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50 anni di Rolling Stones. I libri da non perdere


Da quando erano in sei e non avevano ancora la g nel nome. Da quando vivevano in un desolante appartamento di Chelsea. Da quando suonavano solo rythm&blues nei club di Londra per poche sterline... sono passati cinquant'anni. I Rolling Stones compiono mezzo secolo, una delle band più longeve della storia della musica. Nel 1972 durante il memorabile tour negli Stati Uniti la rivista Life metteva Jagger in copertina e si chiedeva incredula ""I Rolling Stones sono ancora tra noi?"". Oggi la risposta è la stessa di allora. Il libro ufficiale con oltre mille foto in bianco e nero edito da Rizzoli, celebra questo compleanno. Ecco tutte le altre nuove uscite sui Rolling Stones che non potete perdervi.

• Rolling Stones 50, Rizzoli
Oltre 1000 illustrazioni a colori e in bianco e nero non possono lasciare indifferenti i fan dei Rolling Stones. Esce l'unico libro ufficiale sulla band (edito in Italia da Rizzoli), curato da Jagger&Richards&Watts&Wood, per festeggiare i 50 anni di carriera. Il 12 luglio del 1962 i Rollin' Stones (senza la g) suonarono per la prima volta sul palco del Marque Club di Londra in Oxford Street. Passeggiando tra queste fotografie, ti senti come Alice nella wonderland del rock, sfogli e assaggi qua e là, i commenti dei quattro musicisti. C'è una foto di Mick Jagger che scuote la testa durante un'esibizione al Crawdaddy Club nell'aprile del 1963 (in quello stesso club si registrò il primo incrocio tra i Beatles e gli Stones). C'è la prima cartolina promozionale stampata dalla Decca in occasione del primo singolo degli Stones, Come On. Qualcuno a casa probabilmente ha una di queste cartoline con autografo incorporato. Continuando il viaggio ti imbatti nell'articolo di giornale con la primissima menzione per la band sul Daily Mirror e nelle facce da ragazzino di Mick, Brian e Keith ""ripuliti"" dal manager Andrew Oldham, nei vari provini fotografici, giochi in spiaggia a Malibu durante il primo tour negli Stati Uniti, naturalmente nelle ragazzine svenute o braccate dalla polizia, in un puzzle della band, nell'Aston Martin incidentata di Mick, nel racconto fotografico del concerto di Hyde Park (quello dell'addio a Brian Jones nel 1969)... e così per circa duecento pagine ancora i ricordi di mezzo secolo di musica rotolano senza sosta, mentre ti accorgi che i lineamenti dei musicisti si induriscono, gli abiti e le mode cambiano, qualche volto scompare, nuovi protagonisti salgono sul palco, i fan sono sempre lì.


• Io e gli Stones. La nascita della leggenda, di James Phelge, Arcana
Se nel gennaio del 1963 aveste diviso per circa un anno uno schifoso appartamento con Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones, chiaramente anche a voi sarebbe venuta voglia di raccontare in un libro di quei formidabili e indimenticabili giorni. James Phelge autore di Io e gli Stones, edito in Italia da Arcana, quella sera indossava una giacca di velluto nero, abbottonata per vezzo fino al collo, così per darsi un’aria edoardiana. Aveva già ingollato parecchie birre corrette con whisky quando Mick Jagger sul palco dell’Ealing Club di West London annunciava al microfono che cercavano un coinquilino con cui dividere l’affitto del loro appartamento di Chelsea. I Rolling Stones non sono ancora i Rolling Stones, suonano cover di R&B, pochi soldi nelle tasche. Phelge risponde all’invito senza nemmeno visionare l’appartamento. Io e gli Stones è un diario postdatato dei giorni di convivenza con la leggenda prima che tutto iniziasse. In quei giorni potevi assistere a una finta crisi epilettica di Keith Richards alla fine di un concerto in un club per rimediare una bevuta gratis; potevi ascoltare “Eric il Mod” Clapton provare qualche pezzo di Chuck Berry con gli Stones per far riposare la voce a Mick Jagger; potevi rubare il latte ai vicini di casa; mangiare pasticci di carne di notte in compagnia di Keith Richards...


• Mick Jagger. Gli eccessi, la pazzia, il genio, di Christopher Andersen, Sperling&Kupfer
Un ragazzo della media borghesia inizia presto a manifestare segni di ribellione estetica nei confronti della società. Indossa pantaloni stretti e si fa crescere i capelli. Ma il suo sogno è quanto di più convenzionale ci possa essere: vuole diventare un ricco uomo d’affari e riesce ad entrare alla prestigiosa London School of Economics. Nel frattempo canta nel gruppo locale Mick and the Little Blue Boys. Un fatidico pomeriggio di dicembre del 1961 incontra alla stazione di Dartford l’amico di infanzia Keith Richards. Entrambi si scoprono appassionati di r&b, un genere non molto conosciuto in quegli anni in Inghilterra. Jagger ordina dischi di Chuck Berry direttamente dagli Stati Uniti. Si definiscono «fratelli nati per sbaglio da genitori diversi». I Rolling Stones, quanto meno la prima formazione, nascerà dopo l’incontro con Brian Jones (che allora adottava lo pseudonimo di Elmo Lewis). L'autore Christopher Andersen traccia un ritratto di una delle più influenti figure della cultura pop dagli inizi della sua carriera fino ad oggi.


• Le vere avventure dei Rolling Stones, di Stanley Booth - Feltrinelli
“I Rolling Stones da giovani hanno messo più volte a repentaglio se stessi a causa di quello che erano, di come vivevano, di quello in cui credevano. In periodi diversi e a lungo, sono stato, in quegli anni, insieme a loro. Qualcuno è sopravvissuto a quell’epoca, qualcuno no. Questo libro è la storia di quei giorni, quando il mondo era più giovane e il suo senso più chiaro.” Stanley Booth è uno dei più celebri giornalisti musicali americani. Ha scritto di Otis Redding, Janis Joplin, James Brown, Elvis Presley, BB King.


• Keith Richards, di Victor Bockris, Odoya
La prima chitarra elettrica di Keith Richards non valeva molto, aveva due aperture nella cassa, come i violini. Richards vi applica un pickup giapponese che ne migliora il suono e utilizza una radio scassata come amplificatore. Però, come ricordano gli amici di allora, nonostante non avesse mai suonato in una band, era in grado di riprodurre alla perfezione gli assoli di Chuck Berry. Keith Richards nutriva una passione sfrenata per Berry e quando anni più tardi incontrerà alla stazione di Dartford Mick Jagger con un disco del suo beniamino sottobraccio, non ci metterà molto ad attaccare bottone...


The Rolling Stones 1972, di Michelle Dunn Marsh e Jim  Marshall, Gallucci
Un volume formidabile raccoglie gli scatti di Jim Marshall durante il tour dei Rolling Stones del 1972. È il tour dei record che fa incassare alla band e al suo entourage quattro milioni di dollari. Gli Stones hanno appena pubblicato il disco doppio Exile on Main Street. Jim Marshall aveva fotografato Jimi Hendrix mentre bruciava la chitarra, Bob Dylan che tirava un calcio a un copertone, Janis Joplin con una bottiglia di Southern Comfort. Marshall catturerà anche l'essenza degli Stones. Il suo scatto che ritrae Keith Richards con la barba lunga di qualche giorno e la sigaretta in bocca farà il giro del mondo.


• Life, di Keith Richards e James Fox, Feltrinelli
Leggendo questo libro, tra le altre cose, scoprirete:
- che Mick e Keith hanno scritto la loro prima canzone in una cucina
- che la nascita di Satisfaction è racchiusa dentro un registratore Philips insieme al rumore di Richards che russa
- che Ruby Tuesday è una canzone sulla ferita sentimentale provocata dalla modella Linda Keith
- che Flash è in realtà Satisfaction suonato al contrario
- che l’accordatura aperta a cinque corde ha permesso a Richards di scrivere pezzi come Start Me Up
- che Angie è stata composta da Richards nella clinica svizzera dove si stava disintossicando
- che in All About You sono racchiusi i primi dissapori tra Keith e Mick
- come Mick Jagger si prese la SCS, Sindrome da Cantante Solista



11 luglio 2012 Di FM

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