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Io e i vampiri di Twilight: intervista a Stephenie Meyer

L'autrice del romanzo più popolare del momento risponde alle domande dei fan sulla creazione e il successo della saga che ha dato il titolo al film

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“Non penso di essere una scrittrice; penso di essere una storyteller. Le parole non sono sempre perfette”

La storia del primo libro, Twilight, viene da un sogno. E i personaggi?
Penso che un sogno come quello si faccia una volta nella vita ed è stato tutto quello di cui avevo bisogno. Una volta aperta la porta, c’erano un sacco di storie che non aspettavano altro che uscire. Per un po’ ho abbastanza personaggi in testa.


Cosa pensi che attragga tanto l’attenzione in quello che scrivi?
Quando scrivo dimentico che non è una cosa reale, vivo la storia e penso che le persone possano leggere questa sincerità nei personaggi. Per me sono veri mentre scrivo di loro e così forse sono veri anche per i miei lettori.


Cosa pensi del paragone con J.K. Rowling?
Sono indecisa. Da un lato mi lusinga, sono una sua grande fan. Dall’altro, provo il sentimento opposto perché poi la gente dice “Chi crede di essere?”.  


Come fai a scrivere in un modo che attragga lettori di tutte le età?
Non scrivo questi libri per un pubblico particolare. Li scrivo per me, non so perché si adattino a tutte le età, ma è confortante che molte persone con figli, come me, rispondano così bene…


In tutta la saga di Twilight, ci sono diversi tipi di amore tra i personaggi, romantico, paterno…. Vuoi che il lettore recepisca un messaggio sull’amore?
Non ho mai scritto messaggi. Ho sempre scritto cose che mi interessavano e una delle cose che mi piaceva esplorare era l’idea dell’amore. Mi piace guardare la mia vita, i miei amici, la mia famiglia e come l’amore cambia quello che tu sei. Mi affascina.


Edward è così perfetto… A molte teenager non interessano più gli uomini normali. Ti senti in colpa?
Un pochino. Volevo solo scrivere per me stessa, una fantasia. Ed è questo ciò che è Edward. Ma può anche essere una cosa positiva; non c’è niente di male a puntare in alto.


Non c'è mai stato un Edward nella tua vita?
No, magari! Nella mia vita ho avuto solo relazioni normali e umane.


Niente vampiri?
No, niente di tutte quelle cose sciocche e svenevoli. Sono sempre stata più matura della mia età


Come si uccidono i tuoi vampiri?
Se li fai a pezzi, si possono riassemblare. Ma non li puoi bruciare quando sono ancora tutt’uno perché ovviamente possono correre più veloci. Bisogna farli a pezzi e poi bruciarli, per essere sicuri.


È piuttosto graphic.
Sì, si infiammano davvero solo quando sono squarciati. Il veleno è infiammabile.


Ci hai davvero pensato?
Ho dovuto. Non hai idea delle domande che mi hanno fatto. La gente vuole sapere ogni singolo dettaglio. Io mi sono specializzata in lingua inglese, non in biologia.


Che tipo di ricerca sui vampiri hai fatto prima di scrivere Twilight?
L’unica volta che ho fatto una ricerca sui vampiri è stata quando il personaggio di Bella fa questa ricerca. Perché io creavo il mio mondo, non volevo scoprire come stavo violando le regole.


Se tu fossi un vampiro, quale sarebbe il tuo potere speciale?
Trovo gia difficile immaginare di averne uno. Sarei felice di non dover dormire e di non invecchiare.


Quante mail di fan ricevi?
Una quantità immensa. Negli ultimi cinque anni ho lottato contro l’idea di prendere un’assistente. Mi piace avere tutto sotto controllo. Mi piace tenere le redini delle cose e sapere cosa succede. Alla fine ho ceduto. Quando avrò un’assistente, la prima cosa che vorrei che facesse è tenere in ordine le mail dei fan.


Ma tutto ciò non è gratificante?
Sì e no. È una fonte di immensa responsabilità. Se potessi fermare il tempo vorrei sedermi a scrivere una lettera di tre pagine a tutti. Mi manca il tempo materiale per farlo e mi dispiace.


Le tue idee sulla religione influiscono sul tuo modo di scrivere il libro?
Non molto. Almeno non consapevolmente. Io sono una persona religiosa, qualcosa tende a riflettersi nei libri, anche se involontariamente.


Ci sono personaggi che hai creato basandoti su persone delle vita reale? C’è stato qualcuno nella tua vita che abbia influito sulla personalità dei personaggi?
Sempre! E quindi c’è un personaggio che è la combinazione di persone che io conosco – alcune delle ragazze della scuola di Bella – ma per la maggior parte sono usciti dal nulla. È divertente, alcuni dei personaggi sono così ben definiti che so tutto di loro se ci penso. Poi ci sono altri per cui ho dovuto lavorare un po’ di più.  



Ti saresti aspettata che i tuoi libri avessero un impatto così forte sui lettori?
No! E continuo ad esserne sorpresa. Quando Twilight è entrano nella lista dei bestseller del New York Times al quinto posto, per me è stato l’apice. Non avrei mai pensato di poterci arrivare.


Non avevi mai scritto niente prima di Twilight, nemmeno una short story o un poemetto. Ma poi hai prodotto un bestseller di 498 pagine e tutta una serie di altri libri. Da dove viene questa produzione letteraria così prolifica?
Non lo so davvero. Molto di tutto ciò deriva dalle mie letture, credo. Prima di diventare una scrittrice vorace, ero una vorace lettrice. Forse per ogni mille libri letti, bisogna scriverne uno. Sono sempre stata una storyteller, sebbene raccontassi le mie storie solo a me stessa. Se avessi pensato che altre persone avrebbero trovato interessanti le mie storie avrei cominciato a scrivere molto tempo fa. Non so perché Twilight era una storia che non potevo accantonare, quella che dovevo assolutamente scrivere o perché sono stata abbastanza coraggiosa da farla leggere ad altre persone. Ma penso sia perché mi piacevano i personaggi sui cui avevo fantasticato molto più di quanto non avessi mai fatto. Volevo che anche altre persone li conoscessero.


Le abitudini del tuo vampiro sono piuttosto uniche. Invece di nutrirsi di sangue umano, i tuoi vampiri cacciano animali; invece di incenerirsi alla luce del sole, emettono uno splendore iridescente. Sono fondamentalmente buoni, individui premurosi che non vogliono ferire nessuno. Che importanza ha avuto per te distinguere i tuoi vampiri da, per esempio, quelli di Anne Rice?
Io sono fondamentalmente una codarda. Non sono poi così informata sul genere horror e non credo che ciò abbia influenzato il mio modo di scrivere. Non ho mai considerato Twilight un romanzo horror. Per me è un romanzo e basta. E poi, non pensavo di pubblicare la mia storia o forse nemmeno di finire un libro. Scrivevo solo per mio diletto ed è stato solo quando ho saputo che sarebbe stato pubblicato che ho iniziato a pensare se i miei vampiri fossero troppo simili o troppo diversi dagli altri. Non conoscevo molto bene il canone perché non leggo romanzi horror (ridicolo, lo so). Così non ho eliminato denti appuntiti, bare e via dicendo per diversificare i miei vampiri.


Bella Swan è un bellissimo personaggio – è forte, ma anche estremamente vulnerabile e confusa. Non sorprende che si sia innamorata di un vampiro.
Il personaggio di Bella è stato interamente sviluppato nel sogno iniziale che ha dato l’avvio a tutto quanto. Credo che abbia poco in comune con me – la stessa sarcastica voce interiore, la stessa timidezza ed esitante fiducia in sé, e poche somiglianze fisiche. Ma io avrei voluto conoscere qualcuno come lei quando avevo 17 anni, sarebbe stata un’ottima amica.


Il vampiro Edward Cullen è presto diventato il favorito tra i fan, specialmente tra le ragazze. Lui è, in mancanza di una parola migliore, hot. C’è mai stato un Edward nella tua vita?
No. Edward è troppo perfetto per esistere nella vita reale. Invece Jacob è un tipo di persona che si potrebbe più facilmente incontrare, è più umano.


La storia di Edward è intrigante. Il suo problema principale è controllare la sete di sangue che la sua ragazza gli infonde. La ama, ma ha anche l’istinto di ucciderla. Non hai considerato la possibilità di scrivere una storia dal punto di vista di Edward?
In realtà sì. Ero curiosa di vedere cosa si diceva di lui sul web e sembrava che nessuno avesse idea di quanto fosse difficile per lui vivere in quel modo. Ciò mi ha turbato un po’, sentivo che non si dava abbastanza credito a questo personaggio. Poi ho iniziato a pensare come sarebbe stato il primo capitolo se fosse stato Edward a raccontarlo. Ho iniziato a scrivere, ma mi sono fermata al primo capitolo, e (come spesso mi capita) una volta iniziato, voglio continuare e sono già circa a metà.


New Moon è il grandioso seguito di Twilight. Dopo quanto tempo dalla fine del libro ti sei resa conto che i tuoi personaggi avevano molto di più da dire?
Una volta finito Twilight, mi sono ritrovata a scrivere più epiloghi che superavano le cento pagine. Ho capito di non essere pronta a finire la storia tra Edward e Bella e quindi ho iniziato a scrivere il seguito quasi immediatamente.



Fonti:
Stephenie Meyer, Time, Seattlepi, BookStories, School Library Journal

Traduzione di Paola Pedrinazzi


09 dicembre 2008  

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