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I 20 Under 40 del New Yorker: una giovanissima narrativa americana contemporanea di qualità

Dieci uomini e dieci donne sono le nuove promesse della narrativa americana


A metà 2010 il New Yorker svela la sua classifica dei 20 migliori narratori americani Under 40, secondo una tradizione tutta angloamericana che dagli anni Ottanta si impegna a valorizzare i giovani nuovi talenti della narrativa. In America un ruolo fondamentale nel lancio di nuovi talenti è rappresentato dalle raccolte di racconti, a differenza di quanto avviene in Italia. Questo fatto è probabilmente una diretta conseguenza dell'importanza e dell'autorevolezza delle riviste letterarie nel panorama dell'editoria statunitense, come dimostra il caso del New Yorker, da sempre in prima linea nella selezione degli esordienti.
Già nel 1983 una celebre rivista inglese, Granta, aveva stilato la lista dei migliori giovani narratori britannici, operazione replicata nel 1999 dal New Yorker con un catalogo di pregevoli Under 40 americani. Certo è che entrambe le riviste hanno dimostrato di avere occhio nel selezionare nuovi giovani scrittori, considerando che nella lista del 1983 si facevano i nomi di Martin Amis, Ian McEwan e Julian Barnes, mentre in quella del 1999 erano inclusi David Foster Wallace, Jhumpa Lahiri e Jeffrey Eugenides.
Nella primavera 2007 Granta dedica un intero numero al meglio della giovane narrativa americana. Lo aveva già fatto nel 1996, con un’antologia che includeva i nomi di Sherman Alexie, Jeffrey Eugenides e Jonathan Franzen. Nel 1993 e nel 2003 invece aveva pubblicato i volumi dedicati ai giovani narratori britannici. Insomma, comparire sul New Yorker o su Granta equivale alla sicura consacrazione della propria attività di scrittore.


ECCO I 20 UNDER 40 DEL NEW YORKER






Chimamanda Ngozi Adichie, 32







Chris Adrian
, 39






Daniel Alarcón
, 33
♣ Leggi la recensione di Come si scrive un romanzo





David Bezmozgis
, 37
♣ Leggi la recensione di Il mondo libero






Sarah Shun-lien Bynum
, 38






Joshua Ferris
, 35     
♣ Leggi le recensioni di E poi siamo arrivati alla fine e Non conosco il tuo nome




Jonathan Safran Foer
, 33     
♣ Leggi le recensioni di Molto forte, incredibilmente vicino e Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?.
Leggi l'intervista a Jonathan Safran Foer







Nell Freudenberger
, 35







Rivka Galchen
, 34







Nicole Krauss
, 35
♣ Leggi la recensione di La grande casa





Dinaw Mengestu
, 31
♣ Leggi la recensione di Leggere il vento





Philipp Meyer
, 36     
♣ Leggi la recensione di Ruggine americana






C. E. Morgan
, 33     
♣ Leggi la recensione di Tutti i viventi







Téa Obreht
, 24






Yiyun Li
, 37     
♣ Leggi la recensione di I girovaghi







ZZ Packer
, 37






Karen Russell
, 28     
♣ Leggi la recensione di Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi







Salvatore Scibona
, 35
♣ Leggi la recensione di La fine






Gary Shteyngart
, 37
♣ Leggi la recensione di Storia d'amore vera e supertriste





Wells Tower
, 37     
♣ Leggi la recensione di Tutto bruciato, tutto devastato



Dunque, dieci uomini e dieci donne, uniti dal fatto di essere nati dopo il 1970 e di vivere in Nord America. Si va dalla più giovane, Téa Obreht, 24 anni, il cui primo libro sarà pubblicato in America nel 2011, al più “vecchio”, Chris Adrian, 39 anni, che nel 2011 pubblicherà il suo quarto libro. È sorprendente vedere che la lista del 2007 di Granta contiene già 8 nomi presenti anche nell’ultima del New Yorker (Daniel Alarcón, Nicole Krauss, Yiyun Li, ZZ Packer, Karen Russell, Gary Shteyngart, Jonathan Safran Foer, Nell Freudenberger). Inoltre, la maggior parte di loro ha già pubblicato racconti su riviste e nelle varie edizioni di The Best American Short Stories of the year.
In questo vasto panorama attento alla giovane narrativa, non va dimenticata la selezione dei 5 Under 35 del National Book Foundation's: nel 2009 la cinquina comprendeva C. E. Morgan e Karen Russell, nel 2007 Dinaw Mengestu, nel 2006 ZZ Packer. Ricordiamo anche altri due giovani autori finalisti in edizioni precedenti editi di recente in Italia da Einaudi: una giovane voce della letteratura ebraico-americana (uno dei filoni da sempre più importanti della letteratura americana) nominata nel 2008, Sana Krasikov, con la sua raccolta di racconti Solo un altro anno, e il quarantenne Adam Haslett, finalista nel 2002, autore dell'acclamato Union Atlantic .


Tematiche e strutture

Pur riconoscendo che le classifiche non sono mai totalmente rappresentative e talvolta semplicistiche, ne viene fuori un quadro assai interessante di tematiche e scritture. Si va dal realismo lirico di Nell Freudenberger, Philipp Meyer, C. E. Morgan, Salvatore Scibona; alla commedia satirica di Joshua Ferris e Gary Shteyngart; allo stile poliedrico e inclassificabile di Jonathan Safran Foer, Nicole Krauss, Téa Obreht; alla narrativa che affronta i problemi dell’immigrazione e dell’identità di David Bezmozgis e Dinaw Mengestu; al racconto idiosincratico di Sarah Shun-lien Bynum, ZZ Packer, Wells Tower; alle storie sociopolitiche di Chimamanda Ngozi Adichie, Daniel Alarcón, Yiyun Li; per finire con le fantasie metafisiche di Chris Adrian, Rivka Galchen e Karen Russell.

Meltin pot

Naturalmente non tutti sono originari degli Stati Uniti: la Adichie è nigeriana, Alarcón peruviano, Bezmozgis lettone, Li cinese, Mengestu etiope, Obreht iugoslava, Shteyngart russa. Del resto, è noto che uno dei punti di forza della narrativa americana è proprio il meltin pot, la linfa vitale che viene iniettata continuamente nelle vene della narrazione dalla migrazione. In base a quali criteri sono stati scelti? La redazione del New Yorker dichiara di aver letto almeno un libro completo o un manoscritto di ognuno di loro. In alcuni casi il talento, la freschezza di prospettiva e di osservazione sono state riscontrate fin dalle prime pagine. In altri, a colpire è stata l’innovazione linguistica. In altri ancora, i salti di stile e focalizzazione da un pezzo all’altro. Eppure un palpabile senso di ambizione è parso evidente in tutti questi lavori, frutto di giovani voci che vogliono lottare per catturare la nostra attenzione, sorprenderci, intrattenerci, insegnarci, smuoverci. Il direttore del New Yorker David Remnick assicura che la scelta non è estetica, non v'è omogeneità, insomma non c'è cricca. «Abbiamo scelto un gruppo di promesse, di enormi promesse. Alcuni hanno un approccio narrativo molto convenzionale, altri sono molto originali, altri ancora ci dicono qualcosa di nuovo su altre culture» .

Imprinting sociopolitico

Li accomuna anche l’essere stati adolescenti tra gli iperconsumistici e iperedonistici anni Ottanta e Novanta, sotto le presidenze di Reagan, George Bush e Clinton; l’aver attraversato le guerre in Libano e le guerre del Golfo, l’aver visto crollare il muro di Berlino, simbolo storico della guerra fredda, e l’esplosione del capitalismo e della pubblicità, l’essersi trovati nel mezzo della minaccia del terrorismo. E forse l’episodio che ha segnato la loro maturità è stato proprio l’11 settembre 2001, il giorno che ha fatto ammutolire il mondo davanti a immagini che hanno scardinato la comune percezione della realtà. Tappe che hanno segnato in maniera indelebile la storia collettiva, non solo americana, e che hanno lasciato un profondo imprinting anche nella personale storia di ognuno di loro.
Quello che tutti manifestano nei loro lavori è un senso di disagio e malessere diffuso, di palese inadeguatezza, di sofferente individualismo. Al di là di tutte le possibili declinazioni del sentimento, dunque, questo sembra essere il filo conduttore delle loro opere.


In Italia è soprattutto minimum fax a impegnarsi attivamente nella promozione di antologie che seguono le iniziative angloamericane:

Leggi la recensione di Burned Children of America
Burned children of America (novembre 2001): un'antologia curata direttamente da minimum fax, che raccoglie diciotto racconti scritti dai più promettenti giovani autori americani. Fra questi spiccano David Foster Wallace, Rick Moody, Jonathan Lethem, Dave Eggers, George Saunders, Jeffrey Eugenides; a loro si aggiungono A.M. Homes, Aimee Bender, Matthew Klam, Shelley Jackson, Julia Slavin, Sam Lipsyte, Arthur Bradford, Judy Budnitz, Amanda Davis, Myla Goldberg, Ken Kalfus, Stacey Richter. Una ""programmatica eterogeneità"" caratterizza la raccolta: storie fantastiche, minimaliste, postmoderne, fiabesche, iperrealiste, ironiche, assurde, inquietanti e commoventi.


New British Blend (novembre 2003): una raccolta che riunisce i venti migliori talenti della narrativa inglese Under 40 selezionati da Granta. Il volume raccoglie brani di Zadie Smith, Robert McLiam Wilson, Alan Warner e altri autori di grandissimo talento. Di volta in volta siamo trasportati all’epoca della seconda guerra mondiale o nella Londra multietnica di oggi, in mezzo a famiglie proletarie o giovani coppie lesbiche; ci sorprendono con funambolismi sperimentali e ci commuovono con la delicatezza dei sentimenti, ci angosciano, ci spiazzano, ci strappano risate, dipingendo il panorama caleidoscopico di una generazione fruttuosamente in bilico fra la letteratura americana e quella del «Continente».


United Stories of America (maggio 2007): proseguendo la collaborazione con Granta, minimum fax pubblica la seconda edizione dell’antologia dedicata ai migliori giovani scrittori americani: voci all'epoca già note al pubblico o destinate a diventarlo, che raccontano il paese che più di tutti, con le sue mille contraddizioni, ha influenzato lo sviluppo della nostra modernità.



06 ottobre 2010 Di Sandra Bardotti

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