Il potere logora chi non ce l'ha.
""Giulio, tu hai un po' di erudizione, la battuta pronta, perseveranza, capacità di concentrazione e resistenza. Basta, tutto qua. Ti dipingono furbo, colto, intelligentissimo: io dico che non è così"".
Così Anna Bonaiuto, nei panni della moglie di Giulio Andreotti, metteva a tacere il marito in un momento di stizza perché avvertiva la necessità di ""ristabilire la verità"".
Necessità, aggiungeva poi Livia Danese rivolgendosi al ""Divo"" dipinto da Sorrentino nella sua nerissima commedia dedicata ad Andreotti, ""che tu non hai mai avuto"".
Andreotti - quello vero - uscendo da una proiezione privata del film che ne raccontava la formidabile ascesa, sbotto: ""non sono così cinico!"", siglando con un'altra (forse involontaria) battuta il suo disapppunto per il modo in cui era stato trateggiato dal regista il suo personaggio.
Non così cinico, appunto. Non fino a quel punto. Ma di certo, Giulio Andreotti, nei settant'anni di carriera che l'hanno visto protagonista della vita repubblicana del paese, ha sempre tenuto bene a mente che la politica è arte del compromesso, e spesso a questa attitudine ha attinto per coniare battute e aforismi di terribile ironia.
Nel corso degli anni il repertorio del divino Giulio è stato raccolto nei libri. Ed ecco allora un campionario minimo dell'humour andreottiano.
06 maggio 2013 |
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