Crescendo, molti dei tuoi miti crollano. Io, per esempio, fino a poco fa ero convinto di avere tanti amici ma, dopo aver visto parecchie delle cose che ho visto, ho capito meglio una massima di La Rochefoucauld che ci avevano insegnato al Liceo, secondo la quale, per raro che sia il vero amore, è sempre meno raro della vera amicizia.
Alle soglie del Sessantotto Guy Debord scrive un importante trattato sulla società dello spettacolo, un testo che è non solo il manifesto del situazionismo ma anche una potente e lucidissima analisi sulla trasformazione della vita in rappresentazione nella moderna società dello spettacolo. In una società completamente asservita alla mercificazione e alla spettacolarizzazione, lo spettacolo si sostituisce alla vita, l'apparire all'essere, l'immagine alla realtà, falsificando la percezione del reale. Lo spettatore, essere passivo, privato di ogni possibilità di scelta, completamente dominato dal flusso delle immagini che si è ormai sostituito alla realtà, vive in un mondo virtuale nel quale la distinzione tra vero e falso ha perso ogni significato. È vero ciò che lo spettacolo ha interesse a mostrare. Tutto ciò che non rientra nel flusso delle immagini selezionato dal potere, è falso, o non esiste. I mezzi di comunicazione sono in grado, dunque, di trasmettere la verità che vogliono, e di trasformare momenti di verità in un grande momento di bugia. Nel mondo realmente rovesciato, il vero può essere un momento del falso. La verità di ognuno di noi non è che un frammento di un mosaico che non sarà mai la realtà, ormai allontanata nella rappresentazione. Questo dice Lucía Etxebarría al lettore del suo ultimo romanzo, attraverso le parole di uno dei vari personaggi che raccontano questa storia dal loro personale punto di vista. Un monito che suona più o meno così: ""Fidati, lettore, non saprai mai che cosa è successo davvero. Non lo so neppure io, che ero lì. Non lo so perché io sono un personaggio di un romanzo, un essere di finzione. Ma tu non credere di essere molto diverso da me. Tu sei carne e ossa, ma la realtà non ti appartiene e non sei auctor della tua vita. Sei esattamente come me, schiavo di oscuri poteri mediatici che rivelano e nascondono secondo l'occasione. Il mondo che abiti è una finzione, come quello che abito io in questo romanzo. Per questo ti sono così familiare, per questo - da sempre - il romanzo è la forma più fedele di rappresentazione della realtà"".
In una pineta alla periferia di Madrid viene ritrovato il corpo di Pumuky, cantante e leader di una band sulla cresta dell'onda, i Sex and Love Addicts. È morto per un colpo alla testa. Tutto fa pensare a un suicidio, anche a causa di una inquietante coincidenza, l'ossessione del giovane per lo scrittore Guy Debord, morto suicida. Figlio di due artisti scomparsi prematuramente, la vita di Pumuky era segnata da fragilità ed eccessi: l'abuso di alcol e droga, l'attrazione per donne più mature, l'amicizia quasi morbosa con i suoi compagni di band Mario e Romano. C'è anche chi ipotizza che sia stato ucciso, magari da una ex, da un pusher o proprio dal suo migliore amico. Della sua vita e delle ipotesi sulla sua morte veniamo a conoscenza attraverso il racconto di tredici testimoni, fra amici e conoscenti. Sono soprattutto donne, che incarnano ognuna un archetipo femminile diverso nel modo di vivere la vita e il sesso: la carnivora, l'ambiziosa, l'invidiosa, la rassegnata...
Una riflessione sulla letteratura, sulla sua capacità di essere specchio del mondo, sul rapporto tra autore e lettore è, innanzitutto, l'ultimo romanzo di Lucía Etxebarría, Il vero è un momento del falso. Un romanzo in cui l'autrice non si nasconde, ingombra la pagina e si rivela continuamente al lettore attraverso la voce dei suoi molteplici personaggi, per ricordargli ""io ci sono e questo è il mio mondo"", proprio un attimo prima che lui si abbandoni, senza difese, al piacere della narrazione. Lucía Etxebarría è una scrittrice abilissima, sa condurre dolcemente il lettore attraverso il labirinto di una architettura narrativa sapiente e coinvolgente, in cui resoconti, interviste e pensieri si susseguono al ritmo di un thriller, in una alternanza continua di punti di vista. Ci aspettiamo che da un momento all'altro esca fuori l'assassino o un detective che risolva il caso e unisca le testimonianze frammentarie a formare un quadro coerente. Invece, rimaniamo completamente in balía dei personaggi e delle loro vite, e alla fine siamo noi le vittime del fascino dei racconti. Così Il vero è un momento del falso è un mosaico di situazioni, in cui finzione e realtà si confondono, un puzzle che lascia al lettore solo l'illusione di scegliere la propria versione dei fatti.
Lucía Etxebarría - Il vero è un momento del falso
Titolo originale: Lo verdadero es un momento de lo falso
Traduzione di Roberta Bovaia
300 pagg., 17 € - Edizioni Guanda 2011 (Narratori della Fenice)
ISBN 978-88-6088-269-1
L'autrice
02 marzo 2011 | Di Sandra Bardotti |
In una pineta alla periferia di Madrid viene ritrovato il corpo di Pumuky, cantante e leader di uno dei gruppi rock del momento. Morto per un colpo alla testa, a ventisette anni. Tutto fa pensare a un suicidio, ma qualcuno ipotizza che sia stato ucciso: magari dal suo migliore amico, o forse dalla sua ex, o da un pusher a cui doveva dei soldi. Il mondo di Pumuky era segnato da fragilità ed eccessi: il grande vuoto per la perdita della madre, l'abuso di cocaina, l'attrazione per donne spesso più mature, l'amicizia quasi morbosa con Mario e Romano con cui ha poi fondato la band dei Sex and Love Addicts. A raccontare la sua vita e a dare conto della sua morte vengono chiamati tredici "testimoni", le persone che più gli erano vicine, legate a lui e fra loro da una fitta rete di relazioni, professionali e affettive. Donne soprattutto, una sventagliata di archetipi femminili che incarnano altrettante maniere di vivere l'amore e il sesso. C'è Olga, donna manager; Valeria, modella con ambizioni intellettuali; Sabina, psicologa affermata e affascinante; ci sono l'ambiziosa, la rassegnata, l'invidiosa... Ciascuna crede di possedere l'elemento decisivo per risolvere l'enigma, per ricostruire la verità. Ma Lucía Etxebarria sa che, oggi più che mai, in un mondo in cui è facile nascondersi dietro l'immagine, "il vero è un momento del falso" e che solo il lettore può ricomporre il puzzle e scegliere la propria versione dei fatti.
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente