Video killed the radio star
Video killed the radio star
In my mind and in my car
We can't rewind, we've gone too far
Così cantava il duo dei "The Buggles" formato da Trevor Horn e Geoff Downes nel 1979, regalandoci un classico della musica pop e lanciando una riflessione sull’evoluzione tecnologica inarrestabile e sul passaggio da un’era dominata dalla radio a quella della televisione. In quegli anni sembrava chiudersi l’epoca d’oro del mezzo radiofonico, che per oltre un secolo era stato la voce della nostra società e aveva scandito il ritmo delle nostre giornate e delle nostre vite.
Ma il suo compito di cavalcare l’etere e raggiungere pubblici vastissimi era ben lontano da essere concluso.
Fin dalla sua nascita, la radio è stata simbolo di condivisione e connessione, un mezzo di comunicazione unico e potente e ancora oggi è indubbiamente il più utilizzato a livello globale, perché ha saputo adattarsi ai cambiamenti, a stili di vita mutevoli, e grazie a ciò a mantenere un posto di primo piano nella nostra quotidianità.
Proprio per questo motivo, il 13 febbraio in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Radio (World Radio Day), istituita nel 2011 dall’UNESCO. Ogni anno viene scelto un macro tema che serve da base per le diverse iniziative che vengono organizzate a livello nazionale e locale.
Il World Radio Day 2024 sarà trasmesso in diretta streaming sul sito ufficiale worldradioday.it e alternerà i più grandi nomi delle radio italiane e i principali protagonisti del settore in una serie di interviste, incontri di edutainment, musica e workshop. L’evento si svolge a Milano nella suggestiva location del Talent Garden Calabiana.
Come dice Massimo Cirri nel suo libro Sette tesi sulla magia della radio (Bompiani, 2017):
“La radio è senza fili, la radio non ci chiede di abbrutirci sul divano, la radio vive anche nel buio, la radio sa interferire con la nostra esistenza quotidiana in modo dialogico e non invadente grazie alla natura poligama, porosa e sempre, costitutivamente, sintonica che le appartiene”
Di seguito una breve selezione di libri per celebrare questa giornata e conoscere un po’ di più della radio, della sua storia e del modo in cui ha accompagnato e affascinato generazioni di ascoltatori, portando in luoghi pubblici e privati musica, notizie, racconti e una impareggiabile compagnia.
“Ho sempre trovato qualcosa alla radio. Proprio come i treni e le campane, era parte della colonna sonora della mia vita”.
In quale misura la radio, negli anni fra le due guerre, e la televisione, in quelli del boom economico, hanno contribuito allo sviluppo italiano? Qual è stato il rapporto tra questi mezzi e gli altri apparati dell'industria culturale? E, infine, che effetto hanno avuto, sulle strutture della radio e della televisione, i condizionamenti del potere, dal fascismo fino a oggi? Attraverso una riflessione critica che si coniuga a una documentata analisi delle vicende connesse all'uso dei più importanti fra i mass media, vengono sottoposti a una puntuale verifica storica molti luoghi comuni e molte idee ricevute.
La maggior parte dei manuali che trattano di radio e di TV offrono una ricostruzione del passato in cui i cambiamenti del presente sono ridotti a poco più di un'appendice. Ma questa impostazione non ha più senso, perché radio e tv non sono più le stesse. Il testo offre uno sguardo tutto orientato al presente su programmi, format, palinsesti, audience, rapporti con la società, pubblicità, strategie di produzione e di distribuzione. Alla radio, grazie alle specifiche competenze dell'autore, è dedicato uno spazio ampio, e non una sintetica aggiunta alla trattazione televisiva.
Vista oggi come un oggetto familiare e un po' démodé, la radio è stata in realtà una delle più dirompenti invenzioni tecnologiche dell'epoca moderna: figlia dell'elettricità, è nata da uno straordinario concorso di talenti e fantasie e si è subito imposta per la novità rivoluzionaria del suo modello di comunicazione "immateriale". Questo libro ne racconta la storia e il movimentato percorso alla ricerca di una collocazione culturale.
Con la sua voce inconfondibile, capace di sorridere e di emozionarsi per noi, Cirri spazia dalla ex Jugoslavia a New York, da Bertolt Brecht a Linus, dagli esperimenti di Danilo Dolci ad Alto gradimento e molto oltre per costruire un racconto che è al tempo stesso cronaca appassionata di una vita di lavoro in radio e meditazione su questo medium: che cambia, cresce, passa dal transistor al podcast ma rimane un magico crocevia di incontri, che vive nello spazio puro del suono e si sottrae alla tirannia delle immagini per essere un luogo di libertà, in cui la musica e le parole sono ancora, fino in fondo, se stesse.
Inventore della radio? Molto di più. Guglielmo Marconi è stato il padre del wireless, il profeta dell'era digitale. Quasi un precursore dei vari Steve Jobs e Bill Gates: fisico dilettante, fa i suoi primi esperimenti nella soffitta di casa; fonda a Londra una delle prime startup; brevetta ogni idea e la difende nei tribunali; sfida i mercati internazionali e usa i mass media con il talento di un grande comunicatore. In questo libro, Riccardo Chiaberge ci fa scoprire un Marconi che non conoscevamo: più imprenditore che uomo di scienza, mezzo italiano e mezzo britannico, sempre in movimento tra Roma, Londra e New York.
Cos'hanno in comune What's Going On di Marvin Gaye, Bohemian Rhapsody dei Queen e Creep dei Radiohead? Oltre a essere dei brani fondamentali nella storia della musica, tutti e tre probabilmente non sarebbero mai stati neppure pubblicati se non fosse esistita la radio. Radio e musica leggera: un'avventura che dura da cento anni e non accenna a terminare. Interviste esclusive a Renzo Arbore, Claudio Cecchetto e Linus completano il racconto.
Danilo Sulis, pioniere delle radio libere degli anni '70 e storico compagno di Peppino Impastato, nel 2007 fonda Radio 100 passi, mosso dalla volontà di far rinascere Radio Aut. Della radio fondata a Cinisi e del circolo "Musica e cultura" troviamo tracce vivide nelle pagine di questo volume: i testi del programma "Onda pazza"; le locandine originali degli eventi musicali e teatrali; le immagini degli ambienti che li vedevano riuniti.
Laura è costretta a lasciare la scuola e a scappare con la mamma senza sapere il perché. Si ritrova a San Rocco, un paesino tra i monti, nella casa dei nonni, non lontana da un rifugio alpino che diverrà la base d'appoggio di un gruppo di partigiani. Unico legame con il resto del mondo e insieme speranza per un domani migliore, è una vecchia radio nascosta nell'armadio del nonno. La vita di ogni giorno, fatta di giochi, scuola, amicizie, sorprese, avventure, si snoda accanto alle tragiche vicende della guerra, raccontate dalla voce metallica di una radio clandestina: Radio Londra.
Storia culturale della canzone italiana ripercorre i generi e le vicende della popular music in Italia ribaltando la prospettiva: osservando come il dibattito culturale abbia pensato la canzone, quale ruolo la canzone abbia avuto nella cultura e come questo sia mutato nel tempo – dal Quartetto Cetra agli urlatori, da Gino Paoli al Nuovo Canzoniere Italiano, da De Gregori a Ghali.
Cos'è cambiato, rispetto al passato, e quale spirito anima i professionisti delle odierne realtà radiofoniche, vere e proprie aziende vincolate dalle esigenze d'audience e dalle quadrature di bilancio? Enzo Mauri si è rivolto a ottanta operatori del settore fra conduttori, registi e avvocati per raccogliere le loro testimonianze sulle origini della radiofonia italiana e sullo stato di quella attuale. Il libro si rivolge ai professionisti del settore ma anche a tutti quelli che vogliono accostarsi a questo straordinario mezzo di comunicazione di massa, incuriositi dalla sua storia e dai mille episodi che lo contraddistinguono, molti dei quali inediti.
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