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L’amore e la vita: ecco com'è cambiato il lavoro della levatrice in cinquant'anni

Il romanzo da cui partiamo - Chiamate la levatrice di Jennifer Worth -, resoconto letterario autobiografico dell’esperienza dell’autrice, narra la vita di una levatrice/ostetrica degli anni Cinquanta in un quartiere molto povero di Londra. Donne ignoranti e misere si trovano a partorire in casa senza assistenza se non quella dell’autrice (o altre come lei) pronte ad aiutarle con una professionalità nata soprattutto dall’esperienza pratica.
Ora quella storia di impegno, fatica, soffernza e gioia è anche una fiction televisiva realizzata dalla BBC, L'amore e la vita.
In occasione del suo esordio abbiamo chiesto a una esperta ostetrica genovese, Teresa Lin de Lorenzo Simonazzi, di raccontarci cosa pensa di questa storia nel Novecento inglese e come da questo tipo di levatrice si è arrivati all'odierna figura dell'ostetrica consapevole e dedita al benessere di madre e neonato, prima, durante e dopo il parto.

•  Chiamate la levatrice, il romanzo
•  L'amore e la vita, la fiction tv della BBC

le levatrici della fiction tv realizzata dalla BBC
Che sensazione ti ha dato leggere di queste esperienze crude, dove il parto è necessità, fatica e l’ostetrica una figura passeggera che non può fare e dare di più che un attimo di aiuto?

Leggendo le pagine del libro ho cercato di catapultarmi nella realtà dove il lavoro della levatrice si basava sul fare il possibile per far si che le donne e i loro bambini fossero protetti da situazioni di pericolo quali la scarsa igiene e quindi le infezioni e la morte, scarsa nutrizione e malformazioni del bacino materno (ed in questi elementi risiedeva il pericolo, non tanto il partorire in casa, comune da sempre nella cultura della nascita) con dedizione, paura ma anche passione e dove il e mestiere era una missione.
Vista dalla società del tempo, l’ostetrica veniva rispettata nel suo valore di colei che stava accanto alle madri, senza imporre, sempre rispettosa ma pronta a tutto. Provando sincera ammirazione per queste donne, ho comunque pensato che la grande forza erano le donne e i bambini e che sicuramente l’evento del parto era vissuto da una parte con fatica e paura ma anche con grande naturalità e fiducia, seppure in situazioni limite.
Credo che le ostetriche in quell’epoca abbiano contribuito a ridurre la mortalità materna e fetale/neonatale ma le donne affrontavano la maternità senza timore nonostante la loro miseria e ignoranza, il cambiamento infatti è stato nella preparazione delle levatrici e nel migliorare le condizioni di vita.

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Com’è cambiata la preparazione di un’ostetrica oggi? Università, poi…? Tirocinio, formazione continua, immagino…. Ci racconti?

Oggi le ostetriche si formano in tre anni con una laurea breve all’Università, ingresso numero chiuso, si studia molto grazie alla frequenza obbligatoria e si inizia il tirocinio nelle strutture ospedaliere già dal primo anno, in cui però si è persa la formazione infermieristica di base e la formazione sul territorio, come potrebbe essere quella di seguire le donne a domicilio prima, durante e dopo il parto o la gravidanza fisiologica.
In alcune fortunate situazioni come la mia, a Milano, ho potuto fare esperienza di due parti a domicilio durante lo svolgimento della tesi di laurea con ostetriche esperte e questo ha permesso che la mia formazione post laurea fosse improntata ad un grande approfondimento sul tema, ma poco è stato offerto dal programma universitario.
I contatti e i corsi di aggiornamento che ho svolto li ho cercati per conto mio, ho anche assistito alcuni parti con una levatrice di Feltre, Maria Pollacci, che ora ha 90 anni e un’esperienza grandissima alle sue spalle, avendo affrontato situazioni molto simili a quelle del libro.
Diciamo che le neo laureate oggi, possono scegliere se fare conoscersi e lavorare solo in ospedale o in consultorio oppure aprire una partita iva e svolgere la professione a domicilio; ma queste tre cose non si uniscono e l’esperienza nei primi due campi è di rado a 360°, per non parlare della difficoltà di trovare chi offre una formazione domiciliare “sul campo”; bisogna darsi da fare! Ma le soddisfazioni possono essere comunque grandi in tutti tre i campi se c’è la passione.

le Maree
La figura della levatrice nella società: secondo te è cambiata? Come viene vista oggi?

Certamente, è cambiata in quanto l’ostetrica appare subordinata al medico e alle varie specializzazioni, ( e levatrici un tempo istruivano i medici stessi sul sapere ostetrico) ma i loro due ruoli sono diversi e di pari importanza nella collaborazione, soprattutto se l’ostetrica si occupa di fisiologia ha tutte le competenze ed è sostenuta a livello internazionale dalle linee guida per assistenza alla gravidanza, al travaglio,al parto e al puerperio fisiologici. Diciamo che in ospedale dopo l’avvento della grande medicalizzazione dei decenni precedenti si sta cercando di restituire alla nostra figura più autonomia e le ostetriche si battono per poter rispettare i tempi delle donne e la naturalità dell’evento. In campo extraospedaliero questo è più facile.

Nei nostri anni il parto in casa è una scelta, fatta da alcune donne assistite da ostetriche che, come te, hanno scelto di portare avanti questa tradizione. Perché hai scelto di dedicarti soprattutto al parto in casa e non hai voluto lavorare nel contesto asettico, ma certo e garantito, di un reparto ospedaliero?

Diciamo che sono due realtà diverse e per molti aspetti l’ospedale è giusto che esista e che esistano delle procedure mediche nei casi in cui ve ne sia bisogno, lo rispetto e ne usufruisco anche io. Ma è giusto che le donne abbiano una scelta, così come noi ostetriche.
Io ho scelto di lavorare come libera professionista e per nessun motivo è stato un ripiego perché io il posto indeterminato lo avevo già.
Ho scelto di fare questo lavoro per stare vicino alle donne e alle coppie mantenendo la nascita un evento rispettato, seguendo il percorso fisiologico e naturale della gravidanza, del parto e del puerperio con la possibilità di creare una continuità dell’assistenza.
Tutto questo fa sì che il parto a domicilio o in casa di maternità possa essere parte di un percorso in cui le scelte vengono fatte dalla coppia, con il sostegno delle professioniste che hanno scelto,che svolgeranno comunque una selezione perché ripeto, il nostro ambito è sempre la fisiologia, sostenuti da numerose evidenze scientifiche internazionali sulla sicurezza del parto extraospedaliero.
A Genova abbiamo costituito un’Associazione di ostetriche e mamme, “Le Maree”, per dare uno spazio alle famiglie per incontrarsi e lavorare in sicurezza all’interno di un team, essendo anche iscritte all’Associazione Nazionale Coordinamento Parto a domicilio ,“Nascere a casa”, con cui siamo costantemente in contatto per l’aggiornamento sul campo e il confronto tra colleghe.
L’Ostetrica non si occupa solo del parto, ma può essere, ed è, per chi lo sceglie, un punto di riferimento a partire dalla gravidanza fisiologica, ma anche da prima:nella coppia, nella sessualità …e prosegue il cammino anche oltre la venuta del nuovo nato.
Il nostro lavoro si svolge nel pieno rispetto della cultura, provenienza, età, ecc… della coppia e del nascituro. Cerchiamo di fare in modo che ogni donna possa scoprire dentro di sé quali sono gli strumenti a lei utili, quali le potenzialità ma soprattutto le competenze che essa possiede per vivere il suo personale percorso. Non di meno forniamo le informazioni per poter fare le scelte che essa ritiene migliori per lei e per il suo bambino e collaboriamo con le strutture ospedaliere e i medici e altri professionisti della nostra realtà regionale.

Teresa Lin de Lorenzo Simonazzi
Che tipo di donne sceglie di partorire in casa oggi? Immagino l’esatto contrario delle protagoniste del romanzo… donne colte, magari anche benestanti… giusto?

Sicuramente oggi il fatto che la cultura sia cambiata e che il parto a casa abbia un costo, ha cambiato questo aspetto privilegiando forse un’èlite di persone, ma si spera che con il rimborso regionale ciò possa cambiare anche perché fortunatamente è cambiata la possibilità di scelta che oggi abbiamo rispetto a una volta.
In alcune regioni è previsto un rimborso totale o parziale del costo e in alcune realtà come Torino e Parma è il servizio sanitario regionale che garantisce un’assistenza domiciliare con ostetriche dipendenti dedicate.
Sicuramente è un bene che il luogo del parto non sia obbligato a causa delle condizioni disagiate come quelle del libro in cui si parla di vita o di morte, in cui l’aiuto è necessario; oggi il parto a domicilio si svolge in tranquillità e nel pieno rispetto di norme igienico-sanitarie ma soprattutto dei tempi della donna e del bambino, con un minor tasso di medicalizzazione.

Jennifer arriva nelle case, assiste al parto e se ne va. Non può fare altro nella Londra povera degli anni Cinquanta che sembra quasi ottocentesca.
Come si svolge invece oggi la tua professione?
Come vengono seguiti, aiutati e supportati mamma e bambino?
Avete rapporti precedenti e immagino anche successivi all’evento del parto: come si organizza questo accompagnare alla nascita e poi aiutare nei primi mesi di vita del neonato?
I numeri erano ben diversi rispetto alle nostre realtà sicuramente Jennifer aveva scarsa conoscenza delle famiglie che assisteva, infatti è più rischioso lavorare in quel modo.

Nella realtà attuale l’ostetrica scelta dalla donna, che ha seguito la gravidanza preferibilmente dall’inizio, garantisce una reperibilità di un mese dalla 38esima settimana di gestazione fino al termine di gravidanza insieme ad un’altra ostetrica; solitamente le ostetriche disponibili sono due, ossia quante saranno presenti al momento del parto e che garantiranno un’assistenza domiciliare continua nel dopo parto per un minimo di dieci giorni fino a quando vi sia necessità.
C’è anche la possibilità l’ostetrica libera professionista, conosciuta durante i suoi corsi o i casa di maternità, possa essere presente al parto come accompagnatrice, ossia assistendo al travaglio a casa fin dalle prime contrazioni e accompagnando la donna in ospedale.
Dopo il parto può seguirla a domicilio finchè non si sentirà più sicura nella nuova situazione. Anche in questo caso c’è la reperibilità di 24 ore su 24, giorno e notte, fino all’accompagnamento in ospedale, dove rimarrà in sala parto con il partner se la struttura lo consente.
Di solito le coppie sono molto soddisfatte di questo percorso.
In gravidanza il movimento, lo yoga, la danza del ventre sono di particolare importanza per preparare il corpo ai cambiamenti in atto, esserne consapevoli ed utilizzarli. È consigliato a tutte le mamme di praticare questo esercizio di consapevolezza.
Non di minore importanza è l’alimentazione della madre durante la gravidanza, che dovrebbe essere equilibrata, in armonia con lo stile di vita della persona e la tranquillità che questo stato necessita, poiché è con il proprio sangue che si da vita alle nuove cellule del feto in formazione. Prediligere dunque un’alimentazione vegetariana, priva di prodotti chimici e industriali, prevalentemente biologici e di stagione, anche durante allattamento e svezzamento.
Tutti questi aspetti contribuiscono a vivere in modo sano ed equilibrato la gravidanza, il parto, il puerperio, l’allattamento, nel pieno rispetto della natura. L’assistenza dell’Ostetrica racchiude in sé tutti queste caratteristiche e garantisce un percorso nascita ottimale.


COME LAVORA UN'OSTETRICA e cosa può offrire

Un’assistenza personalizzata per instaurare una relazione di continuità con la propria Ostetrica prevede:

•  Assistenza alla gravidanza fisiologica: Controllo di pressione arteriosa, esami ematochimici, altri controlli diagnostici o di laboratorio, controllo dell'accrescimento uterino(misurazione sinfisi/fondo), controllo e consulenza sull'aumento ponderale/consigli alimentari, auscultazione del battito cardiaco fetale mediante doppler, controllo dell'andamento generale della gravidanza, eventuale consulenza su disturbi legati alla gravidanza, ginnastica perineale come prevenzione delle lacerazioni e prolassi dopo il parto e dell’incontinenza.
•  Incontri di preparazione alla nascita e alla genitorialità: a seconda degli argomenti che i genitori desiderano approfondire. Parte teorica e parte pratica.
•  Assistenza al travaglio a casa e accompagnamento in ospedale: l’ostetrica si reca a casa della donna quando iniziano le contrazioni previo contatto telefonico,aiuta a valutare la progressione del travaglio, fornisce supporto e nel momento più favorevole l’accompagna in ospedale per il parto quando si è raggiunta una adeguata dilatazione o quando la donna lo desidera. Garantisce una reperibilità nell’ultimo mese di gravidanza.
•  Assistenza al parto a casa: visite periodiche in gravidanza, le ostetriche si recano a casa della coppia quando iniziano le contrazioni previo contatto telefonico e permangono al domicilio fino l’espletamento del parto e le due ore del post partum, organizzano la visita con il pediatra e visitano la puerpera prima di andare via. Visite periodiche nel puerperio finchè vi è necessità per la coppia. Garantiscono una reperibilità nell’ultimo mese di gravidanza. Sono presenti in caso di trasferimento in ospedale.
•  Assistenza al dopo parto e puerperio a domicilio: l’ostetrica si reca a casa della donna dopo il parto, trascorsa la degenza in ospedale,per il controllo della normale involuzione dell’utero, lochiazioni, eventuali suture e salute del perineo(ginnastica perineale), informazioni e norme igieniche, stato delle mammelle e valutazione dell’allattamento al seno, salute psichica della coppia e adattamento alla vita con il bambino. Cure primarie al neonato: medicazione del cordone, cambio, bagnetto,controllo del peso. Massaggio al neonato.
•  Consulenza e sostegno all’allattamento in studio o a domicilio: problematiche che riguardano l’attacco al seno, la suzione, ragadi, ingorgo, mastite, ritmi del neonato, allattamento a richiesta, divezzamento…

Concludo dicendo che la forza delle donne è sempre esistita e sia le ostetriche e soprattutto le partorienti stesse lo hanno sempre dimostrato. Il compito che abbiamo scelto di svolgere è di far si che possano emergere queste caratteristiche e che ogni oppia possa vivere da protagonista un evento unico, in condizioni che oggi permettono una scelta e che noi gli auguriamo sia la migliore in assoluto. Confermo che per questo lavoro ci vuole grande passione e si può imparare sempre di più dalla pratica e dall’esperienza non smettendo mai di essere umili e bisognose di sapere.

di Giulia Mozzato

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