In un prato vicino a casa tua o a casa mia viveva una colonia di lumache sicurissime di trovarsi nel posto migliore del mondo. Nessuna di loro si era mai spinta fino al limitare del prato, né tanto meno fino alla strada asfaltata che iniziava proprio là dove crescevano gli ultimi fili d'erba. E siccome non avevano viaggiato non potevano fare confronti, quindi ignoravano che per gli scoiattoli il posto migliore era sulla cima dei faggi, o che per le api non c'era posto più piacevole delle arnie di legno disposte in fila dall'altra parte del prato.
In un gruppo uniforme di esseri viventi appare talvolta l'elemento che pensa in modo differente, che va controcorrente, che si dimostra ribelle.
Generalmente è giovane, intraprendente, curioso e si pone delle domande.
Se a queste domande nessuno dei suoi compagni - nemmeno tra i più anziani - riesce a risponde, il coraggioso giovanotto dovrà allontanarsi dal suo mondo protetto e abitudinario e iniziare la ricerca indirizzandosi all'esterno.
Accade così anche alle lumache - ci racconta Sepúlveda - tradizionaliste e conformiste, che non rivolgono mai lo sguardo lontano e che procedono con una lentezza pressoché inarrivabile.
""Me ne vado, e tornerò soltanto quando saprò perché siamo così lente, e quando avrò un nome.""
Così annuncia alle compagne la sua decisione di allontanarsi la nostra lumaca, suscitando disapprovazione e anche sarcasmo.
Lentamente, molto lentamente, abbandona il rigoglioso prato e la protezione del calicanto e si incammina verso l'ignoto. Vuole incontrare chi potrà offrire una risposta alle sue domande.
Lungo la strada incontrerà animali diversi, tra i quali un gufo un po' triste e una tartaruga molto saggia chiamata Memoria. Sarà lei a battezzarla e a dare un senso alla sua ricerca, mostrandole il grave rischio che incombe sul piccolo pezzo di terra in cui vive in pace la colonia di lumache: ""La mia lentezza è servita a incontrarti, a farmi dare un nome da te, a farmi mostrare il pericolo, e ora so che devo avvertire le mie compagne.""
La nostra lumaca (nel cui nome che non vi sveliamo, sarà concentrata l'essenza della sua personalità) tornerà indietro e con le compagne inizierà un viaggio verso l'ignoto.
Luis Sepúlveda - inscrivendo il suo lavoro in una delle più antiche tradizioni narrative che da Esopo arrivano ad Andersen per arrivare sino ad autori come Piumini - sceglie ancora una volta la strada della favola morale per trasmettere un messaggio di pace, collaborazione, generosità.
Ma anche per ricordare a tutti che il tempo è prezioso e non sempre vivere freneticamente è bene: rischiamo di perdere gli appuntamenti importanti che la vita ci riserva.
Luis Sepúlveda - Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza
Titolo originale: Historia de un caracol que descubrió laimportancia de la lentitud
Traduzione di Ilide Carmignani
Illustrazioni di Simona Mulazzani
96 pag., 10,00 € - Edizioni Guanda 2013 (Le Gabbianelle)
ISBN 978-88-235-0503-2
♠ LA BIOGRAFIA DI LUIS SEPÚLVEDA
Le lumache che vivono nel prato chiamato Paese del Dente di Leone, sotto la frondosa pianta del calicanto, sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, a nascondersi dallo sguardo avido degli altri animali, e a chiamarsi tra loro semplicemente "lumaca". Una di loro, però, trova ingiusto non avere un nome, e soprattutto è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che la porterà a conoscere un gufo malinconico e una saggia tartaruga, a comprendere il valore della memoria e la vera natura del coraggio, e a guidare le compagne in un'avventura ardita verso la libertà. Età di lettura: da 9 anni.
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