Mi racconti una storia?

Il mio amico Giovanni

Illustrazione di Asia Cipolloni, 2022, studentessa del Liceo A. Volta di Pavia

Illustrazione di Asia Cipolloni, 2022, studentessa del Liceo A. Volta di Pavia

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Pietro Grasso è stato amico e collega di Giovanni Falcone e, in questo libro, racconta ai più giovani la storia del grande magistrato, anche attraverso molti suoi ricordi personali. Per esempio, l'ultimo che gli ha lasciato: un accendino, consegnato nella promessa di smettere di fumare: “tienilo tu. Ho deciso di smettere. Se dovessi ricominciare, me lo dovrai restituire.” L'accendino non è più potuto tornare al proprietario, e Pietro Grasso lo conserva gelosamente, così come conserva il ricordo del suo amico Giovanni.

Il mio amico Giovanni
Il mio amico Giovanni Di Pietro Grasso;Alessio Pasquini;

Nel trentennale della strage di Capaci, Pietro Grasso racconta ai ragazzi Giovanni Falcone, la loro amicizia e le tante battaglie vissute accanto al giudice simbolo della lotta alla mafia.

Credo che il modo migliore per concludere il mio racconto non sia stilare un bilancio di quanto avvenuto nella mia vita o in quella di Giovanni, ma guardare avanti, perché ci sono storie che non finiscono, e darci un obiettivo ineludibile per il futuro. Non può che essere questo: costruire e difendere un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere. Questa storia non finirà, perché sono sicuro che sarete voi a portarla avanti

Questa è quindi la storia di un'amicizia, la storia di un grande uomo che non c'è più, ma è anche la storia di tutto coloro che hanno combattuto e che ancora combattono contro la mafia, la storia di una parte importante del nostro Paese.

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Procuratore nazionale antimafia, subentrato nel 2005 a Pier Luigi Vigna. Di origine palermitana, inizia il suo cursus honorem entrando in magistratura nel 1969, a Barrafranca. Verso la metà degli anni settanta comincia a indagare sulla pubblica amministrazione e sulla criminalità organizzata. Viene nominato titolare dell’inchiesta sull’omicidio del presidente della regione Sicilia, Piersanti Mattarella. Giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa nostra del 1984. Consulente della commissione antimafia, diventa in seguito Procuratore della repubblica di Palermo.Con Feltrinelli pubblica nel 2008 Pizzini, veleni e cicoria, analisi del fenomeno mafioso ai tempi di Bernardo Provenzano (alla cui cattura ha contribuito in modo determinante).Successivamente scrive, assieme ad Alberto La Volpe, Per non morire di mafia. Nel 2011 esce invece, scritto a quattro mani con Enrico Bellavia, Soldi sporchi. Come le mafie riciclano miliardi e inquinano l'economia mondiale, nel 2012 esce Liberi tutti. Lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia (Sperling & Kupfer).Il 17 marzo 2013 viene eletto Presidente del Senato della Repubblica.Nel 2017, in occasione dei venticinque anni dagli attentati ai giudici Falcone e Borsellino, esce Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (Feltrinelli).

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