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Michel Petrucciani, la vita di un jazzista leggendario

Michel Petrucciani - Body and Soul, un film di Michael Radford

“Le persone non comprendono
che per essere un essere umano
non è necessario essere alti un metro e ottanta.
Ciò che conta è ciò che si ha nella testa e nel corpo.
Ed in particolare ciò che si ha nell’anima.”
Michel Petrucciani


Michel Petrucciani Body & Soul, il film documentario di Michael Radford racconta la vita di Michel Petrucciani, pianista jazz, malato di osteogenesi imperfetta. L'osteogenesi imperfetta (O.I.) è una malattia ereditaria che provoca accentuata fragilità delle ossa. Le persone affette da OI subiscono fratture apparentemente spontanee, o in seguito a traumi lievi, e le loro ossa possono subire delle deformazioni (www.asitoi.it Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta). La osteogenesi imperfetta rese fragilissime le ossa di Michel Petrucciani, causandogli fortissimi dolori e gli impedì di crescere oltre il metro di altezza. Il documentario rivela, attraverso una formidabile collezione di testimonianze del protagonista e delle persone che lo hanno conosciuto, l'incredibile lotta dell'uomo contro il terribile male. Michel Petrucciani ha saputo vincere le difficoltà del suo handicap grazie a uno straordinario talento musicale ma più di ogni altra cosa è stata la sua anima a vincere sul corpo. Petrucciani ricercava il divertirmento, gli eccessi, amava moltissimo le donne, non si lamentava mai della sua condizione, era pieno di ironia e con la sua personalità conquistava tutti. Sono sopratutto questi lati del carattere di Petrucciani a interessare Radford, forse più del suo talento musicale. Si fugge il taglio agiografico, si raccontano i difetti dell'uomo, le sue debolezze, la dipendenza dalle droghe, le sue doti più spiccate, era un grande intrattenitore. Radford ha messo insieme materiale d'archivio, filmati inediti di amici e parenti, home video del matrimonio di Michel. Conosciamo le donne che hanno avuto un ruolo importante nella vita del pianista, quelle che sono rimaste folgorate dal suo carisma. Ebbe due figli. Alexandre, che ha ereditato la sua malattia, è un compositore di musica elettronica. A proposito del documentario, che lo vede presente, ha dichiarato: «Quando ho visto per la prima volta il film è stato come osservare mio padre con gli occhi di qualcun’altro e dopo tanti anni di distanza dalla sua musica, ho sentito il bisogno di conoscerla meglio. Non solo per gestire la sua carriera, ma anche per raggiungere i miei stessi obiettivi».



Michel Petrucciani nasce il 28 dicembre 1962 a Orange, cittadina del sud della Francia. È una famiglia di suonatori semi-professionisti quella di Michel Petrucciani. Si ascolta e si suona molta musica classica e jazz. Così, quando all'età di tre anni Michel vede un'esibizione di Duke Ellington in televisione, manifesta immediatamente il desiderio di possedere un pianoforte. Ma Michel non aveva di certo in mente un pianoforte giocattolo, come quello che inizialmente gli regalano i suoi genitori. Infatti decide di distruggerlo a martellate. Desidera un pianoforte vero e quando ne ottiene uno, seppur sgangherato, rivela subito il suo innato talento. Nel corpo di Michel Petrucciani coesistevano la crudele malattia ma allo stesso tempo il prodigio. Inizia a suonare con suo padre e con i suoi fratelli. Si esibisce per la prima volta da professionista all'età di tredici anni. La sua musica varcherà presto i confini nazionali e lo porterà oltreoceano, nella West Coast, a New York. Suonerà con i più grandi nomi del jazz, venderà milioni di dischi, suonerà acclamato davanti a Giovanni Paolo II. Musicista infaticabile, arrivava a sostenere anche oltre ducento concerti all'anno. Il sassofonista Wayne Shorter definisce con queste parole il genio di Michel Petrucciani: “C’è un sacco di gente che se ne va in giro, cresciuta e cosiddetta normale, hanno tutto quello con cui sono nati della giusta lunghezza, la lunghezza del braccio, e così via. Sono simmetrici in tutto ma vivono vite che sono senza braccia, senza gambe, senza cervello, e vivono le loro vite colpevolmente. Non ho mai sentito Michel lamentarsi di nulla. Michel non si guardava allo specchio per lamentarsi di quello che vedeva. Michel era un grande musicista – un grande musicista ed era grande, in ultima analisi, perché era un grande essere umano, ed era un grande essere umano perché aveva l’abilità di sentire e di restituire agli altri questo suo sentimento, e dava agli altri attraverso la sua musica. Qualsiasi altra cosa potete dire di lui sono formalità. Sono dettagli secondari di cui non mi importa nulla”.

Cast tecnico

Regia - Michael Radford
Montaggio - Yves Deschamps
Fotografia - Sophie Maintigneux
Suono - Olivier Le Vacon
Montaggio suono - Lilio Rosato, Marco Giacomelli
Missaggio - Roberto Moroni


Discografia, filmografia

Dischi in commercio di Michel Petrucciani
Dvd in commercio con Michel Petrucciani
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23 giugno 2011  

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