata preziosa la collaborazione con Tilda Swinson, che ha svolto il ruolo di intermediaria.
“È la prima volta che Adams concede un uso così estensivo della sua musica” racconta Guadagnino - nell'intervista che potete ascoltare interamente nel video che segue -, che temeva di non poter avere le sue note per il film. “Tilda gli ha scritto un’e-mail straordinaria e lui ha risposto subito, come fanno i grandi, con una grande disponibilità”.
Ma per concretizzare questa collaborazione, Guadagnino e i suoi hanno dovuto sottoporre un iniziale montaggio delle scene con le musiche scelte, al giudizio di Adams, ""in uno dei più terrorizzanti momenti professionali della mia carriera"" ha dichiarato ancora il regista.
Un esame da cui è uscito a pieni voti, con il consenso a utilizzare le musiche, un consenso davvero straordinario se pensiamo che quest'anno solo un altro film conta piccoli contributi di Adams nella colonna sonora: Shutter Island di Scorsese.
30 marzo 2010 | Di Giulia Mozzato |
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