Gli articoli di Wuz.it

"Leggere il 14 luglio: una scelta di romanzi ""rivoluzionari"""


1) Una storia tra due città - Charles Dickens

Una storia tra due città uscì dapprima a puntate, quindi in volume, nel 1859. Si tratta di un romanzo storico ambientato tra Parigi e Londra nei burrascosi anni che precedettero e seguirono la Rivoluzione francese. Tra le molteplici vicende umane che si intrecciano in queste pagine spiccano quelle di Lucie Manette, donna insieme dolce e coraggiosa, figlia di un uomo ingiustamente detenuto nella Bastiglia e da lei inizialmente creduto morto; di Charles Darnay, aristocratico francese espatriato in Inghilterra, indiscriminatamente accusato durante il Terrore; e infine dell'avvocato Sydney Carton, dall' ambiguo passato, cui viene offerto un inconsueto destino. Con uno scritto di Stefan Zweig. 

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2) Lettere da Vincennes e dalla Bastiglia - D.A.F. de Sade

""Questo, che il lettore avrà modo di conoscere leggendo il suo epistolario, è il grande Sade, nato dalle ceneri dello squallido aristocratico libertino che frustava e drogava le ragazze raccolte per le strade di Arcueil o di Marsiglia. Totalmente assorto in se stesso e nel suo nuovo mondo, assapora la gioia profonda di creare, di ripopolare il mondo con emblemi del Male, che assumono le sembianze dei personaggi delle sue opere, che hanno il loro comune principio non in una poetica, ma in un assioma instancabilmente ripetuto e illustrato: ""La Natura è il Male, e noi siamo i suoi figli obbedienti o riluttanti, ma senza scampo"". Da una parte Sade e i suoi simili - ""noi, filosofi atei"" - dall'altra gli altri, né filosofi né atei, ma solamente persecutori ottusi di colui che ha capito il segreto dell'universo. ""Questo modo di pensare"" scrive alla moglie ""che voi biasimate è la sola consolazione della mia vita"". Sade imposta così il problema nella forma più irrevocabile, rendendo vana e risibile ogni discussione: ""II Bene per me costituisce uno stato di fastidio e di malessere."" Nella sua memorabile prefazione a Justine, Georges Bataille ammonisce che ""esaltando Sade, noi edulcoriamo il suo pensiero"", un pensiero che non tollera di essere impostato neppure come
ipotesi critica: infatti, o viene assunto quale astratta costruzione intellettuale, o rende impossibile non soltanto qualsiasi convivenza civile, ma persino la sopravvivenza stessa del genere umano."" (Luigi Baccolo)

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3) L'armata dei sonnambuli - Wu Ming

 1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint-Just sono morti, ma c'è chi giura di averli visti all'ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l'Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell'Alvernia. Qualcuno la chiama ""fluido"", qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall'inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina.

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Jean-Pierre Houël, Presa della Bastiglia


4) La storia segreta della rivoluzione (vol.1) - Hilary Mantel  

Parigi, 1784. Pochi anni prima della Rivoluzione. Camille è un giovane avvocato smaliziato e dalle idee stravaganti, un enfant terrible attorno al quale si affollano pettegolezzi di ogni genere; Georges-Jacques, anche lui avvocato, è un colosso dal viso sfregiato accanto al quale gli altri uomini appaiono piccoli, deboli, sottomessi; Maximilien è un giovane procuratore sempre dalla parte degli oppressi. Gli amici li chiamano per nome, ma nei tribunali sono conosciuti come Desmoulins, Danton e Robespierre. Nati in provincia da famiglie che li avrebbero voluti sistemati con un matrimonio combinato e una vita convenzionale, ma decisi a non accontentarsi, i tre sono riusciti a completare gli studi e arrivare a Parigi, dove proprio in quegli anni ""tutte le persone giuste si stanno radunando"", dice Camille. Centro del mondo per eccellenza, infatti, la Parigi del 1784 è sì il luogo dove si decidono le sorti dell'intera Francia, ma anche una città in cui i poveri muoiono di fame e i cadaveri giacciono ammucchiati agli angoli di strada. Una città tesa fra l'austerità dell'ancien regime e l'idea di un mondo nuovo e più giusto come quello che i giovani discutono nei caffè e nei circoli. E in questo clima, mentre il malcontento inizia a fermentare in tumulti e improvvisi
scoppi di violenza, saranno proprio Robespierre, Danton e Desmoulins a incarnare le speranze di un'intera generazione e a legare il loro destino di eroi tragici alla Rivoluzione. 

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Scheda libro vol. 2  (Un posto più sicuro. La storia segreta della rivoluzione)

Scheda libro vol. 3 (I giorni del terrore. La storia segreta della rivoluzione)


5) Le donne della rivoluzione - Jules Michelet


""Per le donne il cuore è tutto"" sostiene in queste pagine uno dei maggiori storiografi della Rivoluzione francese, Jules Michelet. Ma questa frase, ben lungi dal voler suonare riduttiva, intende invece sottolineare come le migliaia di donne che aderirono in prima persona a quel grande moto che doveva sconvolgere il mondo lo fecero non solo per le fredde e logiche ""ragioni della ragione"", ma anche spinte da un impulso del cuore che non poteva più tollerare un mondo ingiusto e profondamente diviso. In questo libro Jules Michelet ricostruisce vita, passioni, entusiasmi e sconfitte di migliaia di donne che furono coinvolte, anche a costo della vita, in quel gigantesco rovesciamento di un mondo.

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6) Ombre rosse. Il romanzo della Rivoluzione francese nell'Ottocento - Luzzatto Sergio

Le rivoluzioni continuano anche attraverso la vita di quanti, dopo averle fatte, sopravvivono a esse: secondo le circostanze, da ""sommersi"" o da ""salvati"". Uomini vecchi si incontrarono o si scontrarono con uomini giovani. Se poi questi giovani si chiamavano Honoré de Balzac o Victor Hugo, capitava che i loro conti col passato divenissero capolavori letterari. La Rivoluzione francese ha invaso a tal punto l'Ottocento europeo che per scriverne l'avventura postuma non bastano allo storico gli usati ferri del mestiere: gli atti parlamentari, le carte di polizia, i giornali d'epoca; qui, Luzzatto deve attingere a una varietà di altre fonti - oltre ai romanzi, le storie e le memorie, i diari e le lettere - per raccontare l'odissea di una rivoluzione. 

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