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Federico Fellini tra cinema e letteratura


""A me invece Roma piace moltissimo: una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene""

  • Festival internazionale del film di Roma 2010: fra cinema e letteratura


Roma si prepara a celebrare Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920- Roma, 31 ottobre 1993).
Il 30 ottobre si inaugura una grande mostra, intitolata Labirinto Fellini, consacrata al Maestro: l'occasione sono i 50 anni della Dolce vita, capolavoro del 1960, vincitore di un premio Oscar, un David Donatello, tre nastri d'Argento nel 1961. La mostra comprenderà scenografie, proiezioni e materiali inediti; l'evento sarà ospitato a La Pelanda, negli spazi dell'ex Mattatoio. Questi luoghi non sono nuovi a Fellini che li aveva già utilizzati per il suo Blocknotes di un regista. Ricordiamo che anche Sergio Leone ha ambientato a La Pelanda una scena di C'era una volta in America. Il Labirinto Fellini sarà aperto fino al 30 gennaio. Inoltre, verrà proiettata durante il Festival del cinema di Roma la versione restaurata del film, voluta da Martin Scorsese.


L'utilizzo di opere letterarie non è una novità al cinema. Da sempre i libri forniscono un valido supporto alla realizzazione di un film. La motivazione è semplice, e ce la spiegò a suo tempo il grande Stanley Kubrick. Nei suoi primi anni come regista, Kubrick confezionò di proprio pugno un paio di storie, come Il bacio dell'assassino o Paura e desiderio. I risultati furono insoddisfacenti. Ben presto egli si rese conto che i libri erano, invece, uno strumento utilissimo al cinema poiché fornivano un plot saldo, dei personaggi ben costruiti e completi e che esistono ben pochi in grado di scrivere un copione dal nulla senza sbavature. Questo il motivo per cui da Rapina a mano armata e per tutti i suoi lavori successivi fino all'ultimo Eyes Wide Shut tratto dal romanzo Doppio sogno, Kubrick si affidò sempre a dei testi letterari.

Fellini era sicuramente più in gamba di Kubrick nel scriversi i soggetti e le sceneggiature dei suoi film. Tuttavia, ci furono un paio di occasioni in cui i libri gli vennero in aiuto, con ottimi risultati: sto parlando de Il Casanova (vincitore di un premio Oscar per i migliori costumi, due Nastri d'argento, un David di Donatello, due premi BAFTA) e La voce della luna (un Nastro d'argento per la miglior musica di Nicola Piovani e tre David di Donatello) per la regia di Fellini stesso, e Il mulino del Po e Il cammino della speranza, film rispettivamente di Alberto Lattuada e Pietro Germi, in cui Fellini prestò la sua opera di sceneggiatore.


Partiamo da Il Casanova. La pellicola si ispira all' Histoire de ma vie e La storia della mia fuga dalle prigioni di Giacomo Casanova. Il film segue piuttosto fedelmente questi scritti, cogliendone lo spirito e i dati storici. Per il personaggio di Casanova fu scelto l'attore Donald Sutherland, il cui viso è stato rifatto completamente per ricreare il profilo esatto del vero Casanova.
Anche La voce della luna, l'ultimo film di Fellini del 1990, è tratto da un libro. Il romanzo a cui si ispira è Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni. Si tratta di un film-testamento lasciatoci dal regista, con protagonisti Roberto Benigni e Paolo Villaggio nel ruolo di due bizzarri personaggi che attraversano la pianura Padana ""inseguendo sogni e ascoltando la voce della luna che sale dai pozzi"". La collaborazione fra il regista e i due attori fu ottima tanto che Fellini disse ""Benigni e Villaggio sono due ricchezze ignorate e trascurate. Ignorarne il potenziale mi sembra una delle tante colpe che si possono imputare ai nostri produttori"".


Immagine tratta dal film Il Casanova (1976)


Immagine tratta dal film Il cammino della speranza di Pietro Germi (1950)

Nelle vesti di sceneggiatore, lavorò alla realizzazione de Il mulino del Po (1949), ispirato al terzo volume dell'omonimo romanzo di Riccardo Bacchelli. Il libro era stato pubblicato in tre parti separate fra il 1938 e il 1940, e in forma unitaria solo nel 1957. Il film è ambientato nella zona del delta del Po, in provincia di Ferrara, in epoca Post- risorgimentale.
Inoltre collaborò alla sceneggiatura de Il cammino della speranza (1950), insieme al regista Pietro Germi e a Tullio Pinelli. Il film è tratto dal romanzo Cuore negli Abissi di Nino De Maria ed è vincitore dell'Orso d'argento al Festival del cinema di Berlino nel 1951.


Molti scrittori e giornalisti si sono interessati alla figura del Maestro. Ricordiamo alcuni testi che approfondiscono la figura di Fellini:
  • BiblioFellini, a cura di Marco Bertozzi, con la collaborazione di Giuseppe Ricci e Simone Casavecchia. Si tratta di un'opera in tre volumi pubblicata dalla Fondazione Federico Fellini e dal Centro Sperimentale di Cinematografia.
  • Noi che abbiamo fatto ""la dolce vita"", Federico. Fellini, la vita e i film Federico Fellini. Il libro dei film, di Tullio Kezich.
  • L'Italia di Fellini di Giovanni Scolari.
  • Federico Fellini di Mario Verdone.
  • Federico Fellini. La Dolce vita di Antonio Costa.
  • Fellini. Il sogno italiano. Cinquant'anni di Dolce vita di Marino Biondo.
  • Divi e Paparazzi. La Dolce vita di Fellini di Giovanna Bertelli.
  • Federico Fellini di Andrea Borini.

Ricordiamo Fare un film scritto dallo stesso Fellini (Leggi i libri scritti da Federico Fellini).


Infine, forte è il legame fra Fellini e il fumetto: il regista fu un grande disegnatore e un ottimo vignettista ed era solito disegnare le scene dei suoi film. Ideò due fumetti, Viaggio a Talum e Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet, con i disegni di Milo Manara.

Il viaggio a Tulum, scritto dopo un viaggio in Messico del regista insieme ad Andrea De Carlo, venne pubblicato, a partire dal 1989, sulla rivista Corto Maltese. Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet, venne pubblicato nel 1992 su Il Grifo .



27 ottobre 2010 Di Elena Spadiliero

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