A ciascuno la sua croce, come si dice, e quella portata da Chris MacNeil nel celebre e terrificante romanzo di Blatty
L’esorcista non è certo da meno, anzi! Mi sono imbattuta in questo grande esempio di narrativa americana durante il primo lockdown del 2020, quando passavo pomeriggi interi a mettere ordine tra gli scaffali, tirando giù libri che erano appartenuti a mia madre e sui quali per anni non avevo mai neanche posato lo sguardo.
Non fu Regan né l’esorcismo in sé o gli irriducibili sacerdoti a conquistarmi, ma quella madre sola, per lo meno all’inizio, a fronteggiare qualcosa di assolutamente terrificante. Più andavo avanti a leggere, più il tormento di Chris era anche il mio e mi chiedevo come diavolo (ops!) avrebbe fatto a non morire di paura nel gelo infernale del piano di sopra.
Chi è un lettore lo sa, non importa se si tratta di qualcosa di straordinario o di agghiacciante: entrare in contatto con un personaggio, calarsi completamente nella storia fino a lasciare che tutto il resto scompaia, ecco, quello è uno dei motivi per cui leggere è un’esperienza che ti porta ad un livello superiore.