Le recensioni di Wuz.it

Il blues è lui: Hoochie Coochie Man. La vita e i tempi di Muddy Waters

Un libro di Gordon Robert è lo spunto per parlare di questo incredibile e citatissimo musicista

Muddy Waters - Hoochie Coochie Man (1971)


Il musicologo Alan Lomax passò circa dieci anni sul campo a registrare la cultura musicale degli abitanti delle regioni meridionali e in particolare dei discendenti degli schiavi deportati dall'Africa. Fu così che incontrò e quasi involontariamente lanciò musicisti come Leadbelly, Jelly Roll Morton, Woody Guthrie, Muddy Waters.
Quando lo raggiunse nella piantagione di cotone in cui stava lavorando, Muddy (che ancora si chiamava McKinley Morganfield) tentò di fuggire, certo che quell'uomo lo stesse cercando per arrestarlo: "Ahi, ahi! Ci siamo. Hanno scoperto che vendo whisky". E andò a nasconderei all'emporio. Lomax però riuscì a trovarlo e fu l'inizio di una storia straordinaria.


Pochi possono nel mondo della musica vantare tanti estimatori tra i colleghi. Pochi hanno influenzato le giovani generazioni che avrebbero intrapreso la carriera nell'ambito rock ma non dimenticando le radici blues, come Muddy Waters.

"Waters, B.B. King, Big Bill Broonzy e Howlin' Wolf influirono in modo determinante sullo sviluppo del caratteristico Chicago blues, che fu ampiamente imitato in tutto il mondo, particolarmente dai gruppi di rock 'n' roll [...] Gruppi inglesi, primi fra tutti i Beatles e i Rolling Stones, ebbero un impatto enorme sul rock 'n' roll e dichiararono apertamente il loro debito nei confronti dei grandi interpreti afroamericani di blues e rhythm 'n' blues, dei quali sopiavano le canzoni ed emulavano gli stili. I più citati erano i bluesman Muddy Waters e Bo Diddley" (da La musica dei neri americani di Eileen Southern, edizioni il Saggiatore 2007).


Perché così tanta musica "bianca" ha raccolto l'eredità e sviluppato la sonorità del blues?
Sarebbe interessante approfondire il dibattito, sempre vivo, sul senso profondo di questa musica, partendo da uno spunto provocatorio che mi piace proporvi. 
Lester Bangs intervistò Jimi Hendrix e ne trasse un articolo riportato recentemente nel volume Deliri, desideri, distorsioni (minimum fax 2006). 

Ecco cosa diceva Hendrix del blues e di Muddy Waters
:


"Ci sono momenti in cui sospetto, nel profondo del cuore, di odiare quel blues del cazzo. 
Qualsiasi poveraccio che spinge un mulo che non è suo può cantare il blues. 
Io faccio blues solo perché è divertente ed è facile prenderci la mano una volta ogni tanto, e perché so che tutti quei bianchi non credono di aver speso bene i propri soldi se un nero salo sul palco e non lo suona [...]
Il blues è musica da bianchi e lo era anche la maggior parte del 'free jazz'. Lo sanno tutti i musicisti, lo sanno tutti gli abitanti dei ghetti neri, perché loro si divertono con James Brown e Stanley Turrentine, non hanno dischi di Muddy Waters e men che meno di Robert Johnson e il 98 per cento di loro non ha mai nemmeno sentito nominare Albert Ayler."


Attraverso le parole del musicista Dario Lombardo, quello che è stato l'approccio di tanti di noi al mondo del blues. Le sue parole descrivono perfettamente quella esperienza, indimenticabile.
"A quanto ricordo, fu nel 1976 che il Blues, quello vero, arrivò nella mia zucca. Ed avvenne attraverso Muddy Waters e la sua band, che in un sabato nebbioso suonarono al Palasport  durante il Festival Jazz "Newport a Torino": lavoravo a montare il palco, e quella fu la prima volta che ascoltai lo Chicago Blues. Conobbi Muddy quel giorno, ed insieme a lui anche tanti musicisti che poi sarebbero stati al mio fianco. C'erano tanti futuri musicisti tra il pubblico o sotto il palco, oltre a me, ricordo Andrea Scagliarini, Sal Bonasoro, Alfredo Ponissi. Se qualcuno avrà l'occasione di vedere il filmato di quel concerto (è nelle teche RAI, chissà se lo ritireranno fuori prima o poi?), potrà divertirsi a cercarci tra i volti dei personaggi che si affollavano il sotto palco. Era un sabato, il lunedì andai nel principale negozio di dischi in città e comprai il mio primo disco di Blues. Ovviamente, Muddy Waters!"

Dalle piantagioni di cotone sul Delta del Mississippi al 708 Club di Chicago dove Muddy Waters suonava regolarmente, il critico musicale di Memphis Robert Gordon in Hoochie Cocchie Man. La vita e i tempi di Muddy Waters ricostruisce opere e vita del grande bluesman.

Titolo originale: Can't Be Satisfied: The Life and Times of Muddy Waters
Traduzione di Claudio Mapelli


Dall'Introduzione di Keith Richards


C’è un demone in me. Penso che in tutti ci sia un demone, una zona scura, in ognuno di noi. E il blues e è la presa di coscienza, è la capacità di esprimerlo e di scherzarci sopra, dì ricavare gioia da una materia tanto tenebrosa. Ascoltando Muddy Waters, si sente tutta l'angoscia, la potenza e le avversità che hanno temprato quest'uomo. Muddy lo comunica attraverso la musica, lascia che le sensazioni si liberino nell'aria. Il blues mi fa stare meglio.
È stato Mick Jagger a farmi ascoltare Muddy. lo e Mick eravamo amici fin da pìccoli, ma non ci vedevamo da un po' di anni, quando lo incontrai in treno verso il '61. Aveva un disco di Chuck Berry e The Best of Muddy Waters. Pensai subito di farmi prestare il disco di Chuck Berry, perché non conoscevo tanto bene Muddy. Ci siamo messi a chiacchierare e siamo finiti a casa sua, dove mi ha fatto sentire Muddy; allora ho esclamato: «Wow. Ancora». E dopo dieci ore ero ancora lì che dicevo: "Dai, ancora". Ascoltando Stili A Pool e Hoochie Cocchie Man ho subito pensato che quella era la musica più potente che avessi mai sentito. La più espressiva. In un certo senso è stato il nostro "padrino", e il nostro primo obiettivo era che il mondo conoscesse Muddy e quelli come lui. Il nostro complessino aveva finalmente trovato un ingaggio per una serata e noi avevamo speso i nostri ultimi centesimi per un annuncio su una rivista. Quando abbiamo telefonato per comunicare il luogo del concerto ci hanno chiesto: «Va bene, come vi chiamate?». Sul pavimento c'era The Best of Muddy Waters e sulla prima facciata c'era il brano Rollin' Stane. Così ci siamo chiamati Rolling Stones. Ho sempre avuto la sensazione che fosse Muddy a guidare il gruppo, che tra noi e lui ci fosse un vero legame. Coi dischi registrati per la Chess alla fine degli anni Quaranta e per tutti gli anni Cinquanta, Muddy ha trasformato il blues modellandolo secondo le mutate esigenze della società. Prima della seconda guerra mondiale c'era solo blues acustico: nel dopoguerra a Chicago hanno cominciato ad alzare la voce. Per adeguarsi al tono particolarmente fragoroso di quella città, la musica si è trasformata in blues urbano. Inventavano a mano a mano che andavano avanti: nessuno sapeva niente della chitarra elettrica o come si facesse a registrarne il suono. Uno stupendo caso di sperimentazione allo stato puro.

© Arcana 2005

Gordon Robert - Hoochie Coochie Man. La vita e i tempi di Muddy Waters
451 pag., ill. 24,50 € - Edizioni Arcana 2005 (Arcana musica)
ISBN 978-88-7966-319-9


In rete

Sul sito ufficiale troverete moltissime informazioni su questo musicista: una biografia completa, la discografia, le ricette di alcuni piatti che amava, l'elenco delle sue canzoni, le fotografie e la ricostruzione (quasi perfetta...) del calendario delle sue esibizioni negli Stati uniti e all'estero.

Biografia e discografia in italiano
I libri su Muddy Waters in inglese

La discografia su Wuz
La filmografia in dvd su Wuz
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24 luglio 2008 Di Giulia Mozzato

Hoochie Coochie Man. La vita e i tempi di Muddy Waters

Il lamento della chitarra slide di Muddy Waters, il ritmo sincopato e violento delle sue canzoni, i testi impregnati di sensualità e sessualità, hanno ispirato un'intera generazione di bluesmen e di rocker (compresa una certa band che ha preso il nome da un suo storico pezzo, Rollin' Stone). "Can't Be Satisfied" è la storia di un personaggio dalla vita controversa, un passato misterioso che lo porta dai campi del Mississippi alla metropoli, dal whisky mal distillato alle droghe, il racconto di uno dei miti del blues, l'uomo che da Memphis si sposta a Chicago e reinventa la musica degli schiavi in chiave elettrica.

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