""Allora!"" disse don Muzio, quando si fu installato al suo banco. Davanti aveva un foglietto di carta, penna d'oca, calamaio, candela e ceralacca. ""Come vuoi cominciare?""
""Non lo so"" ammise Michele, imbarazzato. L'altro sorrise con indulgenza.
""Non ti preoccupare, ti aiuto io. Dunque, 'Moglie mia carissima'?""
Michele annuì vigorosamente. L'altro cominciò a scrivere.
""Cos'è che vuoi dirle?"" chiese poi. Michele si grattava la testa: avrebbe voluto dirle tante cose, ma non poteva raccontarle allo scrivano.
""Lo sa che ti sei imbarcato?""
""No!"" riconobbe Michele, sollevato, ""Diciamoglielo."" [...]
Con gli occhi splendenti la giovane si rigirava fra le mani il foglio, coperto di quei segnetti così minuti che a lei parevano tante ragnatele e non le dicevano nulla.
""Ma davvero l'ha scritta Michele?"" chiese infine.
""Gliel'hanno scritta"" spiegò Zanetta.
""E cosa dice?""
""Moglie mia carissima"" cominciò, ""ti scrivo per dirti che sono in porto di Corfù sulla galera Loredana.""
Ma allora è vero, pensò Bianca. con un sussulto. Si è imbarcato, è in mare!
24 febbraio 2011 | Di Giulia Mozzato |
Venezia, fine del Cinquecento: una città tentacolare e spietata in cui anche i muri hanno gli occhi, il doge usa il pugno di ferro e il Sant'Uffizio sospetta di tutti e non ci pensa due volte a mandare a chiamare un poveraccio e a dargli due tratti di corda. La Serenissima osserva, ascolta e condanna. Anche ingiustamente. Ed è proprio per sfuggire a un'accusa infondata che Michele, giovane muratore, è costretto a imbarcarsi su una galera lasciando tutto e senza nemmeno il tempo per salutare la sua bella moglie Bianca, appena diciassettenne. Bandito da Venezia, rematore su una nave che vaga per il Mediterraneo carica di zecchini e di spezie e senza speranza di ritornare a breve, Michele vivrà straordinarie avventure tra le onde, sulle isole e nei porti del mare nostrum, fino ad approdare nelle terre del Sultano. Per sopravvivere, con il pensiero sempre rivolto a Bianca, da ragazzo ignaro e inesperto dovrà farsi uomo astuto, coraggioso e forte. Nel frattempo, Bianca rimane completamente sola in città, tra i palazzi dei signori e il ghetto. Il suo temperamento tenace e orgoglioso dovrà scontrarsi con prove se possibile più dure di quelle toccate a Michele, e incontri non meno terribili e importanti l'attendono nel dedalo di vicoli e calli, tra i profumi intensi delle botteghe di speziali, quello del pane cotto nel forno di quartiere, il torso dell'acqua gelida in cui lavare i panni e i pagliericci pidocchiosi che sono il solo giaciglio per la povera gente.
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