Un tuffo nella scienza

Posta, e-mail e chat: ti sei mai chiesto quanto inquinano?

Illustrazione digitale di Adèle Baer, 2022

Illustrazione digitale di Adèle Baer, 2022

Ti sei mai chiesto quanto inquina chattare con la tua migliore amica? No? Bene. Cominciamo dall’inizio.

C’era una volta, in un tempo lontano lontano… la posta cartacea. Probabilmente è così che immagini una lettera: un’abitudine legata al trapassato remoto che esiste solo nei romanzi dell’Ottocento. E invece, appena prima che esistessero gli smartphone, i social network, le chat e perfino la posta elettronica, capitava che ci si scrivessero lettere. A mano! È probabile che anche i tuoi genitori, da giovani, ne abbiano scritte parecchie. Si faceva per questioni serie come le comunicazioni con la banca o il datore di lavoro, ma anche per scambiarsi notizie con gli amici conosciuti in vacanza, coi nonni, o magari tra fidanzati. Una lettera era l’unico modo di tenersi in contatto a distanza senza dover fare una telefonata. Ed era anche l’unico modo di inviare parole scritte, foto o disegni: tutte cose che ora si fanno al volo grazie a qualsiasi app di instant-messaging.

Oggi, certo, le lettere di carta si usano ancora, ma sono quasi solo bollette, periodici o pubblicità. Chi mai si prenderebbe la briga di scrivere una lettera? Senza contare che la posta cartacea inquina. Già, perché quando spediamo qualcosa - che sia una lettera, un pacco o un mazzo di fiori - quel qualcosa andrà trasportato. Dalla cassetta della posta all’ufficio postale, poi fino a un centro di smistamento, poi alla città di destinazione, poi in un altro ufficio, infine a casa del destinatario. Tutto questo richiede energia: quella che muove l’aereo, il treno, il motorino del postino o qualunque sia il mezzo che trasporta la posta. E poi c’è la produzione della carta, che si ottiene dagli alberi e ha a sua volta un costo ambientale. Molto meglio una bella e-mail: clic, et voilà!

O no?

Siamo abituati a immaginare che quel che facciamo online sia immateriale. Quando siamo davanti a uno schermo, scaricare un brano, condividere una foto o mandare un messaggio ci sembrano azioni che non hanno conseguenze nel mondo reale, e invece non è così: i nostri clic hanno un costo energetico e, quindi, un’impronta ecologica.

L’impronta ecologica è una misura di quanto una certa attività consuma, e ha una sua unità di misura speciale. Così come l’altezza si misura in metri, il peso in chili e il latte in litri, l’impronta ecologica si misura in grammi di anidride carbonica immessi in atmosfera. L’anidride carbonica, che si chiama anche CO2, è un gas serra, cioè una di quelle sostanze che, immesse in atmosfera, contribuiscono a riscaldare il nostro pianeta. Per esempio, l’impronta ecologica di un volo da Roma a Londra è di 0.22 tonnellate di CO2.

E un’e-mail? Che impronta ecologica ha una semplice e-mail? Prima di tutto c’è l’energia elettrica che serve al PC o al cellulare per funzionare. Poi c’è il costo delle singole attività che facciamo quando siamo connessi. Tutto considerato, inviare la mail più semplice possibile, fatta solo di testo, significa immettere in atmosfera 4 grammi di CO2. Con una mail pesante - magari con immagini allegate - si arriva anche a 50 grammi. Ora ci sono due notizie: una buona e una cattiva.

La notizia buona è che l’energia necessaria, in media, per inviare un’e-mail, è molto, molto, molto inferiore a quella necessaria, in media, per spedire una lettera cartacea: gli esperti dicono che l’e-mail consuma l’1,7% dell’energia consumata dalla lettera.

La notizia cattiva è che oggi, di e-mail, ne mandiamo molte ma molte di più di quante lettere mandassimo quando l’e-mail non esisteva. E non si tratta solo di e-mail: messaggi, chat, videochiamate.

Che significa? Per contrastare la crisi climatica dobbiamo smettere di chattare con gli amici? O ricominciare a scrivere lettere, una sola volta l’anno per non esagerare? No, per fortuna no! Però qualcosa possiamo fare tutti. Pensa alle catene che intasano i nostri cellulari (“Invia questo messaggio a 20 amici e avrai un colpo di fortuna!”): la prossima volta che ne ricevi una, non mandarla a nessuno. Risparmierai CO2 e anche una bella scocciatura ai tuoi contatti! Oppure: hai presente i messaggi di auguri che ci scambiamo a Natale o a Capodanno con una marea di gente che nemmeno conosciamo bene? Quest’anno limitiamoci alle persone a noi vicine. Tutte le volte che fai una videochiamata, puoi chiederti: una telefonata andrebbe bene lo stesso? Se sì, perfetto: l’audio da solo spesso basta e la tua chiacchierata richiederà molta meno energia. Anche dare una pulita ogni tanto ai nostri account è utile: conservare foto, file, video ha un costo. Cancellando quel che non ti serve avrai un dispositivo più veloce, farai prima a consultare il tuo archivio e darai anche una mano all’ambiente. Se poi si tratta di passare il compito in classe al vicino di banco, un bigliettino alla vecchia maniera andrà benissimo!

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