Le interviste di Wuz.it

Brad Pitt, "l'uomo più bello del mondo"

Come non restare affascinati da un bandito di nome Jesse James se a incarnarlo è...


Brad Pitt è cresciuto a Springfield (Missouri), dove la leggenda di Jesse james è ancora vivissima. La famiglia dell'attore vi si era trasferita da Shawnee (Oklahoma) dove Brad era nato il 18 dicembre del 1963
A Springfield ha frequentato la Kickapoo High School, prima di iscriversi all'università nella facoltà di giornalismo, ma non si è mai laureato. 


Spinto da una vera passione per il cinema si trasferisce a Los Angeles dove, per mantenersi, si adatta a fare i più disparati lavori: si traveste anche pollo per fare la pubblicità di un ristorante. Si sa che non gli manca anche un passato da gigolò, ma di certo i soldi guadagnati gli sono serviti per frequentare un corso di recitazione e a iniziare la sua carriera da attore. Prima piccole parti, poi nel 1991 il ruolo di ladro-autostoppista in Thelma e Louise che (pur apparendo sullo schermo per poco più di 15 minuti) rappresenta per lui il vero e proprio trampolino verso il successo.

In mezzo scorre il fiume è forse il primo film importante in cui ottiene un ruolo da protagonista. Si giunge così nel 1996 alla nomination all'Oscar come miglior attore per L'esercito delle dodici scimmie (che vinse il Golden Globe), dopo aver già ottenuto la nomination al Golden Globe nel 1994 per Zwick. Tanti i film successivi e molto diversi i ruoli che Pitt riveste così come tante sono le sue storie amorose. Sposa Jennifer Aniston da cui divorzierà per l'attuale compagna Angelina Jolie di cui adotta i figli e con cui avrà una bambina e, prossimamente, una coppia di gemelli. 
Per il ruolo di Jesse James vince la Coppa Volpi all'ultima Mostra del cinema di  Venezia


Sei cresciuto nel Missouri, per cui la leggenda di Jesse James ha rappresentato di certo per te quasi qualcosa di personale?

In realtà non conoscevo bene la sua figura, ma i luoghi, l’accento stesso del Missouri rappresentano per me qualcosa di familiare e mi ha fatto sentire molto in sintonia  ritrovarli nel film


La lavorazione del film è durata due anni. Si dice anche che non fossi del tutto convinto dei risultati, oltre a tutto essendo anche produttore del film…

Non è vero. Questo è un film molto complesso, non è "allineato" con il panorama odierno, è più vicino forse ai film degli anni Settanta. Abbiamo fatto varie versioni, la prima durava quattro ore e mezzo ed era davvero troppo… questa di due ore e mezzo rappresenta il tempo minimo per entrare nella complessità del film. Questa versione mi sembra un ottimo risultato, ha un respiro che si fa sentire, è come un buon vino…

È stato difficile trovare delle buone location?

Per un film storico tutto deve essere il più autentico possibile. Ci sono mille particolari che forse notiamo solo noi attori e che il pubblico neppure coglie, ma che ci permettono di recitare meglio, di entrare maggiormente nello spirito del film.

Oltre che attore sei anche produttore. Sarai mai anche regista?

Per fare il regista ci vogliono le palle e io non ne ho abbastanza. Mi piace invece partecipare a delle storie che forse non sarebbero mai state raccontate e per questo ho deciso di impegnarmi come produttore.

Sono stati fatti molti film su Jesse James e sono andati tutti molto bene. In questo mi sembra che non salviate nessuno, che non ci siano insomma figure positive.

Non ho considerato Jesse una figura negativa. È come se l'uomo Jesse fosse nascosto dietro la maschera del suo personaggio e verso la fine del film lui stesso lo dichiara: la sua umanità è come rifiutata da quello che è il suo ruolo. Non è un personaggio manicheo che incarna tutto il male…


Anche Jesse ha suscitato l’entusiasmo delle ragazzine e ha avuto una straordinaria celebrità.

Il film parla anche della solitudine che la celebrità provoca. Anche Bob cerca la notorietà e l’avrà, ma è anche quello il fattore che lo distruggerà.

Come potremmo interpretare il rapporto tra Jesse e Bob? Vi si è voluto vedere anche qualcosa di omoerotico.

Ognuno può leggerlo come vuole. È un rapporto complesso. Bob ha bisogno di essere validato, di avere conferme su di sé. Ha bisogno del culto dell’eroe che avrebbe potuto dare un senso alla sua vita, ma che in realtà finirà col distruggerla.

Com’è il rapporto tra i personaggi?

Il conflitto è all’interno dei singoli personaggi, non tra di loro. Bob pensa che se lui potesse essere Jesse James sarebbe pacificato; Jesse si è costruito un’armatura che pensa lo possa proteggere e che in realtà lo isola…

C’è qualcosa nel personaggio storico che ti affascina?

Sì, c’è qualcosa che mi affascina in tutta questa vicenda. Tutto ha origine dalla guerra civile in cui c’erano delle persone, che oggi chiameremmo guerriglieri, che alla fine della guerra hanno continuato a combattere. Bisogna anche tenere presente che ai tempi le comunicazioni erano molto lente e difficili e molti hanno saputo molto più tardi della fine della guerra. Si può dire che la banda di Jesse fosse una specie di estensione della guerra e non solo una leggenda.

Possiamo considerare il film un western?

È una definizione che mi sembra vada molto stretta a questo film, piuttosto come qualcuno ha detto, si avvicina di più a un film di gangster.

In questo periodo circolano molti film che sembrano più vicini a quelli degli anni Settanta che al panorama attuale.


Ci sono film che non sono stati fatti ma che avrebbero dovuto esserlo. Molti hanno un valore informativo ed è sempre più difficile fare film di questo tipo: film che sono fatti per il cinema, la grande sala buia, la fruizione collettiva, il grande schermo… la tecnologia può essere anche negativa e non solo positiva se omologa tutta la produzione e pensa subito alla televisione.

Il titolo del film già racconta la storia.

È il titolo del libro da cui è tratto e a me è piaciuto mantenerlo. Anche perché il film mostra che è stato il governatore a incaricare Bob, che è un killer a contratto, dell’assassinio:  questo è un tema interessante e problematico.

Un'ultima domanda sulla tua vita privata: che cosa ha significato avere in poco tempo una famiglia così numerosa?

Per me la famiglia è importantissima e poi fa sì che mi concentri di più sul lavoro, perché devo essere più efficiente per avere più tempo libero. Una cosa è certa non riesco più a dormire una notte intera!

Leggi la recensione a "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford"

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09 aprile 2008 Di Grazia Casagrande

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