Le recensioni di Wuz.it

La contea più fradicia del mondo il romanzo sul proibizionismo di Matt Bondurant

Secondo il caporedattore del «Roanoke Times» si trattava senza dubbio di una vendetta. Quella mattina, prima di recarsi in ospedale, seduto nella redazione del giornale, Anderson era assonnato e scoraggiato. La stanza, disordinata, era disseminata di fogli di giornale e puzzava di sigari a buon mercato.
«Legata al traffico», disse l’uomo.
I suoi occhi erano simili a buchi in un pasticcio di carne e parlava da un angolo della bocca, con un tono burbero e sgradevole.
«Quei due hanno fatto qualcosa a qualcuno», disse. «E quando nessuno parla, può metterci la mano sul fuoco che c’entra l’alcol.»

  • Lawless: il film di John Hillcoat da questo romanzo

1919, Contea di Franklin in Virginia.
Una famiglia contadina vive la sua esistenza semplice, dura, ma serena. L'epidemia di influenza spagnola uccide la madre e le sorelle.
La vita di Forrest, Emmy, Howard e Jack non sarà più la stessa.
1933, Contea di Franklin in Virginia
A un giornalista scrittore di successo - Sherwood Anderson - viene dato l'incarico di scrivere un pezzo su uno strano fatto di cronaca: due uomini massacrati, mutilati e moribondi giacciono in un letto d'ospedale, ma non vogliono dire nulla su cosa sia accaduto.
«Chi ficca il naso tra le colline della contea di Franklin, rischia di trovare solo due cose: whisky illegale e un fracco di botte.»
Il proibizionismo sta finendo, ma l'economia locale ruota ormai sulla distillazione illegale di whisky di granturco o di brandy: ""per sfuggire alle imposte sulla distillazione legale, la gente continuava a produrre alcol in proprio, oppure si affidava ai contrabbandieri"".
Così fa la mitica Willie Carter Sharpe, la regina del contrabbando. Così fanno anche i fratelli Bondurant, uomini di poche parole e pronti a tutto per difendere i propri interessi. Abbondano armi, le scazzottate sono all'ordine del giorno, gli equilibri fra produttori, contrabbandieri, compratori, clienti, gli altri abitanti della contea, le forze dell'ordine e i nuovi gangsters sono quanto mai precari. Il sangue scorre, il rancore aumenta e sfocia in violenze ancor più terribili. Anche le donne in questo mondo devono essere forti e determinate, sapersi difendere e magari avere l'appoggio di un uomo che si faccia rispettare.


I riferimenti letterari del romanzo sono espliciti: con l'uso della terza persona l'autore racconta la vicenda legandola a una figura di scrittore giornalista realmente esistito, Sherwood Anderson, i cui racconti sono figli di Mark Twain, Jack London o della Spoon River di Edgar Lee Masters e padri dei capolavori successivi di Faulkner (comparsa del romanzo) e Steinbeck. La partenza di questi autori da un contesto rurale, una contea, un paese - preferibilmente quello natale - è una scelta narrativa che segue anche Bondurant, animata dalla volontà di narrare al mondo la desolante, dolorosa, drammatica esistenza dei suoi abitanti.

È l'universo faulkeriano a riemergere tra queste pagine:
""La terra screpolata sembrava composta da tessere di un mosaico, e la polvere sottile dell’argilla si depositava dappertutto"".
E la contea di Franklin - esistente, ma riempita di immaginario - riprende alcuni aspetti di quella di Yoknapatawpha, invenzione letteraria in cui inserisce la sua testimonianza sul reale Faulkner.
Matt Bondurant, nipote di Jack, ricostruisce fatti di sangue legati alla sua famiglia e contestualizzati in un epoca storica di transizione sociale, economica, civile ed etica. Il lettore arriva a parteggiare per la ""moralità"" del nonno e dei prozii dell'autore contro una nuova forma di corruzione e di violenza destinata ad andare molto al di là della brutalità contadina dei Bondurant.


dal film Lawless di John Hillcoat tratto da questo romanzo

""Sappiamo che lo scrittore Sherwood Anderson rimase alcuni anni nella regione, alla ricerca della celebre bootlegger Willie Carter Sharpe, e che assistette al processo in cui furono chiamati a testimoniare mio nonno e i suoi fratelli."" Dichiara l'autore nella sua Postfazione:
""Scrivendo questo libro, ho colmato le lacune presenti nei rari documenti conosciuti. Mi sono affidato ai ricordi dei miei parenti – come mio padre, anche se al tempo del processo era solo un bambino – della gente del posto e degli amici che avevano conosciuto mio nonno e tutti gli altri personaggi della vicenda. Ma i ricordi sono vaghi, nella migliore delle ipotesi speciosi, filtrati attraverso decenni di voci, dicerie e leggende. Questa gente è vissuta ed è morta in modi realmente drammatici ma, a causa del passare del tempo e delle circostanze, non è stato facile descrivere le loro esistenze con accuratezza e fedeltà.
Per arrivare alla verità, ho creato personaggi ispirati a loro: qualcuno nasce dalla fusione di più uomini realmente esistiti, altri si avvicinano molto a persone reali e altri ancora, invece, li ho inventati di sana pianta. I discendenti degli uomini coinvolti in questa vicenda – se ce ne sono – non devono pensare che i personaggi di fantasia riproducano esattamente quelli reali. Non era mia intenzione incensare o calunniare i protagonisti di questa tragica storia, tantomeno un membro della mia famiglia. Il lettore può considerare
questo romanzo una specie di storia parallela. Ho inventato tutta una serie di episodi che non sono comprovati da nessun documento storico e ho elaborato i personaggi reali con la libertà che è privilegio di ogni romanziere.""



Da leggere


  • Sherwood Anderson - Winesburg, Ohio
  • Sherwood Anderson - Racconti dell'Ohio
  • Sherwood Anderson - Un povero bianco
  • William Faulkner - Luce d'agosto
  • William Faulkner - Mentre morivo
  • William Faulkner - L'urlo e il furore
  • John Steinbeck - Furore
  • John Steinbeck - I pascoli del cielo
  • John Steinbeck - Uomini e topi


Matt Bondurant - La contea più fradicia del mondo
Titolo originale: The Wettest County in the World
Traduzione di Paolo Falcone
311 pag., 16,80 € - Edizioni Dalai 2012 (Romanzi e racconti)
ISBN 9788866204886



L'autore



25 maggio 2012 Di Giulia Mozzato

La contea più fradicia del mondo

Questo romanzo è l'epopea di un mondo lontano - quello della Grande Depressione e del Proibizionismo - e di tre uomini coinvolti nel commercio clandestino di alcolici nella contea di Franklin, in Virginia: i fratelli Bondurant. Forrest, quello di mezzo, il leader del gruppo, è un uomo dalla fierezza indistruttibile; Howard, il più vecchio, è segnato dagli orrori visti e patiti al fronte durante la Prima guerra mondiale; Jack, il più giovane, è ossessionato dal denaro, dal lusso e dal desiderio di fuggire da una vita che gli sta stretta. Con loro, Maggie, Lucy e Bertha, donne silenziose, innamorate e tenaci. Quando qualche anno dopo, a caccia di nuove storie da raccontare, arriva nella zona Sherwood Anderson, l'alcol ha ripreso a circolare liberamente, ma la sua produzione illegale continua. Sarà proprio il celebrato autore di "Winesburg, Ohio" - allora in un momento di grande crisi professionale, deriso e tradito dagli scrittori che aveva aiutato a crescere: Hemingway e Faulkner - a ribattezzare il luogo "la contea più fradicia del mondo" e a mettersi sulle tracce dei Bondurant lungo le strade polverose del Profondo Sud, squarciando per primo il silenzio sulle loro gesta.

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