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Lettere di Vincent Van Gogh


A Theo Van Gogh, 22-24 giugno 1880

Sai, ciò che fa scomparire la prigione è qualunque affetto profondo, serio. Essere amici, essere fratelli, amare, questo apre la prigione per potere sovrano, per potentissima magia. Ma chi non ce l'ha rimane nella morte. Però là dove rinasce la simpatia, rinasce la vita.


Ci sono molte buone ragioni per leggere l'epistolario di Vincent Van Gogh. Altrettante per scegliere la bellissima edizione Einaudi in cofanetto a cura di Cynthia Saltzman. Un volume che chi ama Van Gogh - ma non solo - non può lasciarsi sfuggire, che offre nuove interessanti interpretazioni della sua opera.


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Perché leggere le lettere di Van Gogh?

I motivi sono tanti. Innanzitutto, l'epistolario di Van Gogh ci offre un autoritratto dell'artista molto diverso da quello che la tradizione ci ha tramandato (spesso trasfigurandolo quasi miticamente). Principali destinatari delle lettere sono il fratello (in realtà, come rivelano questi scritti così emozionanti, il suo migliore amico) Theo, Èmile Bernard, Paul Gaughin e altri amici artisti. A loro Van Gogh racconta, con una lucidità a volte straordinaria, la propria vita, i disagi, gli accessi provocati dalla malattia mentale.
Va detto che la corrispondenza di Van Gogh è un fenomeno abbastanza inusuale nella storia dell'arte, perché oltre a una precisa relazione dei progressi del lavoro dell'artista, contiene riflessioni e meditazioni metafisiche sul ruolo dell'arte e si integra perfettamente con il processo creativo. Le lettere di Van Gogh ci rivelano un artista altamente intellettuale e programmatico, che non lascia niente al caso, per il quale disegno, pittura e scrittura sono strettamente legati. ""Non riesco ad accettare che un pittore non debba o non possa fare altro che dipingere. Con questo voglio dire che mentre molti considerano, per esempio, la lettura dei libri eccetera una perdita di tempo, io al contrario ho l'impressione che - lungi dal lavorare meno o peggio, se si cerca di approfondire un altro ambito così strettamente legato alla pittura - si lavori addirittura di più e meglio, anzi, il punto di vista dal quale si considerano le cose e le concezioni che si hanno della vita sono importanti e influiscono molto sul lavoro"", scrive ad Anthon Van Rappard il 21 maggio 1883.
Le lettere di Van Gogh sono anche il deposito di una quantità di disegni, alcuni primi getti di idee pittoriche che comunica al fratello o agli amici e che poi rielaborerà su tela; altri il corredo visivo che Van Gogh affianca alle parole per descrivere ai corrispondenti le tele già iniziate. Leggendo le lettere di Van Gogh siamo catapultati nella sua bottega e possiamo seguire la genesi delle sue opere più famose.

Perché leggere le lettere di Van Gogh nell'edizione Einaudi?
Anche qui i motivi sono tanti. Per alcuni potrebbe essere sufficiente il dato estetico: volume in cofanetto, confezione, carta e rilegatura pregiati, disegni e dipinti dell'artista a colori, collana I millenni (ed è già una certezza). Ma c'è molto di più: un interessante e accurato saggio introduttivo di Cynthia Saltzman, cronologia e riferimenti bibliografici molto dettagliati, un apparato di note davvero ricco.
Cynthia Saltzman, studiosa dell'opera di Van Gogh, ha scelto circa 200 lettere tra le più interessanti per aspetti storico-artistici ma anche biografici e umani. Tutti i disegni contenuti nelle lettere sono stati riprodotti.

Insomma, un volume che sarà un piacere avere in libreria, da studiare o sfogliare per imparare sempre qualcosa di nuovo e curioso.



Vincent Van Gogh - Lettere
A cura di Cynthia Saltzman
Traduzione di Botto M.; Pignatti L.; Stangalino C.
LXIII p., ill., 85€ - Edizioni Einaudi 2013 (I Millenni)
ISBN 9788806204990

Lettere
Lettere Di Vincent Van Gogh;

Le lettere di Van Gogh hanno almeno quattro elementi di eccezionale interesse. Primo: sono la più diretta testimonianza e fonte di dati per ricostruire la biografia del grande pittore, una biografia sulla quale si è sovrapposta una mitologia che spesso può essere "smontata" proprio grazie alle lettere. Secondo: nelle lettere, quelle al fratello Theo ma anche quelle a Gauguin e agli altri amici pittori, Van Gogh concentra una serie di riflessioni sull'arte e sulla pittura come pochissimi altri artisti sono stati capaci di fare. E cosi ci permette di capire le intenzioni che stanno dietro e dentro al suo lavoro, gli obiettivi che si è dato, la consapevolezza dei risultati raggiunti e l'insoddisfazione per quelli non ancora centrati. Terzo: le lettere sono il deposito di una quantità di disegni, alcuni primi getti di idee pittoriche che comunica al fratello o agli amici e che poi rielaborerà su tela; altri il corredo visivo che Van Gogh affianca alle parole per descrivere ai corrispondenti le tele già iniziate. Ecco: leggere come nasce l'idea di un quadro, vederne lo schizzo tracciato sulla carta e poterlo confrontare con il quadro poi realizzato significa entrare nella bottega personale di Van Gogh e cogliere la genesi delle sue opere più famose.

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