""Giovanni aveva passato la notte in bianco, a meditare su quello che aveva scoperto. I fogli trovati nella cassapanca e i versi citati sulla stuoia alla spalle del letto di Dante disegnavano un complesso enigma numerologico di cui però gli sfuggiva il senso. Sapeva solo che era una traccia da seguire, ma per arrivare a cosa? Forse indicava un nascondiglio, con la chiave per ritrovare gli ultimi tredici canti, ma aveva il forte sospetto che ci fosse sotto ben altro perché il crittogramma era nascosto tra gli stessi versi del poema, accessibile a tutti, e peraltro proprio nei brani più misteriosi [...] Che i suoi figli fossero i primi destinatari del messaggio, questa fu l'ipotesi che per prima si affacciò alla sua mente, a meno che...""
Partiamo da una importante informazione per i lettori: l'autore di questo libro è un dantista e sta approfondendo gli studi presso l'Università di Eichstätt, in Germania.
Premessa utile perché a un primo sguardo Il libro segreto di Dante potrebbe sembrare il ""solito"" romanzo di pura finzione, totalmente avulso da qualsivoglia forma di collegamento con il reale.
Sono passati pochi anni dalla morte di Dante e la figlia del poeta, suor Beatrice, a lui legatissima, sta tentando di scoprire se la morte del padre sia stata davvero dovuta a cause naturali e se nelle pagine della sua opera (soprattutto nei tredici canti del Paradiso nascosti dal poeta stesso) si celi qualche segreto messaggio rivolto ai figli o a chiunque sia in grado di interpretarlo. Accanto a lei in questa ricerca troviamo Bernard, un ex templare, e Giovanni da Lucca, un medico.
Pur essendo una storia ricca di fantasia e immaginazione, scopriamo, perché è lo stesso autore a dircelo, che si basa su studi approfonditi della Divina Commedia e che fonda le radici in una incredibile scoperta.
Dunque un romanzo che mescola sapientemente finzione e realtà.
Dove finirà la prima per iniziare la seconda? Leggendo ci si perde, non si riesce a individuare il confine. Chiediamolo a Fioretti:
La trama però è sviluppata come una favola proppiana con un movimento di andata e ritorno: si parte dalla storia e nella storia si rientra alla fine. Nella parte centrale si va invece alla ricerca dell’oggetto misterioso cui allude il codice Alighieri.
La soluzione alla fine è aperta, mentre durante la quête c’è il gioco dei punti di vista, la prospettiva è polifonica, per cui l’oggetto diventa tanti oggetti diversi a seconda dei personaggi: e Dante è un templare, un profeta, un poeta, un politico, un rompiscatole a seconda di chi ne parla.""
A questo punto, senza anticipare troppo le sorprese della trama, la curiosità ci porta a domandare all'autore se nel corso delle sue ricerche storiche e della stesura del romanzo, durata tre anni, si sia imbattuto in qualche evento misterioso o curioso o abbia fatto qualche inquietante scoperta:
E poi il messaggio in codice descrive luoghi che si trovano in Epiro. Ci sono andato con mia moglie a perlustrare la zona e abbiamo scoperto una regione bellissima. C’è l’Acheronte, quello vero, l’abbiamo varcato e siamo tornati vivi di qua. Ma nel posto dell’oggetto misterioso c’era già un’équipe di archeologi e non abbiamo potuto eseguire scavi in proprio.""
Un ultimo accenno al contesto storico in cui tutta la vicenda si inserisce. Lo scenario geografico, economico e politico di una storia come questa non può essere secondario. Così come non lo sono le affinità riscontrabili con il presente. Un romanziere non può mai sottovalutare la necessità di far immergere il lettore in una realtà comprensibile e, perché no, in qualche modo sovrapponibile alla contemporaneità.
C’è il fallimento delle grandi banche fiorentine che ricorda situazioni recenti. Dante era un babyboomer, un po’ come la mia generazione che in qualche modo ci si riconoscerà. Alla fine della sua vita, data la sua sensibilità, capisce prima degli altri che le cose si stanno mettendo male e vorrebbe scuotere la cristianità.
La crisi del Trecento ha aspetti che ricordano quella che ci ha colpito di recente: debiti pubblici altissimi e speculazioni finanziarie. Le analogie sono tremende, a volte è stato difficile anche per me recuperare la giusta distanza.""
Francesco Fioretti - Il libro segreto di Dante. Il codice nascosto della Divina Commedia
277 pag., 9,90 € - Edizioni Newton Compton 2011 (Nuova Narrativa Newton n. 287)
ISBN 978-88-541-2985-6
L'autore
31 maggio 2011 |
Dante è davvero stato ucciso dalla malaria, come tutti a Ravenna credono? Oppure qualcuno aveva dei motivi per desiderare la sua morte e la scomparsa di un segreto insieme a lui? Tormentati da questo dubbio, la figlia del poeta, suor Beatrice, un ex templare di nome Bernard e un medico, Giovanni da Lucca, iniziano una doppia indagine per fare chiarezza su quanto è accaduto. Cercano con fatica di decifrare un messaggio in codice lasciato da Dante su nove fogli di pergamena e intanto si mettono sulle tracce dei suoi presunti assassini, scoprendo che molti nutrivano una profonda avversione per il poeta. Non sarà facile trovare la chiave del segreto occultato nella Commedia e scoprire chi voleva impedire al poeta di terminare la sua opera. Ma perché l'Alighieri aveva deciso di nascondere con così grande cura gli ultimi tredici canti del Paradiso? Teoremi raffinati, intrighi complessi e verità da svelare si celano tra i versi delle tre cantiche, come l'identità del Veltro, o l'annuncio dell'arrivo di un misterioso vendicatore... Sullo sfondo storico della crisi politica ed economica del Trecento, "Il libro segreto di Dante" intreccia vicende reali e personaggi di fantasia, tessendo trame piene di mistero e inquietanti interrogativi.
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