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Le nozze di figaro, di Wolfgang Amadeus Mozart

""L’arte raffinata di Mozart raggiunge la più alta maestria nella costruzione dei concertati, superando ogni esempio precedente per la sua capacità di conferire a questo campo una nuova dimensione.""
René Leibowitz


La prima rappresentazione della celeberrima opera mozartiana Le nozze di Figaro, svoltasi al Burgtheater di Vienna il primo maggio del 1786, non destò lo straordinario successo che poi le fu tributato a Praga. Eppure, ebbe a rilevare René Leibowitz, in tale composizione:
“l’arte raffinata di Mozart raggiunge la più alta maestria nella costruzione dei concertati, superando ogni esempio precedente per la sua capacità di conferire a questo campo una nuova dimensione”.
Tutti i personaggi, inoltre, sono qui musicalmente caratterizzati da uno spessore e da una intensità/autenticità psicologica (in taluni casi drammatica) che li separa mille miglia dalle stereotipate figure della cosiddetta opera buffa: genere cui le “Nozze” nonostante tutto appartengono. Ma non solo, giacché, come sottolineò Alberto Batisti, grande novità espressiva sono: “i pezzi d’insieme, vero punto di forza del ritmo travolgente di questa che, giustamente, Da Ponte volle definire «commedia per musica»”.

A tale proposito valga, ad esempio, il grande finale del secondo atto (scritto nel breve arco di due giorni) in cui gli interventi degli attori sul palcoscenico aumentano in progressione crescente, da due via via sino a sette, terminando in una chiusa dalla vivacità frenetica e coinvolgente.
Rispetto a Lorenzo Da Ponte va altresì precisato che le “Nozze” costituiscono il primo importante momento d’una collaborazione – fra il compositore austriaco e il librettista italiano – destinata a culminare nel capolavoro del Don Giovanni. E se fu di Mozart l’idea di utilizzare per l’opera la commedia di Beaumarchais, Le mariage de Figaro, fu Da Ponte a tradurla in lingua italiana (allora la lingua ufficiale della lirica), eliminando saggiamente dal testo molti tratti polemici di carattere politico-sociale che non garbavano certo all'Imperatore Giuseppe II. È celebre, a tale proposito, la querelle del balletto – vietato nei teatri asburgici da un editto imperiale – che Mozart voleva ad ogni costo inserire nel terzo atto delle “Nozze” e che gli riuscì di fare avendo invitato Giuseppe II alle prove e avendolo fatto assistere a una scena priva di musica, giusto a causa del divieto, il quale venne cancellato seduta stante dal monarca.



QUATTRO ATTI - TEMI E SVILUPPO
L'opera mozartiana (che reca il numero di catalogo KV 492) è scandita in quattro atti.

Dopo una solare/briosa ouverture assistiamo ai preparativi dell’imminente matrimonio tra Figaro – factotum del Conte d’Almaviva – e Susanna – giovane cameriera della Contessa. L’ex barbiere di Siviglia è lieto che il Conte abbia concesso agli sposi una camera da letto vicino a quella comitale, ma Susanna fa intendere all’ingenuo servitore quale sia il vero obiettivo d’una tale concessione: reintrodurre segretamente l’antico e feudale «ius primae noctis» (il diritto da parte del nobile di passare la prima notte di nozze con le spose dei propri servi). Ciò darà l’avvio a una trama fitta di colpi di scena, fra comicità e pathos, intrighi e trasgressioni, destinata a concludersi però lietamente, come vuole la tradizione dell’opera buffa.
Ma potremmo anche vedere le “Nozze” come dramma di forti emozioni, dove s’intrecciano ambiti eterogenei e contrastanti, quali amore e sessualità, gelosia e libertinismo, voglia di riscatto sociale e protervia aristocratica. Niente moralismi, tuttavia, e nessuna rivendicazione politica. E certo l’energia che innerva quest’opera così moderna è il desiderio, il bisogno di essere sempre e comunque amati.
Come ha sostenuto Massimo Mila, qui l’eros è metafora della ricerca di felicità; ma in Mozart/Da Ponte il mito illuministico mostra sin troppe crepe. La conclusione è nel segno del disincanto e del così fan tutti, terminando la vicenda all’insegna d’una reiterata richiesta di perdono. Quindi il lieto fine sa d’amarezza/consapevolezza di come Eros sia estremamente incostante ed assai poco addomesticabile tramite il matrimonio.

L'EDIZIONE DIRETTA DA PATRICK SUMMERS
Da parte mia, consiglio in primo luogo a chi ancora non conosca questa vera e propria opera a tutto tondo – ma anche a coloro i quali vogliano gustare un’edizione delle “Nozze” in CD o DB davvero fresca e spigliata – quella magistralmente diretta da Patrick Summers: messa in scena grazie all’Australian Opera and Ballet Orchestra ed all’Opera Australia Chorus, i quali, assieme a solisti di grande puntualità e professionalità espressiva, garbo e carattere, hanno dato corpo a un’esecuzione musicale e spettacolare assolutamente godibile, che nulla ha da invidiare ad altre più popolari o paludate esecuzioni.
Molto affiatata e spontanea la coppia Figaro-Susanna, resa dai bravi Teddy Tahu-Rhodes e Tryn Fiebig. Alla pari di quella, ora debitamente sussiegosa ora convincentemente patetica, costituita dal Conte (Peter Coleman-Wright) e dalla Contessa (Rachelle Durkin).
Semplicemente adorabile Sian Pendry nei panni di Cherubino. Sebbene non sempre in grado di mantenersi alla stessa altezza espressiva, comunque validi gli altri interpreti.
Conclusione: divertimento e commozione assicurata; come testimoniano sinceri, in questa vivace incisione dal vivo, gli applausi e le risate del pubblico.


tracklist


Disco 1
1. Overture 
2. ""Cinque... deci... venti..."" - ""Cosa stai misurando"" 
3. ""Se a caso Madama"" - ""Or bene, ascolta, e taci"" 
4. Bravo, signor padrone...Se vuol ballare...Ed aspettaste 
5. ""La vendetta"" - ""Tutto ancor non ho perso"" 
6. ""Via resti servita"" - ""Va là, vecchia pedante"" 
7. Non so più...Ah, son perduto! 
8. Cosa sento!...Basilio, in traccia tosto...Giovani 
9. ""Non più andrai"" 
10. Porgi amor...Vieni, cara Susanna 
11. ""Voi che sapete"" - ""Bravo! che bella voce!"" 
12. Venite! Inginocchiatevi...Quante buffonerie! 
13. ""Che novità!"" 
14. ""Susanna, or via, sortite"" - ""Dunque, voi non aprite"" 
15. ""Aprite, presto, aprite"" - ""O guarda il demonietto!""
Disco 2
1. ""Tutto è come io lasciai"" 
2. ""Esci, ormai, garzon malnato"" - ""Susanna!... Signore!"" 
3. ""Signore, di fuori"" - ""Ah! signore... signor!"" 
4. ""Voi signor, che giusto siete"" 
5. ""Che imbarazzo è mai questo"" - ""Via, fatti core"" 
6. ""Crudel! perché finora"" - ""E perché fosti meco"" 
7. ""Hai già vinta la causa"" - ""Vedrò mentr'io sospiro"" 
8. ""E Susanna non vien!"" - ""Dove sono i bei momenti"" 
9. ""Riconosci in questo amplesso"" - ""Eccovi, o caro amico"" - ""Andiamo, andiam, bel paggio"" 
10. Cosa mi narri!...Che soave zeffiretto...Piegato è 
11. Ecco la marcia...Eh, già, solita usanza
Disco 3
1. L'ho perduta...Barbarina, cos'hai? 
2. Il capro e la capretta...Nel padiglione a manca 
3. ""In quegli anni in cui val poco"" 
4. Tutto è diposto...Aprite un po'...Signora, ella mi 
5. Giunse alfin il momento...Deh, vieni, non tardar... 
6. Pian pianin le andrò più presso...Tutto è tranquillo 
7. ""Gente, gente, all'armi""



06 marzo 2012 Di Francesco Roat

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