La figura della donna nella società? L’immaginario del femminile? Interessante scoprire come letteratura e media si occupassero delle donne negli anni a cavallo dell’Unità d’Italia. Una fotografia obiettiva si può trovare tra i titoli dei libri.
Ci siamo divertiti a scartabellare tra quelli del Catalogo dei Libri Italiani dell’Ottocento (CLIO, Editrice Bibliografica) dove si trovano elencati 420.891 scritti pubblicati in Italia dal 1801 al 1900 e conservati nelle biblioteche del Paese.
Senza voler dare a questa ricerca bibliografica un valore che non va oltre la semplice curiosità, ecco come la figura femminile emerge dai titoli di saggi e opere narrative nell’Ottocento.
2647 titoli contengono i termini donna/donne
927 i titoli che riguardano in qualche modo la questione femminile
IN OCCASIONE DEL CONVEGNO NUOVE IMMAGINI DELLA DONNA NEI MEDIA E NELLA LETTERATURA, Milano 15 novembre Palazzo Reale #Bookcity 2014
Ettore Tito, La chiromante, 1886.
LETTURA, ISTRUZIONE, EDUCAZIONE
214 titoli si occupano espressamente di educazione e istruzione femminile, molti di lavori “donneschi”, il termine che definisce quel genere di attività prettamente femminili.
Sono prevalentemente Discorsi tenuti in occasione dell’inaugurazione di scuole o istituti, brevi pamphlet, proposte e anche critiche al pensiero corrente. Possono anche essere pubblicazioni in occasione di nozze o celebrazioni di vario genere.
Proseguendo su una strada tracciata molto prima dell’Unità – un esempio il discorso di Pietro Marocco “Su la convenienza e il buon uso della lettura per la donna” pubblicato a Milano nel 1832 o “Vantaggi della donna istruita” di Francesca Buzzi Bonfichi, Torino 1841 - molti autori si interrogano “Intorno al bisogno di far istruire ed educare la donna” (Giacomo Robotti 1975) analizzando, come Maria Antonietta Torriani (1871), il ruolo “Della letteratura nella educazione femminile” o come Lodovico Francesco Ardy (1881) “La letteratura nella educazione della donna”.
Ci si interroga “Sull'influenza che lo studio delle scienze naturali dispiega sull'educazione fisica e morale della donna” (Cosimo De Giorgi 1877); si discute “Dell'educazione della donna e del suo diritto all'esercizio pubblico a tutte le professioni scientifiche” (Romeo Taverni 1885), ma si pubblicano anche pamphlet come quello di Alessandro Barbensi “Studi psicologici sulla donna. Osservazioni sugli effetti dell'eccessivo studio” (1891) e “La donna nella concorrenza all'uomo. In risposta allo studio del dott. Garampazzi La donna nello studio e nell'esercizio della medicina” (Alfredo Boggio 1985).
Nel frattempo vengono tradotti saggi “Dell'influenza della donna sul progresso delle umane cognizioni” di Henry Thomas Buckle(1874). Un testo del 1881 lancia una domanda di indirizzo generale: “Come educheremo la donna?”; un altro grida “Istruite la donna” (Giovanni Sugliano De Gorin 1886); di certo si terrà conto di studi come quello di Trajano Bon “Considerazioni intorno alla educazione della donna ed al suo morale pareggiamento all'uomo” (1890)
Qualcuno pensa di rivolgersi alle donne come nel Novecento ci si rivolge ai più giovani “Storia nazionale raccontata alle donne italiane” Carlo Avalle (1873). E ci si imbatte anche in titoli curiosi ed esagerati come “L'honesto esempio del vorticoso desiderio che hanno le donne di nobil ingegno circa lo imparare i punti tagliati a fogliame” (1878).
Nessun autore si occupa espressamente della lettura al maschile, come invece fanno alcuni (uomini) pubblicando titoli come “Il romanzo moderno nella educazione della donna” di Enrico Castaldi (1900)
In compenso agli uomini sono dedicati saggi come “Lo scoglio dell'umanità o avvertimento salutare alla gioventù per cautelarsi contro le mali qualità delle donne cattive”, pubblicato a Napoli proprio nel 1861. Trattatello non isolato: nel 1880 troviamo “I difetti delle donne, ossia avvertimento ai giovani che vogliono ammogliarsi”.
Una rara immagine di Adelaide Ristori (attrice italiana 1822-1906) durante una rappresentazione teatrale.
OPERE TEATRALI, NOVELLE E UNO SCHERZO POETICO
Nei titoli delle opere teatrali emerge chiaramente la visione popolare – e negativa - della donna. Per non parlar poi di quelle di teatro, come scrive nel suo romanzo Valerio Busnelli “Le memorie di un'attrice, ovvero i peccati delle donne da teatro”, 1881
La donna è ASTUTA o FURBA “Le astuzie delle donne. Farsa” di Giuseppe Ferri 1875; “La furberia delle donne. Commedia in tre atti”, 1864; STRAVAGANTE “Perditempo. Una donna bizzarra. Commedia in due atti” di U. De Vita 1889; FALSA “La bacchettona, o sieno Le donne di falsa apparenza. Farsa.” Di Luigi Del Buono (1875); inaffidabile e incostante “Una donna che si ubriaca. Farsa in un atto. Riduzione dal francese di Giovanni Internari, 1898 e “La donna dissipatrice. Commedia in tre atti di Raffaele Di Dino 1823, o “L'incostanza delle donne. Novella in versi” di Giuseppe Maria Emiliani [181.]; INFERNALE “L'infamata, ovvero la donna infernale. Dramma. Riduzione di Carlo Nutini, 1881; LEGGERA, “Una leggerezza di donna. Dramma in tre atti” di Anicet Bourgeois e Adrien Decourcelle, 1865; VANITOSA “Non contar gli anni a una donna. Commedia in cinque atti” di Camillo Federici 1829; IGNORANTE “Maddalena, ovvero Emancipiamo la donna dall'ignoranza” Commedia di Girolamo Frasson, 1879; INFIDA “Delle donne non ti fidare. Commedia in tre atti” di Lorenzo Lemmi.
Se è emancipata non può che essere parodiata: “Le donne emancipate. Operetta parodia in due atti” di Giovanni Gargano, 1874. E per ridere ancora un po’ “Due donne in pegno al Monte di pietà. Scherzo comico” scritto nel 1876.
Chiudiamo con lo scherzo poetico “Sul progetto di legge del deputato Salvatore Morelli col quale intende conferire alla donna i diritti politici e civili. Scherzo poetico” di Tito Bozzoli pubblicato a Napoli nel 1867
Vittorio Corcos, Le Istitutrici ai Campi Elisi, 1892.
LA SOCIETÀ
Nella prima metà del secolo appaiono molti libelli che mostrano una visione della donna strettamente legata alla morale.
Alle donne ci si rivolge per una indicazione di comportamento e per stigmatizzare le azioni reputate immorali “Contro il disonesto e sfoggiato vestire. Esortazione indiritta alle donne” di Gennaro Maria Acciardi (Napoli 1845). Anche successivamente questo aspetto rimane in molte opere “La morte dell'amore. Contro il femminismo. Note di psicologia sociale” di Romeo Colombo è del 1898.
Curiosa l’idea che nel suo libriccino Andrea Barera Barera pubblica ben due volte nel 1822 “Del danno che arreca il lusso alla prosperità fisica delle donne. Dissertazione medico-politica” (Milano, Società tipografica de' Classici italiani e “Di alcuni danni del lusso delle donne. Dissertazione medico-politica” (Pavia, Tip. P. Bizzoni succ. di Bolzani)
Del 1883 “La cintura di castità, ossia mezzi meccanici che si adoperano per assicurare la fedeltà della donna”; del 1879 “Che cos'è la donna? Angelo o demone? Contraddizioni dei più celebri scrittori antichi e moderni, raccolte e ordinate per cura di Giovanni Battista Zafferoni”.
Del 1887 “Donne in calzoni ed uomini in gonnella. Opuscolo a proposito del voto femminile” di Giuseppe Cimbali
Stesso tema per Francesco D’amicis che scrive “Contro l'elettorato politico della donna” nel 1891.
Quale deve essere il ruolo della donna nella società ottocentesca?
La risposta sta in libri educativi come “La donna italiana istruita ed educata alla religione del dovere e alla coscienza del diritto, ovvero la missione della donna” datato 1886. Ma si pubblicano anche testi di grande interesse e innovativi come “La donna. Speranze di rigenerazione democratica-sociale” di Diego Amore (1874); “Il rispetto della donna. Una protesta contro la pornografia ed il vizio pubblico” conferenza che Henry Appia tiene nel 1896; “L'avvenire dipende dalla donna” di Quinto Bazzocchi (1893); “L'indolenza in Italia e l'importanza della donna” di Aurelia Cimino Folliero De Luna, 1870 Le nobildonne sono sempre virtuose e rappresentano un luminoso esempio per la società:
“Precetti morali della donna saggia dettati alla di lei figlia sull'esempio della defunta rial principessa Maria Clementina arciduchessa d'Austria” (Vincenzo Corrado, 1803).
“Terzine dedicate al merito sovragrande della nobil donna signora Antonia Folcari Lattanzi” F. Clonisco 1822
“Rose e gigli colti nei giardini dell'aristocrazia cristiana, ossia memorie della nobil donna Maria Rosselli Del Turco nata Bargagli”, di Gaspero Olmi 1884
Mentre sulle donne del popolo (e in particolare sulle prostitute) si può pensare di tutto
“I sensi e le anomalie somatiche nella donna normale e nella prostituta” di Raffaele Gurrieri ed Ettore Fornasari, 1893
“La donna delinquente, la prostituta e la donna normale” di Cesare Lombroso
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CURIOSITÀ
Alcuni titoli fuori dagli schemi:
“I donn non han tort”. Milano, Tip. Borsani, 1823
“La donna non è inferiore all'uomo. Almanacco per l'anno 1831”. Milano, Tip. Visaj, 1830, 96 p.
Vincenzo Ingoglia “L'essere-mostro, ossia la donna”. Milano, Lovati, 1879, 96 p.
“Che cos'è la donna? Angelo o demone? Contraddizioni dei più celebri scrittori antichi e moderni, raccolte e ordinate per cura di Giovanni Battista Zafferoni. Con la collaborazione di Leon Augusto Perussia. Milano, Perussia e Quadrio, 1879, 345 p.
“Perché in Roma le donne sono più belle, più attive e più perspicaci degli uomini ? Memoria di Gabriele D’Amborsio, 1825, 36, [2] p.
Giovanni Battista De Lorenzi “Emancipazione della donna e musica dell'avvenire”. Vicenza, Tip. reale G. Burato, 1875, 24 p.
“La donna giudicata dai più grandi scrittori d'ambo i sessi, ossia la donna dinnanzi a Dio, alla natura, alla legge ed alla società” [di Louis-Nicolas Bescherelle, L.-J. Larcher]. 1850
“Chi disse donna disse danno” conferenza di Giambi Bonacci, 1893
“La donna intenta alla propria conservazione ed al prosperamento fisico e morale della famiglia. Istruzioni popolari medico-igieniche” di Giuseppe Cattaneo Milano, Martinelli, 1846, 384 p.
Francesco Manfroni “L'operaia esemplare, o una buona madre di famiglia. Proposta in esempio alle donne italiane”. Milano, Tip. G. Agnelli, 1873, VIII, 115 p., 1 ritr.
Emilia Mariani “Il primo maggio delle donne lavoratrici”. Conferenza. Torino, Sezione femminile di propaganda, 1897, 20 p.
Mariano Mariani “Intorno all'ammissione delle donne all'esercizio dell'avvocatura” Milano, Rechiedei, 1885, 16 p.
Ercole Adriano Ceccarelli “La donna e la sua incapacità agli uffici tutelari. Studi.” Forl, s.n., 1878, [...] p.
Cecilia De Luna Folliero “Mezzi onde far contribuire le donne alla pubblica felicità ed al loro individuale benessere. Napoli, Marotta e Vanspandoch, 1826, 175 p.
Vincemzo Mistrali “Ragionamento intorno all'ammissione delle femmine alle successioni” Parma, Tip. Ducale, 1817, 59 p.
Giovanni Stefano Tempia “L'efficacia educativa degli studi sociali e la cultura femminile”. Firenze, Tip. M. Ricci, 1888, 26 p.
A cura di Giulia Mozzato
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