La cosa più difficile è stata iniziare. Mi chiedevo: ""Da cosa parti in tempi di crisi come questo? Di cosa parli?"". Io ho voluto cominciare da una storia d'amore.
Con queste parole Silvia Avallone ha presentato il suo secondo romanzo.
Tre anni dopo il grande successo di Acciaio, la scrittrice torna a casa, decide di ambientare la storia nella provincia di Biella dove è nata e cresciuta.
E Marina Bellezza parte proprio da lì, dalla Valle Cervo, dalla strada provinciale n.100 che corre tra lanifici, magazzini, mobilifici, discount, vecchi ristoranti abbandondati.
Una terra di nessuno, un ""Far West"" (questo, non a caso, è proprio il titolo del primo capitolo) che le generazioni precedenti hanno abbandonato e del quale adesso bisogna riappropriarsi per ripartire.
La provincia è ancora una volta la quinta del romanzo ma, se con Acciaio
Silvia Avallone ci aveva raccontato il degrado e la sofferenza della vita nei casermoni di via Stalingrado a Piombino, qui troviamo nei luoghi desolati una risposta alla crisi.
Marina Bellezza è in primo luogo uno sguardo inedito sui territori in cui la scrittrice è nata e vissuta, quasi fossero stranieri, in parte sconosciuti.
La Valle Cervo non è angusta e soffocante come molto spesso viene descritta la provincia, ma la Avallone le ha voluto dare l'ampiezza di respiro che si trova nei grandi romanzi americani.
Magazzini lungo la strada provinciale 100 |
Silvia Avallone nei luoghi del romanzo |
Marina ha vent'anni e una bellezza assoluta. È cresciuta inseguendo l'affetto di suo padre, perduto sulla strada dei casinò e delle belle donne, e di una madre troppo fragile. Per questo dalla vita pretende un risarcimento, che significa lasciare la Valle Cervo, andare in città e prendersi la fama, il denaro, avere il mondo ai suoi piedi. Un sogno da raggiungere subito e con ostinazione. La stessa di Andrea, che lavora part time in una biblioteca e vive all'ombra del fratello emigrato in America, ma ha un progetto folle e coraggioso in cui nessuno vuole credere, neppure suo padre, il granitico ex sindaco di Biella. Per lui la sfida è tornare dove ha cominciato il nonno tanti anni prima, risalire la montagna, ripartire dalle origini. Marina e Andrea si attraggono e respingono come magneti, bruciano di un amore che vuole essere per sempre. Marina ha la voce di una dea, canta e balla nei centri commerciali trasformandoli in discoteche, si muove davanti alle telecamere con destrezza animale. Andrea sceglie invece di lavorare con le mani, di vivere secondo i ritmi antichi delle stagioni. Loro due, insieme, sono la scintilla.
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