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Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico di Luis Sepúlveda

Gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori.
I veri amici condividono i sogni e le speranze.
Quando gli amici sono uniti, non possono essere sconfitti.
I veri amici si aiutano a superare qualsiasi difficoltà.
I veri amici condividono il meglio che hanno.





Una delle imprese letterarie più difficili è creare una favola.
La retorica è sempre in agguato, pronta a balzare sulle frasi e renderle troppo sentimentali, didascaliche o noiose. Oltre alla retorica si nasconde, proprio sotto la carta su cui l'autore scrive la sua storia, anche la conoscenza, perché tutti noi abbiamo un grande bagaglio di conoscenza in ambito favolistico che rischia di inficiare la limpidezza e l'originalità della creazione e filtrarne poi la lettura.
Una favola deve essere ambientata nel mondo e nel tempo di chi la scrive, questa è una condizione quasi indispensabile per renderla autentica.
Una favola deve narrare una storia semplice, ma con una grande morale, e seguire i canoni dettati dalla tradizione.
Non c'è bisogno di iniziare con ""c'era una volta"", ma di certo bisogna iniziare raccontando il tempo che è stato.

Un bambino diventa uomo (Max), un gatto invecchia e diventa cieco (Mix), un topolino messicano scappa dalla sua prigione di vetro e si rifugia nel loro appartamento, invadendo gli spazi di Max e Mix, che da sempre sono inseparabili.
Il gatto, anziano e cieco, e il pedante topolino, vivace e senza nome (battezzato Mex), diventano amici, dando vita a un patto di mutua assistenza che nel tempo si allargherà anche all'umano che vive con loro e li accudisce.



""In effetti, signor gatto, mi ha scoperto: sono un topo e le assicuro che sono anche uno dei più interessanti che ci siano in giro, benché come sapore se ne trovino di assai migliori. Se le dico la verità, soltanto la verità, senza tenere per me alcun segreto... vinco qualche premio?""
""So che sei un topo, anzi so che sei il topo che vive in cima alla libreria. Ti sento tutti i giorni quando scendi, vai alla dispensa e mangi i cereali che sono caduti. Come sai, non ci vedo, ma le orecchie e il naso mi aiutano a scoprire cosa succede. Dimmi un po', non hai paura di me?""


Che lo scrittore cileno avesse una particolare abilità nel creare favole, l'abbiamo già scoperto con Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Che fosse poi un cantore dell'amicizia e della solidarietà ce lo può dire anche la sua biografia, il suo desiderio di partecipare, di aiutare i più deboli.
Che in questa storia però ci fossero riferimenti autobiografici non lo potevamo sapere se non ce lo avesse raccontato lo stesso scrittore nelle poche parole finali stampate nel grazioso libretto.

L'ottima traduzione di Ilide Carmignani (traduttrice italiana ufficiale di Sepúlveda) e le illustrazioni garbate e un po' naïve di Simona Mulazzani completano quella che è nuovamente una favola riuscita, un libro per ragazzi e per adulti e, vista la concomitanza fra l'uscita in libreria e la ricorrenza festiva, un regalo perfetto per il Natale 2012.


Luis Sepúlveda - Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico
Titolo originale: Historia de Mix, de Max, y de Mex
Traduzione di Ilide Carmignani
Illustrazioni di Simona Mulazzani
82 pag., ill., 10,00 € - Edizioni Guanda 2012 (Fenici)
ISBN 978-88-235-0333-5



l'autore



15 novembre 2012 Di Giulia Mozzato

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico

A Monaco. Max è cresciuto insieme al suo gatto Mix. È un legame profondo, quasi simbiotico. Max, raggiunta l'indipendenza dalla casa paterna, va a vivere da solo, portandosi dietro l'amato gatto. Il suo lavoro, purtroppo, lo porta spesso fuori casa e Mix, che sta invecchiando e sta perdendo la vista, è costretto a passare lunghe giornate in solitudine. Ma un giorno sente provenire dei rumori dalla dispensa di casa e intuisce che lì si nasconde un topo... Un'altra grande storia di amicizia nella differenza, questa è la magia di Luis Sepúlveda.

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