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La sconosciuta

L'ultimo film di Giuseppe Tornatore - La recensione, la trama


Ksenia Rappoport
Accolto con grande favore alla Festa del Cinema di Roma in cui ha vinto come miglior film nella sezione ""Première"", questo ritorno, dopo sei anni di silenzio, di Giuseppe Tornatore, è davvero felice.

Siamo a Trieste, ma la città è davvero irriconoscibile e potrebbe essere una qualsiasi città del Nord Italia, una giovane donna straniera, precisamente ucraina, Irena, pulisce le scale di un palazzo signorile. Sta disperatamente cercando un lavoro per ricominciare da capo una vita bruscamente interrotta e violata da una terribile esperienza. Appena giunta dal suo Paese in Sicilia, quindici anni prima, era infatti caduta nella trappola di un uomo ignobile chiamato Muffa che l’aveva costretta a prostituirsi, usandole ogni tipo di violenza fisica e morale (in seguito si saprà poi fino a quale punto di crudeltà fosse giunto), facendo anche uccidere l’unico uomo che Irena amava.

Michele Placido e Claudia Gerini
La rabbia accumulata dalla donna, che ancora si sente perseguitata dalle immagini più turpi di quel periodo, era finalmente esplosa e Irena aveva colpito l’orrido Muffa al petto con delle forbici. Credendo di averlo ucciso, aveva deciso poi di salire al Nord e, da perfetta sconosciuta, ricominciare a vivere. Pensa anzi di mettere in atto un suo progetto che si trasforma in una specie di ossessione: deve andare a lavorare in una città, Trieste appunto, in una  data via, in un certo palazzo e in un preciso appartamento, quello in cui vive la famiglia Adacher, una coppia benestante con una bambina, Tea. Niente può frapporsi tra questa volontà e la sua attuazione, se un ostacolo si crea, la donna è decisa a eliminarlo, costi quel che costi.
Il portinaio del palazzo cerca, inutilmente, di approfittare della ragazza offrendole aiuto, ma è la vecchia domestica di casa Adacher, Gina, il vero unico elemento che impedisce la sua assunzione, così Irena non esita, pur con grande angoscia, a farla precipitare dalle scale, riducendola incapace di parlare, capire e camminare e sostituendola nel servizio.


La “sconosciuta” cerca in ogni modo di conquistare un posto importante in quella famiglia e soprattutto di conquistare l’affetto della bambina che, affetta da una strana sindrome che le impedisce di esprimere qualsiasi forma di autodifesa, con tenacia e amore tenta di educare a difendersi.
Il passato però non l’abbandona, Muffa torna, la ricatta e la minaccia, giunge perfino a uccidere la signora Adacher per farla accusare di quella morte, ma Irena a quel punto, eliminato veramente il suo aguzzino, confessa tutta la sua storia alla polizia, anche la sua certezza che la piccola Tea…


da La sconosciuta
A questo punto non ci sembra corretto proseguire a narrare questa storia davvero coinvolgente con tanti aspetti noir e tanta tensione da ricordare in alcuni momenti un film Hitchcock. Ma Tornatore non aveva l’intento prioritario di regalare, dopo sei anni, un film giallo, quanto una vicenda di sentimenti, puri e corrotti, di emozioni forti e delicate, di espiazione e di pietà.


Ma quello che viene, con una certa brutalità, messo sotto gli occhi dello spettatore è anche il mondo nascosto di coloro che, sfruttando la miseria che mette in fuga dal Paese d’origine tante ragazze,  trattano queste giovani donne come bestie, come oggetti, come schiave senza alcuna libertà, a cui poter spillare soldi e piacere, la cui vita ha un valore solo se frutta denaro al bruto che la possiede.
Non quindi una esplicita volontà di denuncia (Tornatore lo nega), quanto la testimonianza di una realtà purtroppo diffusa.


Michele Placido
L’aver posto poi nel ricco nord la vicenda sottolinea anche un altro elemento: l’abitudine a delegare, per chi può permetterselo, l’educazione e gli affetti più cari a chi è assunto per fungere da vicario del proprio ruolo affettivo, impegnati come si è a emergere nella carriera e ad affermarsi come individui.
Geniale la scelta del cast: la superba intensa interpretazione di Ksenia Rappoport, nota attrice teatrale e cinematografica in Russia, ma “sconosciuta” in Italia (ed era proprio questo che Tornatore voleva), è sostenuta da un coro di grandi e famosi attori italiani.


Michele Placido, completamente depilato per l’occasione e per accentuare anche nel corpo l’aspetto viscido e laidamente demoniaco, lascia lo spettatore quasi scioccato dalla capacità che mostra di entrare in un personaggio così negativo e disgustoso.
E la giovane signora borghese, insoddisfatta e indipendente, sicuramente infelice, che mostra nella sua diffidenza viscerale, una tensione istintiva che l’atteggiamento elegante nasconde, è ben incarnata da Claudia Gerini
Vediamo poi un Alessandro Haber, ottimo attore forse troppo poco utilizzato dai maggiori registi, nel ruolo del portiere: figura contraddittoria e difficile da collocare, il vero uomo senza qualità che cerca di approfittare di una situazione, ma che non manca di qualche slancio di umanità.


Un elogio particolare richiede l’interpretazione di Piera Degli Esposti: sono poche le parole che dice nel film, ma le viene chiesto di essere, praticamente lungo tutta la storia, la presenza muta e assente, deformata nel corpo e nello sguardo dalla condizione di invalida, a cui Irena, certa del suo inconsapevole silenzio, si rivolge per confidare (e così anche lo spettatore sa molte più cose sugli antefatti della vicenda) le sue angosce, i suoi sensi di colpa e le sue speranze: grande attrice come sempre, accetta un ruolo che le stravolge il corpo e che ne fa risaltare le doti interpretative.      





 


Ksenia Rappoport
Cast artistico


Irena - Ksenia Rappoport
Muffa - Michele Placido
Valeria - Claudia Gerini
Gina - Piera Degli Esposti
Portiere - Alessandro Haber
Tea - Clara Dossena
Lucrezia - Angela Molina
Avvocato - Margherita Buy
Donato -  Pierfrancesco Favino


Cast tecnico

Regia - Giuseppe Tornatore
Soggetto e sceneggiatura - Giuseppe Tornatore
Musiche composte orchestrate e dirette da Ennio Morricone
Direttore della fotografia - Fabio Zamarion
Montatore - Massimo Quaglia
Scenografo - Tonino Zera
Costumista - Nicoletta Ercole
Suono di presa diretta - Gilberto Martinelli
Aiuto regista - Alberto Mangiante
Produttore esecutivo - Laura Fattori
Delegato alla produzione - Stefano Cialoni


Intervista a Giuseppe Tornatore

Recensione di
La sconosciuta


27 ottobre 2006 Di Grazia Casagrande

La sconosciuta (1 DVD)
La sconosciuta (1 DVD) Di Giuseppe Tornatore

Irena, arrivata in Italia dall'Ucraina, vive tra i ricordi del suo misterioso passato e il presente. Irena fa la portinaia nel palazzo di fronte a dove abita e passa le giornate osservando la vita degli inquilini, in particolare quella di una famiglia di orafi, gli Adacher. Con perseveranza e astuzia riesce a prendere il posto della loro vecchia domestica e ad insinuarsi sempre di più nella vita della famiglia. Ma il passato di Irena lentamente riemerge portando con sé nuovi errori e violenze.

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