"Affetti speciali" sono quelli che a volte proviamo per i film che ci hanno colpiti quando eravamo ragazzi.
Così, può succedere che il trionfo di un iperrealismo digitale che fa apparire tutto quel che vediamo sullo schermo "più vero del vero" ci lasci più freddo di altri trucchi cinematografici magari più ingenui, ma che hanno suscitato in noi emozioni indimenticabili.
Ecco che lo spiderman di Sam Raimi - nel quale Tobey Maguire volteggiava fra i grattacieli di Manhattan e baciava Kirsten Dunst stando appeso ad una ragnatela, a testa in giù - diventi per qualcuno una madeleine proustiana, pronta a rinvenire e sprigionare l'aroma del ricordo ogni volta che un eccesso di green screen e motion graphic ci faccia sentire leggermente disorientati.
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Marvel-ous! togliamo un po' di ragnatele
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