Nelle note scritte da Calvino su questa fiaba si parla di 368 versioni in tutta Europa e 14 solo in Italia. Ha forti affinità con il tipo dei ""due fratelli"" ma sembrerebbe più antica. Al posto dei cani possono comparire un leone, un orso e un lupo. Se ne trovano versioni in Toscana, Lombardia, Veneto, Emilia, Abruzzo, Calabria, Sardegna. Quella scelta da Calvino è romagnola. Giandomenico Tiepolo - Tre cani sulla roccia
Il rapporto uomo-cane è esaltato da questa storia: meglio la fedeltà di tre cani che il finto affetto di un parente.
Un fratello e una sorella rimangono orfani con solo tre pecore per sostenersi.
Il fratello incontra per strada un omino molto gentile che lo convince a barattare una pecora per un cane. Tornato a casa la sorella lo sgrida moltissimo, ma il giorno dopo l'omino lo convince a barattare anche la seconda pecora e poi la terza. Il giovane si ritrova con tre cani e una sorella inviperita e così decide di andarsene con gli animali: Spaccamuro, Spezzaferro e Schiantacatene.
Arriva in un palazzo apparentemente abbandonato e lì, grazie alla forza dei tre cani che divelgono sbarre e cancelli e abbattono muri, riesce a entrare e a farne la sua dimora. ll palazzo, apparentemente deserto, è incantato e soddisfa ogni suo bisogno, facendogli fare la vita di un signore. Preso dalla nostalgia per la sorella decide di andarla a prendere per farla vivere con lui. Ma la sorella malgrado tutto continua a odiare i tre cani ed evidentemente un po' anche lui. Tanto che, quando finalmente incontra in giardino il proprietario del palazzo, un Drago che vorrebbe mangiarla, lei chiede pietà promettendo in cambio la vita del fratello. Ma i tre cani, liberatisi facilmente dalle catene e dai muri dietro i quali la sorella aveva convinto il giovane a rinchiuderli, salvano il padrone e uccidono il Drago.
Il giovane decide di andarsene, non volendo più stare con quella perfida sorella. Nel suo peregrinare giunge in un paese in cui la figlia del Re è destinata a essere divorata da un Drago. Grazie ai suoi cani salva la principessa e si fidanza con lei.
Felice di questo suo destino, dimentica la cattiveria della sorella a la invita alle nozze. Ma la perfida sorella nasconde una sega affilata nel letto al posto dello sposo e quando lui si corica viene talgiato in due. A guardia della salma prima della sepoltura vengono messi i tre cani, che all'insaputa di tutti sono depositari di un segreto: sanno dove recuperare un unguento che ridona la vita al padrone.
Scoperta la responsabilità della sorella, il Re la condanna a morte e poi abdica in favore del genero e così il nostro protagonista diventa Re.
Nel frattempo però i tre cani scompaiono e, malgrado le ricerche disperate del padrone, non si trovano più.
Passa del tempo ed ecco comparire tre bastimenti con a bordo ""tre gran personaggi"" che affermano di essere suoi antichi amici. Il giovane Re, un contadino da sempre, non può aver conosciuto due Re e un Imperatore, ma li invita naturalmente a palazzo. E non può credere alle sue orecchie quando i tre gli raccontano di essere stati Spezzaferro, Schiantacatene e Spaccamuro, diventati cani per un incantesimo e destinati a essere liberati solo quando un contadino sarebbe diventato Re.
""Venuto il giorno della partenza, si divisero augurandosi ogni bene e furono sempre felici"".
20 giugno 2011 | Di Giulia Mozzato |
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