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1989 dieci storie per attraversare i muri

Dieci storie per attraversare i muri e un'intervista ad Andrea Camilleri, autore di una delle dieci storie del libro


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1989 è il libro illustrato da Henning Wagenbreth che raccoglie dieci racconti scritti da alcuni tra gli autori più celebri della scena europea tra cui Elia Barcelò, Heinrich Böll, Ingo Schulze, Olga Tokarczuk, Miklòs Vàmos, Andrea Camilleri. Potrebbero sembrare storie rivolte ai bambini, considerando il formato scelto, ma, in realtà, i messaggi insiti in ogni trama si possono indirizzare a chiunque e devono servire ai più piccoli per capire cosa ha rappresentato il muro in Europa e agli adulti per non dimenticare che le barriere non sono mai la soluzione ai problemi e non possono che minare alla libertà e alla convivenza pacifica delle varie nazioni nel mondo. Pubblicato in Italia e in altri cinque paesi europei dall'editore Orecchio Acerbo in collaborazione con il Goethe-Institut Italien, questo libro dall’aspetto accattivante, grazie al magistrale lavoro svolto dall’illustratore, si propone come un invito all’unione, a discapito della tendenza alla separazione a causa di differenze culturali, religiose e fisiche.

L'autore italiano che ha partecipato alla  realizzazione dell'opera è Andrea Camilleri, il celebre scrittore siciliano “papà” del commissario Montalbano, che ha firmato il racconto L'uomo che aveva paura del genere umano.

Il mio racconto - spiega Andrea Camilleri - rappresenta una metafora di  coloro che hanno una paura ingiustificata degli altri. Persone che si ritengono appagate di se stesse e che sono pronte a chiudersi nel loro sterile egoismo. Uomini e donne che non vogliono comunicare con gli altri e che sono pronti a difendersi alzando muri impenetrabili. La storia del Muro di Berlino - aggiunge Camilleri - ci insegna, al contrario, che i muri si possono ancora abbattere con coraggio e determinazione. La capitale tedesca all'inizio fu divisa in quattro zone, poi in due ed infine è stata riunificata. La sua vicenda, dunque, si caratterizza come un processo di eliminazione dei muri.


Eppure, nonostante tutto, la paura dell'altro continua a radicarsi nella società. Allontanare il diverso rappresenta la soluzione più semplice ed immediata.

Qualche tempo fa - aggiunge infatti, lo scrittore - in Toscana mi è capitato di imbattermi in un gruppo di giovani extracomunitari africani allegri e tranquilli. La gente, però, aveva paura della loro semplicità e della loro serenità. È un piccolo segnale del degrado morale in cui è caduta l'Italia e l'Europa. Un segnale che dimostra la nostra insensibilità nei confronti delle esigenze di coloro che bussano alle nostre porte.


I muri - afferma Camilleri - continuano ad esserci e a dividere i popoli. Pensiamo alle barriere che separano gli Stati Uniti dal Messico o quelle che separano i palestinesi dagli ebrei. Sintomi di un degrado morale che attraversa il mondo intero, creando nuove fonti di incomunicabilità e di tensione. Io - commenta lo scrittore - non vedo grandi segni di speranza per il futuro Anche l'Italia, infatti, è investita da questa ondata di intolleranza e di egoismo. I problemi legati all'immigrazione, ad esempio, mettono in evidenza la nostra miopia. È vero che si tratta di un fenomeno europeo ma è impossibile chiudere le frontiere alle ondate migratorie. È necessario, piuttosto, governare i trasferimenti dal mondo povero a quello più ricco in modo serio e lungimirante.

I ragazzi - spiega Camilleri - se non vogliono trovarsi isolati in piccoli ghetti, devono darsi una regolata. Non devono vivere più tra quattro mura ma devono aprirsi al mondo dimostrando di essere ricettivi e pronti a
cogliere tutti i nuovi fermenti della società
. È opportuno, insomma, che si aprano agli altri senza timore. È questo il mio suggerimento e l'insegnamento che affido ai giovani"".

Noi adulti - conclude Camilleri - abbiamo l'obbligo di coltivare la memoria che ha bisogno di una manutenzione quotidiana. Dobbiamo proteggere il nostro passato dall'insidia del tempo così come dobbiamo salvaguardare il nostro grande patrimonio storico-artistico dall'incuria e dall'abbandono.


1989 Dieci storie per attraversare i muri
87 pag., € 12,00 - Orecchio Acerbo
ISBN 978-88-8902-583-3


30 ottobre 2009 Di Anna Zizola

1989. Dieci storie per attraversare i muri

Profondamente radicato nella memoria di diverse generazioni, il muro di Berlino è ancora oggi un simbolo di resistenza, un luogo di sofferenza e parole altisonanti. Ma anche dopo la sua caduta gli uomini non hanno smesso di erigere nuovi muri. Meno simbolici, meno noti, addirittura nascosti, tuttavia eretti con lo stesso miscuglio di odio, paura e mancanza di immaginazione. Lo stesso misero impasto dei muri immateriali che separano gli uomini per razza, religione, cultura, ricchezza. Dieci racconti, ricchi di fantasia e colorate suggestioni, dedicati ai bambini da alcuni fra i più grandi scrittori di tutt'Europa. Per un ideale, enorme graffito contro l'intolleranza e contro il tetro grigiore dei muri. Per nuovi, giovani architetti che alla ottusa rigidit dei muri sostituiscano l'acuta flessuosità dei ponti. Età di lettura: da 10 anni.

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