Parafrasando il titolo di una delle sue opere più famose (L'anno della morte di Ricardo Reis, da pochissimo riedita da Feltrinelli) siamo costretti a dare la triste notizia che si è lentamente spenta per una leucemia una delle voci più importanti del Novecento, quella di José Saramago.
Impossibile definire in poche parole le sue opere straordinarie, innovative, dense di contenuti filosofici, sociali, morali oltre che, naturalmente, letterari.
Il Vangelo secondo Gesù Cristo è un'opera imprescindibile, così come Il memoriale del convento, Cecità, La caverna, Tutti i nomi, Le intermittenze della morte...
Ecco un breve ricordo del suo lavoro che ha rivoluzionato la narrativa portoghese rispetto alle radici del passato e che, anche per questo, gli ha fruttato nel 1998 il premio Nobel per la letteratura.
le canarie, l'ultimo rifugio
Siamo sull'isola più selvaggia dell'arcipelago delle Canarie: Lanzarote.Tias - Complesso Los Villareales, Antonio Padrón
Saramago guardava il mondo dal rifugio di Tias: la grande casa bianca, A Casa, dove viveva con la moglie Pilar, la figlia Violante, i cognati, gli amati cani e la Biblioteca distante pochi metri, con i ventiduemila volumi che ha donato a Lanzarote, frequentatissima soprattutto dai giovani e dai bambini delle scuole. Tutto immerso nel bianco e nel verde di questo villaggio che domina dall'alto Puerto del Carmen e le sue spiagge vulcaniche (un contrasto di bianco e nero), nel sole e nel silenzio in cui si sente fischiare il calima, il vento dell'isola, lontano dal suo paese, il Portogallo, che aveva scelto di abbandonare da quasi vent'anni.
Infatti, in particolare dopo la pubblicazione de Il Vangelo secondo Gesù Cristo (1992), era stato oggetto di aspre critiche che lo avevano spinto a lasciare il paese per vivere in quest'isola.
Proprio qui sono nati i celebri Quaderni di Lanzarote, al centro di una notevole polemica editoriale in Italia per la forte critica all'operato di Berlusconi che contengono, un primo rifiuto da parte della casa editrice storica dell'autore nel nostro Paese, Einaudi (che ne pubblica poi una selezione dalla parte ""storica"" 1993-1997), e la pubblicazione per i tipi di Bollati Boringhieri. Non a caso dopo questa vicenda, l'ultimo romanzo - Caino - è uscito in Italia da Feltrinelli, che sta ripubblicando anche le sue opere precedenti. Gli ultimi testi derivano da un blog che si poteva seguire qui: caderno.josesaramago.orgla zona dei vigneti di Geria
Attraversando villaggi di capusole basse ricoperte di calce bianca, si può scoprire la Geria, la zona vinicola di Lanzarote, dove i contadini isolani sono riusciti a strappare dalla cenere un po' di sostanza per le coltivazioni.
I vigneti sono messi a dimora in cavità circolari cinti da un muretto di pietre laviche disposte a semicerchio.
Il Premio Nobel per la Letteratura poteva ammirare dal suo studio uno scorcio del panorama della Geria.
le sue opere
Narratore, poeta e drammaturgo portoghese. Dopo il romanzo dell’esordio (Terra del peccato, Terra do pecado, 1947) ha toccato i campi della poesia (Le poesie possibili, Os poemas possiveis, 1966) e del teatro (Che ne farò di questo libro?, Que farei com este livro?, 1980) e poi di nuovo della narrativa: da Manuale di pittura e calligrafia (Manual de pintura e caligrafia, 1977) ai racconti di Oggetto quasi (Objecto quase, contos, 1978) ai romanzi Una terra chiamata Alentejio (Levantado do Chão, 1980) e Memoriale del convento (Memorial do convento, 1982), di argomento storico e scritto in una originale prosa «magmatica», fino a L’anno della morte di Ricardo Reis (O ano da morte de Ricardo Reis, 1984).
Tra le opere successive: La zattera di pietra (A jangada de pedra, 1986), Storia dell’assedio di Lisbona (História do cerco de Lisboa, 1989), il discusso Vangelo secondo Gesù Cristo (O evangelho segundo Jesus Cristo, 1992), Cecità (Ensaio sobre a cegueira, 1995).
Ormai riconosciuto come uno degli autori più significativi della letteratura portoghese contemporanea, si è volto di nuovo con successo anche al teatro con La seconda vita di Francesco di Assisi (A segunda vita de Francisco de Assisi, 1987) e In nomine Dei (1993).
Le sue opere più recenti eleggono lo stile allegorico e l’uso del grottesco a strumenti di denuncia; i personaggi, spesso senza nome, sono un’emblematica rappresentazione dell’uomo colto nei suoi aspetti deteriori: L’uomo duplicato (O homen duplicado, 2002) è un uomo che scopre per caso una videocassetta con la storia della sua vita; Saggio sulla lucidità (Ensaio sobre a lucidez, 2004) è una riflessione sul senso della democrazia e sulla natura del potere politico; Le intermittenze della morte (As intermitências da morte, 2005) mette in scena un amaro e tragicomico sciopero della morte che va a intaccare la funzione e il ruolo della Chiesa.
Nel 1998 è stato insignito del premio Nobel per la Letteratura.
fonte: Enciclopedia della Letteratura Garzanti
Per saperne di più l'autobiografia: Le piccole memorie
Saramago su Wuz
18 giugno 2010 | Di Giulia Mozzato |
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