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Valentino l'ultimo imperatore

È stato presentato a Venezia in occasione dell'ultima edizione del Festival del cinema il documentario sul celebre stilista italiano: il film è diretto da Matt Tyrnauer, giornalista di Vanity Fair che ha seguito Valentino con telecamere digitali per due anni.

Il mondo del glamour di Valentino viene mostrato attraverso lo sguardo di Matt Tyrnauer, corrispondente speciale di Vanity Fair. 

La troupe dal giugno 2005 al luglio 2007 ha girato circa 250 ore. 

Si tratta di un documentario decisamente interessante e non solo per chi si occupa di alta moda o di personaggi della jet society. Ne esce infatti un ritratto complesso di quello che è stato davvero un 'imperatore'. 
Tyrnauer riesce a offrire allo spettatore l'immagine di un grande creatore di moda seguendolo nel processo di realizzazione dei suoi capolavori di stoffa cogliendone le intuizioni geniali così come gli improvvisi mutamenti d'umore.
Ma ciò che più colpisce è che, nonostante quel margine di agiografico che queste operazioni prevedono, dalla visione emerge con la forza dei sentimenti la storia di una relazione durata 50 anni: quella tra Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti
Il rapporto tra i due è di stima, di affetto e di collaborazione piena. 
Il creativo Valentino si vede sgombrare la strada delle incombenze quotidiane dal manager Giancarlo. Assistiamo ai loro scontri ma anche alla commozione che prende il 'freddo' stilista quando ringrazia pubblicamente chi lo ha sostenuto e accompagnato così a lungo nella vita.
Il lavoro di Tyrnauer ha un ulteriore pregio: non nasconde la presenza della macchina da presa. Anzi, registra in due occasioni gli scatti di insofferenza di Valentino che si sente violato nella propria privacy dalla continua pressione della troupe. Non deve essere stato semplice né per il protagonista né per chi lo seguiva riuscire a scalfire la cortina di riservatezza che è dipinta sul volto dello stilista. Ma l'obiettivo è stato raggiunto. Con classe, come lo stile Valentino esige.
da mymovies.it


Il celebre "rosso Valentino"

"Un antico adagio che ha il sapore di verità eterna recita che una vita spesa per l’arte, è una vita ben spesa. Perché l’arte non ha padroni, è essa stessa dominatrice delle infatuazioni altrui e pretende esattamente che ci si dedichi con la consapevole rassegnazione e devozione di una madre che cresce il proprio figlio, in attesa di orizzonti futuri da vivere assieme. 
Valentino Garavani è artista; lo è nel momento stesso in cui si prendono le misure del suo lavoro, della sua ispirazione, della sua creatività, e del lascito ponderoso e poderoso che segna l’eredità meno corrotta e corruttibile del mondo della moda. Caso raro, se non unico, dell’artista che si identifica con l’uomo che è, e viceversa, Valentino ha abdicato il suo trono dopo quarantacinque anni di successi inopinabili a livello professionale. Successi che hanno contribuito ad alimentare il mito di un dio vivente che si è immolato nel culto della bellezza come un nuovo Dioniso, senza gli eccessi dell’auto-distruttività, divenendo egli stesso icona e arte insieme, padrone, quindi, della propria vita che rinasce nell’arte del suo nome, di quella V che con classe e semplicità si tramanda sempiterna. 
Valentino: L’Ultimo Imperatore; è dunque il titolo del bellissimo documentario sull’ultimo anno di attività che il giornalista di Vanity Fair Matt Tyrnauer ha tratto dalla frequentazione con lo stilista e il suo entourage di amici e confidenti, impiegati e sarte, perno inamovibile e riconosciuto di un successo planetario, che parte dai sogni coriacei di un ragazzino di Voghera che da Parigi a Roma ha saputo incantare e commuovere il mondo, farlo impazzire di gioia e crepare di invidia con classe, sobrietà e il fantasmagorico strascico di polvere di stelle che alimenta ogni storia votata alla divinizzazione. 
È soprattutto una storia d’amore e complicità, amicizia e fedeltà che da quasi mezzo secolo lega due persone, Valentino e il compagno e imprenditore Giancarlo Giammetti, che vivono la propria grandiosità con l’umana consapevolezza di un quotidiano che elargisce sfide continue e passioni infiammate da grandi litigi e silenziose e dolcissime riappacificazioni. 
E insegna che dietro quell’arte elitaria e sfavillante che è la creazione di un abito d’alta moda, c’è la genialità e la forza d’animo di chi non ama piegarsi alle ingerenze del mero commercio o alle logiche del portafoglio, perché dentro quell’arte, ci si vive, indossandola. 
Viva a lungo l’ultimo imperatore Valentino, dunque, che si è ritirato da grande, quando ancora gli altri si divertono."

CLAUDIO SALVATI - mymovies.it  


Sul sito di cinema mymovies.it anche il racconto della serata veneziana in cui il documentario è stato presentato alla critica.
L'imperatore della moda >>>



Da segnalare anche il volume:
Valentino. Temi e variazioni
- Edizioni Rizzoli 2008



L'addio di Valentino a Parigi




24 settembre 2008  

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