Le recensioni di Wuz.it

La trilogia de Il Padrino


Considerati dei capisaldi della storia del cinema, sono sicuramente film indimenticabili che hanno dato a Coppola una fama mondiale. Ne vediamo ora le trame e alcune notazioni che caratterizzano le singole parti

Il Padrino (1972)

il primo dei tre film apparve nel 1972 e tra gli interpreti figurano nomi del calibro di Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Richard Castellano, Robert Duvall, Diane Keaton, Sterling Hayden, Richard Conte, John Marley, Talia Shire, John Cazale, Franco Citti.

Nell'America degli anni Quaranta, un potente boss mafioso di origine siciliana, Vito Corleone, festeggia il matrimonio della figlia e intanto coordina l'attività della sua organizzazione criminosa. Legato all'immagine di una vecchia mafia onorata, rifiuta la proposta di allearsi con un altro clan, allo scopo di garantirsi il controllo del traffico della droga. Ciò scatena una lotta senza esclusione di colpi tra famiglie rivali, nella quale ha modo di distinguersi il giovane figlio, che riceve dal padre l'investitura a succedergli

Dialogo tra il figlio del boss mafioso e la sua fidanzata:
Ora lavoro con mio padre, Kay. È stato male, molto male.
Ma tu non sei come lui, Mike. Credevo che non saresti mai diventato come tuo padre, l’avevi detto tu stesso.
Mio padre non è diverso da qualunque altro uomo di potere, da chiunque abbia la responsabilità di altri uomini: come un senatore, o un presidente…
Non vedi com’è ingenuo quello che dici?
Perché?
Senatori e presidenti non fanno ammazzare la gente.
Chi è più ingenuo, Kay?


Questo film ha conquistato tutti i premi più prestigiosi: Il Padrino (1972) e Il Padrino: Parte II (1974) vinsero entrambi l'Oscar come ""miglior film"", il secondo è stato il primo sequel a riuscire in questa impresa.
Marlon Brando rifiutò il premio Oscar vinto come miglior attore per questo film e non si presentò alla cerimonia di premiazione, in disaccordo sui maltrattamenti degli indiani nativi d'America da parte degli Stati Uniti e di Hollywood. Al suo posto inviò alla premiazione una finta squaw chiamata Sacheen Littlefeather per leggere il suo discorso di protesta.


Nella pellicola sono tre i personaggi appartenenti alla famiglia del regista: Talia Shire, sorella del regista, nella parte di Connie; Carmine Coppola (padre di Francis) al pianoforte nella scena d'intermezzo della pellicola e una neonata Sofia Coppola nella parte di Michael Francis Rizzi, il bambino battezzato durante lo sterminio dei capi delle cinque famiglie.

Il Padrino Parte II (1974)


Non ha forse l’originalità straordinaria del primo Padrino, ma ha vinto tantissimi premi, tra cui sei Oscar. Quali sono gli elementi che caratterizzano, rispetto alla prima parte, questo secondo Padrino? La maggior ricercatezza e autorialità del film, un’estetica perfetta, grazie anche alla minor presenza di scene violente e ai lunghi silenzi. L’originalità è di essere nello stesso tempo sequel e prequel con un Robert De Niro che nell’arco del film compie la sua metamorfosi in Marlon Brando con gradualità e senza forzature. Nel film tutto appare più cupo, triste, un modo per preparare l’incombente tragedia.

Emigrato negli Stati Uniti dall'Italia, Vito, un ragazzino, si fa strada tra la piccola criminalità di Little Italy e crea una vera e propria industria del crimine fatta di controllo delle case da gioco e della prostituzione. Questo impero del male viene in seguito ereditato dal figlio Michael il quale, però, inizia a meditare sul futuro della famiglia mafiosa: troppi, infatti, sono i segni di disgregazione e i tradimenti che si consumano all’interno del clan.

Padrino Parte III (1990)

Il potere logora chi non ce l’ha

Pur avendo conquistato universali consensi e altri premi per film di argomento diverso, Coppola decide nel 1990 di chiudere il ciclo con un terzo film.
Alla fine degli Anni Settanta, Michael Corleone, sessantenne ormai debilitato dal diabete e tormentato dai rimorsi, stanco di violenza, ha raggiunto la rispettabilità: venduti i casinò di Las Vegas e investito il ricavato, è diventato celebre per le sue opere di beneficenza che gli fanno ottenere, con l'aiuto di una arcivescovo americano, una onoreficenza della Santa Sede. Ma la spirale di sangue e violenza non è ancora finita. In seguito agli ennesimi fatti di sangue, Michael, ormai stanchissimo e avvilito, si ritira in un paesino della Sicilia. Il film termina mostrando la fine di Michael, ormai anziano, molti anni dopo la morte di Mary, in una villa in Sicilia. Il boss si spegne mentre è seduto da solo nella quiete del giardino della meravigliosa villa.
Candidato agli Oscar come miglior film


In questo terzo film della saga dei Corleone, la storia di Michael si incrocia anche con gli intrighi vaticani: quelli dell'arcivescovo Paul Marcinkus, di Roberto Calvi, per arrivare al presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I, morto pochi giorni dopo aver aperto i dossier sulle finanze vaticane. Le vicende vengono espresse attraverso personaggi di finzione sovrapponibili però ai loro omologhi, ma con nomi inventati e mediante la ricostruzione puntuale di alcuni eventi, come il finto suicidio di Keinszig/Calvi sul Ponte dei Frati Neri a Londra.
Sicuramente questo film è il più introspettivo dei tre dedicati alla famiglia Corleone: Don Michael è ormai vecchio e stanco, non è più il lucido e spietato capo del clan. La lettera che legge ai figli Anthony e Mary, in apertura del film, con voce bassa e sofferente, dà praticamente la chiave di lettura dell’intero film.
La parte finale, logicamente si svolge là da dove è partita la famiglia: la Sicilia. Tutti si ritrovano al Teatro Massimo di Palermo per assistere al debutto teatrale del figlio di Michael e di Key. Qui la nemesi storica avrà compimento: le colpe dei padri ricadranno sui figli.

Geniale è il montaggio di Coppola che alterna le scene della sua fiction alla rappresentazione in scena al Teatro Massimo e alle vicende che (trasfigurate nel film) hanno davvero tormentato l’Italia in quegli anni.
All’uscita dal teatro l’apice della tragedia si ha con l’uccisione della figlia Mary, colpita per errore quando si voleva uccidere Michael e la disperazione del padre. Molti anni dopo questa tragica serata, vediamo il protagonista, seduto da solo nella sua villa siciliana, praticamente in attesa della morte.
E in quel momento cruciale passano nella sua mente i ricordi delle tre donne più importanti della sua vita: bellissimi e toccanti i flashback delle danze con la figlia Mary, con la giovane sposa siciliana Apollonia e con Kay.


""Apocalypse Now"": nascita di un capolavoro
""Hearts of Darkness"" di Eleanor Coppola     
""Un'altra giovinezza"" di Francis Ford Coppola
Intervista a Francis Ford Coppola  


28 aprile 2008 Di Grazia Casagrande

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente