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Andreottismi. Battute, massime e aforismi di Giulio Andreotti, divo della prima repubblica.


Il potere logora chi non ce l'ha.

""Giulio, tu hai un po' di erudizione, la battuta pronta, perseveranza, capacità di concentrazione e resistenza. Basta, tutto qua. Ti dipingono furbo, colto, intelligentissimo: io dico che non è così"".
Così Anna Bonaiuto, nei panni della moglie di Giulio Andreotti, metteva a tacere il marito in un momento di stizza perché avvertiva la necessità di ""ristabilire la verità"".
Necessità, aggiungeva poi Livia Danese rivolgendosi al ""Divo"" dipinto da Sorrentino nella sua nerissima commedia dedicata ad Andreotti, ""che tu non hai mai avuto"".
Andreotti - quello vero - uscendo da una proiezione privata del film che ne raccontava la formidabile ascesa, sbotto: ""non sono così cinico!"", siglando con un'altra (forse involontaria) battuta il suo disapppunto per il modo in cui era stato trateggiato dal regista il suo personaggio.
Non così cinico, appunto. Non fino a quel punto. Ma di certo, Giulio Andreotti, nei settant'anni di carriera che l'hanno visto protagonista della vita repubblicana del paese, ha sempre tenuto bene a mente che la politica è arte del compromesso, e spesso a questa attitudine ha attinto per coniare battute e aforismi di terribile ironia.
Nel corso degli anni il repertorio del divino Giulio è stato raccolto nei libri. Ed ecco allora un campionario minimo dell'humour andreottiano.


  • A parte le guere puniche, mi viene attribuito veramente tutto.
  • A parlar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
  • L'umiltà è una virtù stupenda, ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
  • La cattiveria dei buoni è pericolosissima.
  • Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch’io un terrorista.
  • Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due.
  • Aveva spiccato il senso della famiglia. Infatti ne aveva due ed oltre.
  • I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato.
  • I miei amici che facevano sport sono morti da tempo.
  • Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
  • Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
  • So di essere di media statura ma.... non vedo giganti intorno a me.
  • Non sono pronto. Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto so che nell'aldilà non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli né della mafia. Di altre cose sì. Ma su questo ho le carte in regola.
  • Essendo noi uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali.
  • In quanto ai romanzi - se trascuriamo una divertente parentesi giovanile per Woodehouse, ma che disillusione rileggerlo ora... - non ho particolari preferenze.
  • Da studente, la lettura dei classici che di solito si subisce come una tortura, a me piacque molto. È nata forse lì una mia simpatia per Cicerone.
  • Tra gli autori di ieri, a Fogazzaro va la mia convinta simpatia. Ma resta per me insuperata l'attrattiva verso la stupenda costruzione logica delle pagine di Pascal.
  • Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente.
  • Preferisco andare ai battesimi piuttosto che ai funerali.
 


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06 maggio 2013  

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