Beaver, come castoro
La storia di Simone de Beauvoir, detta Beaver, ovvero "castoro". Come i castori per costruire le dighe sfidano la corrente dei fiumi, così Simone sfiderà insegnamenti genitoriali e norme sociali per trovare il proprio posto nel mondo, per essere ciò che vuole, pensando fuori dagli schemi. Per diventare la donna, la filosofa che è stata.
La filosofa Simone De Beauvoir da bambina aveva ricevuto un soprannome: «Castoro», «Beaver» in inglese, per l'assonanza della pronuncia con il suo cognome. Il fatto interessante è che Simone sentì questo nomignolo come parte della propria personalità, per il desiderio sempre acceso di cambiare il corso della corrente e costruire un pensiero politico in grado di modificare lo status quo. L'albo ci riporta all'infanzia di Simone, quando - «coraggiosa come un castoro» - decise di sfidare per la prima volta le regole imposte da sua madre (e dalla società dell'epoca) chiedendo una bicicletta.
La mamma aveva sempre avuto una gran paura che io diventassi "me". Ma quel giorno, iniziai ad esserlo.
Tutte le grandi vite controcorrente cominciano con piccole sfide quotidiane. Simone chiede una bicicletta ai genitori: è un primo piccolo gesto di sfida, il primo di tanti. Riuscirà a ottenerla? Poco importa, quel che conta è il temperamento, essere sempre come dei "castori" che "solo sfidando la corrente realizzano la tana dei loro sogni".
La storia ispiratrice di una grande scrittrice, filosofa, femminista, di una grande donna.
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