Le interviste di Wuz.it

Renata Scola e Francesca Valla, le protagoniste  di S.O.S. Tata, raccontano la loro esperienza

Non si conoscevano prima di incontrarsi sul ""set"", ma hanno collaborato subito molto bene, integrando le conoscenze e le esperienze dell'una con quelle dell'altra. Un connubio così riuscito da portarle a realizzare anche un libro-manuale dove tutti i genitori troveranno consigli utili, originali e ""professionali"".


Bersagliati da suggerimenti, idee, stimoli, e preoccupati di non esere all'altezza del compito che devono svolgere, i genitori spesso sono frastornati e insicuri.
Avere delle figure di riferimento come Renata e Francesca è molto utile, il loro libro è illuminante, ma entrambe ci ricordano che è nelle persone che ci accompagnano lungo il percorso di crescita del bambino, dal nido alle scuole superiori, che dobbiamo cercare il sostegno quotidiano.

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La vostra trasmissione ha certamente aiutato molti genitori a capire alcuni meccanismi del rapporto con i figli che dall'interno della famiglia è davvero difficile mettere a fuoco. Qual è lo scopo di questo manuale? riassumere quei suggerimenti? proporre una linea di condotta passo passo che le famiglie che non hanno avuto la fortuna di ospitarvi possono seguire?

renata scola
Tata Renata
Nelle situazioni delle puntate viste in tv, le analisi, le regole e le soluzioni sono date su misura per quei  singoli casi. Come se fossero indumenti su misura! 
Certo lo spettatore che guarda il programma si immedesima nelle situazioni o come figlio o come genitore. In entrambi i casi, infatti cerca di cogliere cosa gli sia più affine o cosa lo colpisca per analogia. 
Ecco così che è nata l'idea di un manuale, dove  il lettore può con consigli, suggerimenti e riflessioni ""autodisciplinarsi"" . Insomma un manuale  dove poter cogliere ciò che serve, adattandolo al caso specifico delle propria famiglia.

Gli argomenti trattati riguardano le varie tappe evolutive dell'infanzia, come: pappa, nanna,l'autonomia al bagno,l'aggressività, il gioco ed altri ancora. Il libro è strutturato in modo tale da poter essere consultato, andando a leggere solo i capitoli che interessano , senza dover scorrere tutte le pagine alla ricerca di suggerimenti per le proprie difficoltà.

Con l'aiuto di questo libro, noi proponiamo una linea che sarebbe buona cosa seguire, ma non necessariamente deve essere così se le abitudini e le scelte famigliari sono differenti. Noi offriamo uno spunto di riflessione su cosa sarebbe più indicato per il bene dei bambini e come attuarlo a poco a poco.
L'adulto che educa un bambino deve a quel punto soffermarsi  e decidere cosa sia meglio e più indicato fare.

francesca valla

Certo il supporto esterno di un occhio esperto , renderebbe  senza alcun dubbio il tutto più semplice e veloce, ma siamo certe che se con serenità ci si avvicina a questo libro e ponendosi  delle domande e confrontandosi  tra adulti il risultato possa indubbiamente giungere, anche se più tardivamente.

Tata Francesca
Lo scopo di questo libro è quello di far riflettere ogni genitore e/o educatore sul proprio percorso educativo. 
Suggerimenti, consigli, curiosità e idee che devono essere adattati al proprio bambino perché ogni bambino è meravigliosamente diverso da ogni altro. 
Nel libro, al contrario di quanto ci si aspetta, non ci sono ""risposte"", ma utili stimoli per iniziare a porsi delle domande: le risposte si troveranno ""sperimentando"". Educare oggi richiede grande elasticità e un continuo adattamento nelle diverse età della crescita.


Un manuale non è come l'esperienza diretta, chi lo legge non può avere un successivo confronto con voi. Se dovessero persistere grossi problemi comportamentali, a quali figure di riferimento i genitori dovrebbero rivolgersi? esistono strutture pubbliche, consultori, gruppi d'aiuto?

Tata Renata
Oggi esistono molti organi di supporto per le famiglie, non solo gli asili e le scuole,  consultori e altro. Se con fiducia ci si rivolge ad uno di  questi servizi, senza alcun dubbio si trovano gli aiuti ed i sostegni adeguati. 
Esistono molte figure come: medici, psicologi, educatori ed altri ancora. 
Consiglio sempre di rivolgersi inizialmente a quegli operatori che come voi conoscono direttamente il bambino, come le educatrici dei nidi o materne e le insegnanti. Sicuramente un confronto con loro può darvi un quadro più completo e chiaro di quali possano essere i messaggi che il vostro bimbo vi lancia e che voi non riuscite a decodificare. 
Con una discreta collaborazione ed una buona dose di fiducia reciproca, il lavoro
che farete insieme darà dei risultati. Non vivete le istituzioni con timore o distacco, poichè tutti vi dovete adoperare per il benessere dei bambini.


Tata Francesca
Oggi i nostri bambini sono circondati da diverse figure educative: genitori, insegnanti, nonni, baby sitter, allenatori... 
È bene inanzitutto confrontarsi con le altre persone che educano e si occupano del nostro bambino nella quotidianità, per conoscere come si manifestano certe ""difficoltà"" negli altri ambiti e insieme valutare la strada da perseguire. 
La scuola fino ad oggi ha offerto sostegno e aiuto alle famiglie piu' in difficoltà avvalendosi anche di consulenti nel settore psicopedagogico in base alle risorse disponibili. 
Esistono certamente strutture pubbliche, ma sarebbe necessario un maggior investimento in questo ambito. Girando l'Italia e venendo a contatto con centinaia e centinaia di famiglie mi sto rendendo conto che spesso queste si sentono lasciate sole!


I vostri curricula dimostrano la grande esperienza personale di entrambe, la professionalità forte e molto precedente alla trasmissione. Avete sempre condiviso le linee d'azione l'una dell'altra? Su qualche punto del manuale avevate idee discordanti magari dovute a differenti esperienze sul campo?

Tata Francesca
L'esperienza di scrivere in due è stata decisamente impegnativa, ma sicuramente arricchente. Il confronto ha fatto sì che si andasse in profondità su determinati argomenti. 
La diversità delle nostre competenze ed esperienze è stata da stimolo per il nostro percorso.


Tata Renata
Francesca ed io prima dell'incontro sul ""set"" di SOS Tata, non ci conoscevamo, ed inoltre svolgiamo due lavori molto differenti anche se la professione educativa ci accomuna. 
In linea di massima Francesca ed io abbiamo opinioni e metodi affini, ma indubbiamente le esperienze lavorative ci hanno specializzato in fasce d'età un pò differenti. 
Francesca è più esperta di bambini in età scolare(6-12 anni), mentre io ho potuto formarmi maggiormente con bambini piccoli e con adolescenti. Quindi unendo le nostre due esperienze lavorative copriamo davvero il totale lasso di tempo dalla
nascita all'adultità dell'individuo.


A vostro parere la scuola dovrebbe in qualche modo insegnare anche a diventare genitore? e se sì, come?

il libro di Renata e Francesca

Tata Renata
La scuola ha un grande ed importante ruolo formativo sia per i bambini che per i genitori. Non si nasce genitore, lo si diventa a poco a poco per ogni figlio. Quindi le istituzioni scolastiche attraversando l'intero percorso della crescita di un bambino hanno una grande responsabilità anche nell' aiutare gli adulti ad imparare a  rispettare le individualità del singolo, ma allo stesso tempo di formare un adulto libero e capace di vivere in una società. 
Oggi la comunicazione con la scuola ed i vari servizi offerti per l'infanzia, è molto sviluppata ed attiva, ma sfortunatamente avverto ancora molta diffidenza e intrusione in quelli che a mio parere sono aspetti di competenza unica dell'insegnante. 
Sono certa che sono casi singoli, ma la percezione che ne risulta in generale è quella di una scuola in continua modifica sotto l’aspetto delle materie disciplinari. Invece vengono trascurati  tutti quelli aspetti che fanno della permanenza nella scuola la
prima esperienza di vita sociale allargata, alla quale i bambini devono partecipare attivamente con la serenità e la fiducia delle famiglie.

La comunicazione, la fiducia ed il rispetto sono la base di un buon rapporto finalizzato al benessere dei bambini.


Tata Francesca
Genitore si diventa giorno dopo giorno, riflettendo sul proprio percorso educativo, confrontandosi con le altre figure che si prendono cura del nostro ambino, imparando a mettersi in discussione, adattando le conoscenze acquisite e non avendo paura di sperimentare.


Quali sono gli errori più frequenti dei genitori che con questo manuale potrebbero capire e correggere?

Tata Francesca
L'errore più frequente è quello di non accettare che si possano fare errori. 
Il genitore deve pensare che educare prevede anche la possibilità di commettere errori. Ma l'errore rappresenta uno spunto di riflessione e uno stimolo ad affrontare nuove modalità di intervento. 
Un'altra difficoltà comune è pensare che i bambini siano la nostra proiezione sul mondo, il nostro prolungamento. Invece essi sono diversi da noi per attitudini, carattere e comportamenti. È bene quindi rispettare queste diversità, dare a loro lo spazio per sperimentare, per sbagliare e per iniziare a conoscersi


Tata Renata
Io penso che non si possano chiamare veri e propri errori  i tentativi goffi, dei genitori di far crescere un bambino. In realtà ci sono solo cattive abitudini o timori infondati che creano disarmonie e difficoltà nei rapporti famigliari. 
Credo che ogni genitore pensi sempre di fare la cosa migliore per il proprio bambino, ma non sempre ciò che lui crede buono lo è veramente. Immagini per esempio, il  genitore che vuole dare al proprio figlio tutto ciò che lui non ha potuto avere da piccolo. L'atteggiamento più comune sarà quindi  quello di comperargli il superfluo, di organizzargli ogni momento libero e di metterlo nelle condizioni di non ascoltarsi e di non poter desiderare nulla. Così c’è il rischio di rendere i bambini iperattivi e ""bulimici ""di cose, invece di soffermarsi, su cosa quel bambino ha bisogno ,per cosa è portato e cosa gli piace veramente.
Noi ci auguriamo che le pillole di riflessione e relativi consigli che proponiamo nel libro, possano far agire  gli adulti in modo più consapevole e provare quindi il piacere della genitorialità, trovandosi un giorno con dei bambini divenuti adulti responsabili , autonomi ed equilibrati.



francesca e renata con tata lucia, la "veterana" della trasmissione SOS Tata


10 ottobre 2008 Di Giulia Mozzato

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