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In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull'evoluzionismo di Piergiorgio Odifreddi

""Si dice spesso, col senno di poi, che un uomo rivelava già da bambino ciò che poi sarebbe diventato da adulto. Benché questo non sia sempre vero, sicuramente lo è nel caso di Charles Darwin, che nella sua Autobiografia ricorda di aver mostrato fin dalle elementari uno spiccato interesse per la storia naturale, una precoce mania di collezionismo e una strana inclinazione alla passeggiata solitaria. Essendo dunque un naturalista nato, mal sopportava gli studi astratti e al chiuso: preferiva cacciare topi e uccelli e sognare viaggi esotici e remoti, tanto che il padre temeva che sarebbe diventato 'una disgrazia per sé e la famiglia'.""

Tutti noi crediamo di conoscere quel signore con la barba bianca e l'aria saggia e un po' dubbiosa di nome Charles Darwin. Ma è poi davvero così?
Chi è allora, quest'altro studioso, capace di chiudersi in casa per anni dopo quel viaggio alla scoperta delle regole del pianeta che l'ha reso celebre?
Chi quest'uomo pantofolaio, debole e malaticcio, dedito al matrimonio e alla famiglia (ma senza troppo entusiasmo), con dieci figli e uno studio raccolto dove scrive tutte le sue opere? Possibile che le sue teorie siano nate in una stanza grazie agli appunti e ai ricordi di un unico viaggio, anche se lungo cinque anni?


Solo un grande divulgatore scientifico come Piergiorgio Odifreddi poteva raccontarci Darwin così confidenzialmente, svelandocene aspetti nascosti e al tempo stesso facendoci partecipare direttamente alle sue scoperte che hanno rivoluzionato tanto le nostre idee, così dirompenti da far nascere odio, intolleranza, negazionismo attorno ad esse, così forti da creare un filone di pensiero ostile contro cui ancor oggi (incredibilmente) gli scienziati devono combattere.
Odifreddi scienziato come Darwin, Odifreddi anche viaggiatore: leggiamo che ha partecipato a una spedizione alle Galápagos, ha marciato lungo il Cammino di Santiago (un percorso già raccontato in un altro libro), ha ricalcato le orme di Alfred Wallace nell'arcipelago malese... e chissà quanti altri meravigliosi viaggi ha fatto, ma questi tre vengono ricordati perché a ognuno di essi è legata la lettura di un testo di Darwin: curiosa notazione che avvicina l'autore al lettore, sempre che sia un conoscitore del Viaggio di un naturalista intorno al mondo o de L'origine delle specie.
Certo, come ogni uomo, come ogni ricercatore, o studioso, anche Darwin fece i suoi errori, anche lui prese qualche cantonata, è normale.
Scoprirle lo rende più umano, persino più comprensibile.


Ma ciò che rende questo libro ancor più interessante è scoprire le conseguenze delle sue riflessioni e soprattutto vedere quanti scienziati, partendo dalle sue idee, siano riusciti a dimostrarne la veridicità e a sviluppare ulteriormente in modo inconfutabile le sue tesi.

Perché Odifreddi, prendendo avvio dal viaggio di Darwin sul brigantino Beagle, il famoso viaggio che fu all'origine dell'Origine delle specie e degli altri saggi, allarga lo sguardo prima voltando le spalle sul passato, sui personaggi che precedettero Darwin, poi arrivando sino al presente, aggiungendo i tasselli apportati da quelli che lo seguirono.

Ogni capitolo descrive rapidamente e con piacevole facilità le tesi fondamentali dello scienziato.
Centrale il momento in cui la sua teoria si sposta dalle specie vegetali e animali all'uomo.
""Non appena mi convinsi, nel 1837 o '38, che le specie erano mutabili, non potei fare a meno di credere che l'uomo dovesse essere regolato dalla stessa legge. Perciò presi appunti su questo problema per mia personale soddisfazione, ma senza alcuna intenzione di pubblicarli, perché pensavo che altrimenti avrei solo aggiunto pregiudizi contro le mie opinioni. Per evitare che mi si potesse accusare di aver voluto nascondere il mio pensiero, però, ne L'origine della specie ho ritenuto opportuno aggiungere che con quest'opera 'è probabile che sarà fatta luce sull'origine dell'uomo e sulla sua storia'.""

Con sagacia e una dose d'umorismo, Odifreddi ricostruisce tutti i passi che portarono Darwin da questa iniziale riluttanza ad affrontare temi palesemente forieri di guai, al suo trattato L'origine dell'uomo, che sconvolse molte anime e gli procurò non pochi attacchi personali, nati per la verità già negli anni precedenti, perché tutti ""capirono immediatamente dove l'evoluzione andava a parare"".

A sorpresa incontriamo molti comprimari umani e non umani nel libro: tra i tanti Alfred Wallace, ""il rivale"" di Darwin, l'uomo che giunse alle stesse conclusioni nei medesimi anni, pubblicate nel 1858 nel saggio Sulla tendenza delle varietà a distaccarsi indefinitivamente dal tipo originale. Un rivale senza rivalità, giacché ""accettò di buon grado la priorità di Darwin e si accontentò dell'onore della condivisione, coniando addirittura il termine darwinismo in un omonimo libro del 1889"". E poi Gregor Mendel, che scoprì le leggi dell'ereditarietà, i moscerini della frutta, che involontariamente aiutarono Thomas Morgan a fare il passo successivo verso la teoria dell''eredità cromosomica e l'Escherichia coli, sì, proprio il batterio del nostro intestino, molto più importante e vario di quanto possiamo immaginare, ma soprattutto fondamentale per la comprensione dei segreti della genetica.

Chiudono il libro un paio di capitoletti accusatori (quasi un intervento di ""vigilanza"") contro le posizioni della Chiesa cattolica. Considerazioni che non potevano mancare e che devono far riflettere anche i credenti.


le prime pagine


O pro o contro: Darwin non lascia indifferenti

Quando tu eri un girino e io un pesce,
ai tempi del Paleozoico,
il mio cuore traboccava di allegra vitalità
perché ti amavo già allora.

Poi siamo stati anfibi, squamati e codati,
abbiamo dondolato dagli alberi della giungla,
ci siamo appostati in attesa del mammouth,
abbiamo inciso ossa e dipinto caverne.

E così, di vita in vita e di amore in amore,
percorriamo la catena del cambiamento.
Il nostro amore è antico, e così le nostre vite:
chissà che un giorno non rivivremo tutto ancora?

(da Langdon Smith, Evoluzione, 1906)


Prologo

Nel 2009 si festeggia una doppia ricorrenza legata al nome di Charles Darwin: il bicentenario della sua nascita, avvenuta il 12 febbraio 1809, e il centocinquantenario de L'origine delle specie, pubblicata il 24 novembre 1859.
   L'occasione è propizia, dunque, per leggere o rileggere i suoi scritti, e pensare o ripensare a quella teoria dell'evoluzione per selezione naturale che essi hanno così prepotentemente introdotto nella cultura del nostro tempo.
   Giocando d'anticipo sulla ricorrenza, il Festival della Mente di Sarzana mi ha affidato tra il 29 e il 31 agosto 2008 una serie di tre letture notturne degli scritti di Darwin, poi ripetute il 22 ottobre e il 4 e 18 novembre al Circolo dei Lettori di Torino, di cui ripropongo qui le tracce.
   Per la cronaca, i miei primi incontri con Darwin erano stati l'Autobiografia e il Viaggio di un naturalista intorno al mondo, letti tra il 27 dicembre 2006 e il 7 gennaio 2007, in occasione di una spedizione alle Galápagos con i Mini-Darwin: una singolare iniziativa che ha portato otto fortunati bambini a raccontare in un omonimo libro dell'Editoriale Scienza di Trieste le loro avventure in quelle isole, riprese anche da RaiEducational.
   In seguito L'origine delle specie è stato il mio breviario laico sul Cammino di Santiago, che ho percorso tra il 24 aprile e il 26 maggio 2008 e narrato a mia volta in un altro libro. L'origine dell'uomo mi ha invece accompagnato nell'agosto 2008 in un viaggio nell'arcipelago malese, che fu la base delle ricerche di Alfred Wallace.
   Ma, come sempre succede coi classici, la lettura delle opere di Darwin mi ha aperto un intero mondo, spingendomi ad approfondire all'indietro e in avanti la loro storia. Questo piccolo omaggio al grande maestro parte dunque da Linneo e arriva fino ai contemporanei, passando per Wallace e accennando alla dozzina di premi Nobel che sono stati assegnati per le ricerche sulla drosofila e l'Escherichia coli.
   È già un grande percorso per un così breve libretto, benché sia solo un piccolo passo nella divulgazione del darwinismo.


© 2009, Longanesi


Piergiorgio Odifreddi – In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull’evoluzionismo
123 pag., 12,00 € - Edizioni Longanesi 2009 (Il piccolo cammeo)
ISBN 978-88-30-42683-2



l'autore



charles darwin



17 febbraio 2009 Di Giulia Mozzato

In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull'evoluzionismo

Il 27 dicembre 1831 il brigantino Beagle salpò dall'Inghilterra con un passeggero d'eccezione, il giovane Charles Darwin, per un giro del mondo che durò cinque anni. Al suo ritorno le risultanze di quel viaggio spinsero il giovane naturalista a elaborare l'ardita teoria che le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente, ma si sono evolute nel tempo grazie a una selezione naturale del più adatto nella lotta per la vita. Questa teoria minava alla radice la pretesa dell'uomo di essere stato creato "a immagine e somiglianza di Dio", e faceva invece supporre una sua discendenza da qualche progenitore comune delle grandi scimmie. Non può dunque sorprendere che il darwinismo abbia scosso i fondamenti stessi delle religioni bibliche e generato polemiche e resistenze che dividono ancor oggi l'opinione pubblica dei non addetti ai lavori. Il bicentenario della nascita (12 febbraio 1809), e il centocinquantenario della pubblicazione del suo capolavoro L'origine delle specie (24 novembre 1859) ci forniscono una buona occasione per avvicinarci a Darwin, ripercorrendo insieme a Piergiorgio Odifreddi le tappe salienti del suo pensiero, le sue ripercussioni nella cultura moderna e le reazioni che ha scatenato di là e di qua del Tevere.

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