Pare che Babbo Natale così come tutti siamo abituati a immaginarcelo sin da bambini - costume rosso e bianco, barbone bonario e patriarcale, muta di renne a trainare la slitta dalla quale Santa bombarda amorevolmente con regali di ogni dimensione le città di tutto il mondo - sia una trovata di marketing della fine del secolo scorso. Una nota, notissima bevanda americana, che in seguito allo sfruttamento di questo caposaldo dell'immaginario dei bambini di tutto il mondo diverrà ancor più nota, notissima e americana, pensò bene di associare i propri colori a quelli di un personaggio semplicemente too big to fail, come si suol dire. Leggendo la vignetta di Claudio Marinaccio, viene da pensare che forse quel senzatetto cui tirò la barba in piena estate, scambiandolo per l'amato dispensatore di felicità e doni, fosse forse più vicino all'autentico spirito del Natale di quanto non possa mai esserlo l'altro Babbo, quello effervescente e levigatissimo, colorato e luccicante, ma con un leggero retrogusto di latta. Quale che sia il vostro Santa protettore, buon Natale a tutti!
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