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Venere in pelliccia: dal libro-pièce di David Ives al film perfetto di Roman Polanski


E l’Onnipotente lo colpì
E lo consegnò nelle mani di una donna

E solo a lei mi prostro e genufletto,
La sua ferocia non mi raccapriccia,
Di lei io sono il cucciolo più abietto,
La mia padrona, Venere in pelliccia...




IL LIBRO

Difficile prendere in mano questo libro senza ricordare l'opera omonima a cui si ispira. E forse sarebbe persino consigliabile leggere prima quella, per poter poi capire sino in fondo i riferimenti che David Ives fa nel suo testo drammaturgico.
Comunque, ammettendo di non averlo letto, ricordiamo solo che si tratta di un romanzo di Leopold von Sacher-Masoch del 1870-78 (qui tutte le edizioni compresa quella illustrata da Crepax), che racconta la relazione del giovane aristocratico galiziano Severin con Wanda Dunajew, una nobildonna vedova, ricca e bella.
Con lei Severin sottoscrive un vero e proprio contratto: sarà il suo schiavo, con il nome di Gregor, e lei la sua dea, con potere di vita e di morte purché, ispirandosi alla Venere allo specchio di Tiziano, indossi una pelliccia.
Thomas, un regista teatrale, intende mettere in scena questo testo e sta cercando la protagonista. Wanda (lo stesso nome del personaggio) arriva in ritardo al provino ma insiste per farsi ascoltare ugualmente. Sono soli, in teatro e Wanda ha preparato il testo ma anche gli abiti per interpretare la parte di questa donna sensuale, giovane, conturbante, pur non avendo né l'età, né la cultura e la raffinatezza per poterla rappresentare.
Ma la sua capacità di entrare nella parte e avvolgere nella sua rete Thomas, che l'aiuta in una prova che diventa vita, che mescola passione del testo e trasporto vero, si rivela più che vincente.

Per chi ama i libri di E.L. James e ora vuol leggere sul tema un testo davvero ben scritto...



IL FILM


Il film non si discosta molto dal testo teatrale, rappresentato con successo a Broadway, che ha fruttato all'autore la nomination a due Tony Award.
Ambientato in un teatro anziché in una sala per le audizioni, lo spazio scenico consente libertà d'azione e ricchezza di materiali da usare ai due personaggi rappresentati da Emmanuelle Seigner (la moglie di Polanski) e da Mathieu Amalric, attore che assomiglia al regista fisicamente, ma anche nel modo di muoversi, di camminare sulla scena.
Vanda, un vero e proprio vortice di energia, sfrenata e sfrontata, incarna anche nel film tutto quello che Thomas detesta. È volgare e stupida e non si fermerà davanti a niente pur di ottenere la parte. Praticamente costretto, Thomas decide di lasciarla provare e con stupore vede Vanda trasformarsi. Non solo la donna si procura oggetti di scena e costumi, ma capisce perfettamente il personaggio, di cui conosce tutte le battute a memoria. L’audizione si prolunga e diventa più intensa e l’attrazione di Thomas si trasforma in ossessione…  




Ancora una volta Polanski sceglie un testo teatrale di grande impatto con pochi personaggi (ricordate Carnage?) e con un dialogo serrato con toni drammatici per raccontare una storia chiusa, intima, estremamente introversa, allucinatoria.
In assoluto la sua opera con meno personaggi, un film perfetto nella sua essenzialità quasi claustrofobica.

Per chi ha amato Le sfumature in tutti i colori

Per saperne di più:

•   Intervista a Roman Polanski: Venere in pelliccia è per me un testo irresistibile, il masochismo è comico
•   Le musiche della colonna sonora di Venere in pelliccia firmate da Alexandre Desplat

Da non confondere con le precedenti versioni cinematografiche del romanzo di Sacher-Masoch:

•   Le malizie di Venere: Laura Antonelli fu protagonista del film uscito in Germania nel '69 col titolo Venere in pelliccia. In Italia fu censurato. Nel '73 anche la versione ""tagliata"" Venere nuda fu vietata. Il film uscì poi nel '75 con il titolo Le malizie di Venere. Ora il film è reperibile in DVD
•   Verführung: Die grausame Frau: film tedesco del 1985 con Mechthild Grossmann nel ruolo di Wanda.



cast artistico


Vanda - Emmanuelle Seigner
Thomas -  Mathieu Amalric


cast tecnico


Regia di Roman Polanski
Sceneggiatura di David Ives e Roman Polanski
Tratto dalla pièce Venus in Fur di David Ives
Musiche Alexandre Desplat
Fotografia Pawel Edelman
Montaggio Margot Meynier, Hervé de Luze
Scenografie Jean Rabasse
Costumi Dinah Collin
Produttori Robert Benmussa e Alain Sarde
Produttori associati Mariusz Lukomski e Wojtek Palys

di Giulia Mozzato

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