«Si può essere sbirri di nascita, avere nel sangue l'istinto della caccia, come lo chiama Dashiell Hammet, e contemporaneamente coltivare buone, talvolta raffinate letture? Salvo Montalbano lo era e, se qualcuno gli rivolgeva stupito la domanda, non rispondeva.»
Trenta racconti che narrano trenta diverse situazioni, trenta momenti di vita del commissario Montalbano, di un paese, di una realtà (quasi sempre è Vigàta, un paesino siciliano), di uomini e donne che hanno in qualche modo a che fare col crimine.
Ma il vero motivo per cui questo commissario di polizia ha conquistato tanti estimatori è il suo essere del tutto fuori dai canoni tradizionali del ""poliziotto"".
Uomo di cultura, lettore appassionato e raffinato, possiede uno straordinario intuito che gli permette di penetrare non solo nelle situazioni più apparentemente oscure, ma anche nell'animo dei suoi interlocutori, nei loro sentimenti più nascosti e nelle segrete motivazioni. Gli uomini agiscono spinti da sentimenti contraddittori, l'amore e l'odio sicuramente dominano, ma il più insidioso dei moventi è il denaro.
In uno dei racconti più belli del libro l'amore è così forte, così devastante che può richiedere e avere dall'altro un dono assoluto, estremo: ciò che prima di allora nessuno aveva mai avuto, né mai più, dopo, potrà avere.
Ma in un paese siciliano il sesso rubato, l'adulterio, il tradimento, sono sempre motivi di pettegolezzi talvolta maligni, più spesso divertiti, di vendette cruente, ma anche di grande soddisfazione nella trasgressione di regole ormai sentite come superate e arcaiche.
È proprio questa Sicilia, viva e appassionata, nello stesso tempo arcaica e moderna, dai colori forti, dalle donne belle e sensuali che anima tutte le vicende, descritte da Camilleri in una lingua originalissima, fortemente dialettale, ma che, pur non essendo dialetto, riproduce la musica, la tonalità, certe espressioni e certi vocaboli tipici del siciliano.
L'autore non ha concesso nulla, non ha adeguato assolutamente il suo stile a una più facile lettura o a motivazioni commerciali. Eppure le classifiche lo vedono sempre in testa, gli editori se lo contendono: Andrea Camilleri da molti anni ci offre la sua genialità, il suo garbo, la sua intelligenza.
Il grande pubblico aveva già avuto modo di apprezzarne le doti per le sceneggiature e la regia delle serie televisive che avevano per protagonisti il tenente Sheridan e il Commissario Maigret, oggi lo scopre, fortunatamente, come grande scrittore.
Dalla recensione della prima edizione di Grazia Casagrande
Un mese con Montalbano, pubblicato nel 1998, esce per la prima volta con la casa editrice Sellerio. Si tratta di una raccolta di racconti che, sulla scia delle Novelle per un anno di Pirandello, vuole accompagnare il lettore per un intero mese.
«In questo consisteva il suo privilegio e la sua maledizione di sbirro nato: cogliere, a pelle, a vento, a naso, l’anomalia, il dettaglio macari impercettibile che non quatrava con l’insieme, lo sfaglio minimo rispetto all’ordine consueto e prevedibile»
Un mese con Montalbano, pubblicato nel 1998, esce per la prima volta con questa casa editrice. Si tratta di una raccolta di racconti che, sulla scia delle Novelle per un anno di Pirandello, vuole accompagnare il lettore per un intero mese: trenta storie, divertenti, incredibili, amare, tutte sorprendenti e «nessuna, ma proprio nessuna è stata scritta se non dietro una precisa suggestione, direi quasi una necessità». Trenta racconti: «a leggerne uno al giorno ci si impiega un mese paro paro: questo vuole significare il titolo». I casi in cui si viene a trovare il commissario Montalbano non sono tutti fatti di sangue, «perché non siamo nella Chicago di Al Capone, ma danno una galleria di mentalità siciliane. Nei romanzi russi si legge che dalle slitte inseguite dai lupi si gettavano pezzi di carne per farli allontanare: questi racconti sono trenta pezzi di carne gettati al commissario Montalbano perché mi lasci respirare, mi lasci scrivere le mie cose ottocentesche». E nelle narrazioni si delinea meglio il carattere del commissario: fuori dagli schemi, insofferente alle gerarchie, mosso da una profonda spinta etica, da un bisogno di pulizia che rischia continuamente di metterlo in conflitto con le istituzioni. Il senso di umanità, la simpatia, l’indipendenza di giudizio contraddistinguono il personaggio che è stato considerato il più rappresentativo dell’immaginario letterario italiano insieme a Renzo e Lucia e a Pinocchio.
Con questo libro la casa editrice Sellerio inizia la pubblicazione di tutti i racconti di Camilleri con protagonista il commissario Montalbano editi precedentemente da Mondadori. Saranno così accolti nella «Memoria», oltre a Un mese con Montalbano le raccolte: Gli arancini di Montalbano, La paura di Montalbano, La prima indagine di Montalbano.
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