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Don Giovanni: l'opera più moderna di Mozart e Da Ponte

La prima alla Scala nella stagione 2011-2012 - segnata dalla obbligatoria sobrietà - è stata un successo annunciato, con la messa in scena del Don Giovanni diretto da Daniel Barenboim e quel ""Don Giovanni attualizzato"", voluto dal regista canadese Robert Carsen, con un finale sorprendente (criticato da alcuni).
Un'occasione per riascoltare l'opera più moderna e più rappresentata di Mozart.

  • Il Don Giovanni diretto da Nikolaus Harnoncourt
  • Il Don Giovanni diretto da Antonello Manacorda


Una scena dal Don Giovanni nell'allestimento di Robert Carsen per la prima della stagione scaligera 2011-2012

Il Don Giovanni nella sua intensità drammatica, rappresenta il lavoro teatrale più moderno di Mozart, e probabilmente il più frequentato e amato dal grande pubblico a livello internazionale.
Certo anche grazie al suo luciferino protagonista: nobile dissoluto e amante delle donne, dalla passionalità prorompente e vitalistica, che non teme nemmeno di misurarsi con uno spirito vendicativo proveniente dall’oltretomba, ma − coerente sino in fondo col proprio stile di vita − accetta di venir trascinato all’inferno pur di non abiurare alla propria filosofia tanto edonistica quanto scettica.


Questo dramma giocoso in due atti, KV 527, su libretto di Lorenzo Da Ponte - Don Giovanni, ossia Il dissoluto punito, rappresentato per la prima volta al Teatro nazionale di Praga  nell’autunno del 1787, dove fu “accolto con il più vivo entusiasmo” (come ebbe a scrivere lo stesso Mozart all’amico von Jacquin), da allora godette del privilegio assai raro di una vita scenica praticamente ininterrotta, essendo considerato durante tutto l’Ottocento l’opera per antonomasia e rappresentando di fatto una tappa/prova obbligata nel repertorio dei più grandi interpreti e direttori del Novecento.

Già l’ouverture di notevole espressività drammatica, una delle migliori del Nostro, si presenta ben oltre che una mera introduzione all’opera, in quanto parte dei suoi spunti tematici verranno ripresi nel corso della composizione e soprattutto nel finale − alla comparsa inquietante della statua del Commendatore − stabilendo così un legame organico e coerente, destinato a venire ripreso quale modello compositivo esemplare dagli autori romantici successivi.




LA STORIA


La trama dell’opera, assai nota, in estrema sintesi è la seguente.
Don Giovanni, cavaliere dissoluto, si introduce in casa del Commendatore per sedurne la figlia donna Anna ma, scoperto da questi, è costretto a un duello in cui uccide l’anziano signore. Il libertino si imbatte quindi in donna Elvira che ha sedotto e abbandonato. Cercherà di consolarla il servo Leporello, spiegando alla malcapitata l’indole del suo padrone, un donnaiolo impenitente che alle femmine non sa dire di no (“Madamina, il catalogo è questo”).
Nel frattempo Don Giovanni si invaghisce della contadinella Zerlina, promessa sposa a Masetto. Egli sta per farla sua (“Là ci darem la mano”), ma sopraggiunge donna Elvira a metterla in guardia.
Più tardi, dopo una scena in cui Don Giovanni è accusato dei suoi misfatti, travestito da Leporello egli cerca di sedurre la cameriera di donna Elvira (“Deh vieni alla finestra”) ma il suo proposito è ancora una volta frustrato.
Il cavaliere fugge in un cimitero dove si erge la statua del Commendatore, da cui risuona una voce minacciosa.
Per nulla turbato Don Giovanni invita a cena la statua, che si presenterà in effetti quindi al banchetto del dissoluto (“Già la mensa è preparata”), prima invitandolo inutilmente a pentirsi delle sue azioni, poi trascinandolo in un abisso di fiamme infernali.



Mattei Peter, Don Giovanni

PERSONAGGI


Don Giovanni (baritono)
dissoluto libertino, esempio odioso del peccatore impenitente
Donna Anna (soprano)
promessa sposa di Don Ottavio, ""irrigidita in disumana passione di vendetta""
Don Ottavio (tenore)
un duca-fantoccio, ""un tenore di grazia al quale Mozart ha fatto dono di due arie celestiali""

Il Commendatore (basso)
Padre di Donn'Anna, vittima di Don Giovanni e vendicatore finale nelle vesti della celebre statua del ""convitato di pietra""
Donna Elvira (soprano)
dama abbandonata da Don Giovanni, figura appassionata e dolente legata comunque al suo ingannatore
Leporello (basso)
servitore-vittima di Don Giovanni, figura centrale del dramma giocoso
Masetto (basso)
contadino, amante di Zerlina
Zerlina (soprano)
contadina ingenua e civettuola che Don Giovanni vuole sedurre


MOZART

Sommo operista, in grado di utilizzare in teatro la maestria dell’ambito strumentale, contrappuntistico e persino gli stilemi della sua musica sacra, Mozart riesce qui a coniugare in modo sublime drammaticità e comicità, musica e parola, realismo e invenzione.
Il risultato è un’opera senza uguali e senza tempo che ancora oggi ci attrae, convince e commuove, anche grazie alla sua aura di irrisolta ambiguità. Così uno dei motivi per cui questa composizione risulta tanto felice credo stia nel fatto che nel Don Giovanni l’opera buffa-giocosa è intrecciata in modo indissolubile col dramma e la sua musica risuona nei nostri cuori ora solarmente gioiosa ora cupamente tenebrosa.


Per saperne di più:
  • I cd in commercio del Don Giovanni
  • I dvd in commercio: il Don Giovanni in video
  • I libri in commercio sul Don Giovanni


A cura della Redazione - Ringraziamo Francesco Roat per la collaborazione


09 dicembre 2011  

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