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Il mio primo libro: i consigli per avvicinare i piccolissimi alla lettura

Illustrazione digitale di Giusy Gallizia, 2023

Illustrazione digitale di Giusy Gallizia, 2023

Il mio è un mestiere emozionante. Lavorando in libreria, ho l’opportunità di sfogliare una grande mole di libri bellissimi, e i clienti, soprattutto i clienti bambini, offrono ogni giorno diverse prospettive sui libri e la letteratura: per me, la migliore palestra per riflettere. Ma niente è più emozionante dell’aiutare i genitori, spesso ancora in attesa, a comprare il primo libro per il loro bambino.

È un gesto, l’acquisto del primo libro, pieno di cura e d’amore per il nascituro. Un gesto che dice: tu sei qui, io ti aspetto, e ti offro quanto di più bello l'umanità ha prodotto, la sua arte. È la presentazione del mondo al bambino, un modo di aspettarlo aperto alla vita, all’incontro con l’altro, al piacere della bellezza. Avviare un neonato alla lettura significa anche insegnare a un adulto la meraviglia dei libri per l’infanzia, facendogli scoprire una produzione editoriale vasta e raffinata, che merita l’attenzione dei lettori di tutte le età. Non è possibile per una libraia non emozionarsi.

È bene iniziare a leggere prestissimo ai bambini; numerosi studi dimostrano che quanto prima si forma il rapporto con i libri e la lettura, tanto più è probabile che rimanga stabile nel corso della vita. Se lettori si nasce è più facile crescere lettori. Non voglio fare un elenco delle ragioni, certamente molte e tutte valide, per cui è bene iniziare a leggere ai bambini in età anche precocissima, a partire dai sei mesi di vita intrauterina, ma offrire ai genitori alcuni consigli pratici per scegliere i primi libri per avviare i propri piccoli a un’attività giocosa e gioiosa, che risponde all’esigenza dell’essere umano di fare cose belle e piacevoli insieme alle persone che si amano. Questo è il senso profondo della lettura ai più piccoli: costruire un rapporto d’amore attraverso la condivisione di rime e parole, prima, e di storie, poi.

Illustrazione tratta dal libro "Mammalingua. Ventuno filastrocche per neonati e per la voce delle mamme", di Bruno Tognolini, Pia Valentinis, P. Valentinis, Il Castoro, 2008

Inizialmente nel bambino dominano le sensazioni, le percezioni, in una visione del mondo globale, in cui la prima cosa da imparare è distinguere i segnali significativi dal continuum del mondo. Crescendo, la capacità di cogliere questi segnali si organizza, l’attenzione del bambino diventa sempre più intenzionale, e il bambino sempre più attivo. I neonati, ma anche i feti, a partire dal sesto mese di gestazione, riescono a distinguere i rumori e sviluppano prestissimo la capacità di riconoscere la voce umana: amano toni di voce altalenanti, lunghe pause, ritmi. Prima della parola viene il suono, dice il poeta Bruno Tognolini. Gli esseri umani, quando nascono, amano la poesia. È il tempo delle canzoni, delle ninne nanne, delle filastrocche.

Un albo da me molto amato, perché il primo libro che ho comprato a mio figlio maggiore, è il bellissimo ed ormai classico Mammalingua di Bruno Tognolini e Pia Valentinis, Il Castoro Editore.

Una raccolta di ventuno filastrocche per neonati e per la voce delle mamme – anche se la voce narrante è femminile, niente vieta ai papà di leggerlo ai loro bambini – in cui il poeta descrive il mondo del neonato, seguendo la sua esperienza, fin dalla nascita, rappresentandola così:

Anima, alito, esci di bocca
Grida pescetto che l’aria ti sciacqua
Mano di mamma balena ti tocca
Vieni nel sole, esci dall’acqua

Da leggere al pancione, per scandire i mesi dell’attesa, è Canti dell’attesa di Sabrina Giarratana e Sonia Maria Luce Possentini, Il Leone Verde Editore. La delicatezza dell’illustrazione di Sonia Maria Luce Possentini ben accompagna la meditazione in quei mesi strani, sospesi, in cui madre e figlio stanno per incontrarsi.

Un’altra raccolta di poesie che consiglio, ironica e giocosa, è Mamma Cannibale, di Letizia Cella, Salani. In questo agile volume, la poesia è un invito e un pretesto per il gioco e le coccole. e Il libro ha anche il pregio di non tacere le stanchezze e le zone d’ombra della maternità, come nelle ninne nanne della tradizione popolare.

Sopra il tavolo in cucina
Oggi impasto la bambina.
Tutta nuda e ben pulita,
la lavoro con le dita.
Pizzicando un po’ il culotto,
la pasticcio sopra e sotto.
Latte, zucchero, farina,
e di sale una presina

Letizia Cella

Mentre l’udito è ben formato, nel neonato la vista è meno sviluppata e i bambini molto piccoli amano guardare figure dai bordi netti e ben definiti perché per loro è più semplice distinguerle dallo sfondo. Per questo possono essere utili libri ad alto contrasto, in cui la figura, spesso in bianco e nero, si staglia netta contro uno sfondo in tinta unita.

Capolavori del genere sono i libri di Tana Hoban: Bianco e nero di Editoriale Scienza, ad esempio, è un Leporello ad alto contrasto, che può essere poggiato accanto al bambino per stimolare la vista e i primi movimenti. Alla stesso modo, possono essere proposti due libri di Hervé Tullet, Fiori! e Forme!, entrambi editi da Franco Cosimo Panini.

Fra i tre e i cinque mesi, i bambini iniziano ad essere interessati ai volti. Il volto umano, in particolare il volto della mamma o della persona che del bambino si prende cura in maniera primaria, riveste interesse anche prima, ma è a partire da quell’età che i bambini cercano di riprodurre le espressioni che vedono. I libri con le facce sono molto importanti nell’avvicinamento alla lettura dei più piccoli: si tratta di un prodotto di sicuro interesse per il bambino, che piacerà di certo a tutti i lattanti cui lo si propone. E, come scrive Bruno Munari: trovare una sorpresa in un libro quando si è piccoli, conduce a ricercarla tutta la vita, nei libri.

Tra i libri delle facce presenti nel mercato editoriale italiano vi consiglio Facciamo le facce, Gribaudo Editore. Questo piccolo cartonato presenta un alternarsi di immagini di bambini con diverse espressioni: felicità, stupore, rabbia, e una sorpresa nell’ultima pagina, un oggetto in grado di incantare qualsiasi bambino piccolo, uno specchio.

Illustrazione tratta dal libro "Facciamo le facce", Gribaudo, 2011

Bambini più grandi, a partire dai cinque fino ai nove mesi, possono avere un approccio più fisico con il libro: a questa età, che è quella in cui normalmente un bambino impara a stare seduto, poiché acquisisce capacità di manipolare gli oggetti, possono essere utili libri in stoffa, libri tattili o cartonati. Non è ancora il momento per i libri di carta, ai bambini piccoli piace strappare la carta e portarla alla bocca, e può essere pericoloso.
Una bella collana di libri di stoffa è Il libro del bebè di EL Edizioni. Questa serie di libri presenta alette e materiali che stimolano tatto e udito, oltre che colori spesso netti e primari e figure ben delineate.

Poiché i bambini piccoli familiarizzano col libro non solo sfogliandolo ma anche mordendolo, prendendolo al rovescio, sfogliandolo in maniera apparentemente casuale o portandoselo in giro, scegliete preferibilmente libri di piccolo formato che possano essere usati con semplicità. È anche consigliabile che i cartonati abbiano gli angoli smussati, per evitare che il bebè, maneggiandoli, possa farsi male.
Un esempio di cartonato tattile del formato perfetto per le manine dei bimbi che stanno seduti da poco è Pappa, Gribaudo Editore, un fotografico che racconta il cibo, un’altra grande scoperta dei bambini che stanno seduti da poco, in piena età di svezzamento.

I primi libri sono di tipo non narrativo: non raccontano storie, ma piuttosto sono cataloghi, raccolte che mostrano il mondo, assegnano nomi e ruoli alle cose.
Un cartonato originale, a partire dal formato, è Cosa vuoi bebè? di Tupera Tupera, edito da Phaidon. Un bimbo piccolo piange, e un adulto, forse la mamma, gli propone oggetti sempre diversi per calmarlo, finché…

Illustrazione tratta dal libro "Il libro del bebè. Orso", EL, 2023

Non vi scoraggiate se leggete e vi sembra che il bambino non reagisca, non abbia interesse, o preferisca, appena scoperta, la possibilità di muoversi, gattonare velocissimo o camminare. Poco importa se qualche pagina verrà mangiucchiata, strappata, o rovinata: anche questo fa parte del processo di conoscenza, di avvicinamento al libro e alla lettura. Inserire la lettura nella routine quotidiana permette ai bambini di familiarizzare con questa pratica, e agli adulti di sentirsi più sicuri.
Non vi preoccupate se non sapete cosa scegliere, o se un libro proposto non è piaciuto: state entrambi imparando, a leggere e a conoscevi, è normale procedere per tentativi ed errori. I bambini acquisiscono l’abitudine all’ascolto con la crescita e con la pratica, andate avanti: vedrete quanti cambiamenti, da zero a tre anni! È importante, ma questo vale sempre, in ogni fase di sviluppo dell’essere umano lettore, osservare ed ascoltare i bambini e rispettarne le scelte ed i gusti.


E se volessimo fare un regalo di buon augurio a una nuova famiglia? Ci sono tanti albi che celebrano la maternità e l’inizio di una nuova vita.
Mamma, di Helene Delforge e Quentin Greban, Terre di mezzo, è una galleria di ritratti di mamme, in poesia, nei quali ciascuna madre almeno troverà un alter ego. Un libro pieno d’amore, molto intenso, mai stucchevole, che sarà regalo gradito per tutte le neomamme.
Terre di Mezzo ha pubblicato anche Il mondo ti aspetta, di Kobi Yamada e Gabriella Barouch, un assaggio di quello che puoi diventare, un augurio e un invito a una vita piena e ricca, caratterizzato da immagini poetiche, che ben si presta a essere conservato e riscoperto come pensiero d’amore durante i giorni difficili dell’adolescenza o dell’età adulta.
Desiderio di Matthew Cordell, Clichy, è invece la celebrazione di una gravidanza che si è fatta un po’ attendere, e di un bambino che prima che nella pancia è stato a lungo un desiderio nel cuore dei suoi genitori.

Qualsiasi sia il libro che sceglierete, fate felice una libraia e ditele che è il primo libro di un bambino, un piccolo lettore benvenuto e già tanto amato.

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