La signora dei libri
La Signora dei libri è esistita davvero. Jella Lepman, ebrea tedesca, fuggita dalla Germania durante il conflitto mondiale, vi fece ritorno con un chiaro progetto in mente: restituire ai bambini il mondo delle storie, dell'immaginario, capace di incidere sulla quotidianità creando "ponti di comprensione" tra le persone.
Jella è stata fondatrice della Internationale Jugendbibliothek, la più importante biblioteca internazionale per ragazzi e di IBBY (International Board on Books for Young People) associazione nata per promuovere la conoscenza del libro di qualità per i più giovani.
Nella sala grande c’erano libri ovunque. Così tanti che Anneliese non riusciva nemmeno a contarli! Sentì il cuore gonfiarsi, poi all’improvviso un dolore. Il suo papà la portava spesso in biblioteca
In questa meravigliosa storia, la Signora dei libri ci viene raccontata da due bimbi tedeschi, Anneliese e Peter, sopravvissuti alla guerra, nella quale hanno perso il loro papà. Anneliese e Peter sono alla ricerca di un po' di cibo, quando si imbattono in una grande biblioteca, piena di libri e di storie, e in una signora che non si stanca mai di leggergliele, restituendo loro speranza e capacità di sognare.
Dentro la grande sala trovarono un piccolo gruppo di bambini. Erano tutti intorno alla Signora dei Libri. Peter trascinò Anneliese in prima fila. “Questo libro si intitola The Story of Ferdinand” disse la signora. “È scritto in inglese, ma lo tradurrò in tedesco. Vedrete, le figure vi aiuteranno.” Man mano che la lettura andava avanti, Peter sussurrava tra sé: “Quel toro è uguale a me. Ama i fiori e non vuole combattere.”
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